Il riso sostenibile che rispetta l’ambiente e valorizza l’impegno dei risicoltori

Il DISAFA è attualmente promotore di 5 progetti GO; Il referente di progetto, Michele Lonati, ha una notevole esperienza sullo studio dei pascoli/prati permanenti e della loro gestione. Il referente può vantare più di 150 pubblicazioni in campo vegetazionale-agronomico ed è stato uno degli estensori e ideatori dei 'Tipi pastorali del Piemonte', pubblicazione di riferimento per la descrizione e caratterizzazione vegetazionale delle differenti tipologie di pascoli piemontesi. Il referente di progetto è inoltre stato coordinatore dei seguenti progetti: LIFE+ Xero-grazing "Semi-natural dry-grassland conservation and restoration in Valle Susa through grazing management (EC LIFE+ Nature, 2013-2018), progetto finalizzato alla conservazione e al recupero delle praterie seminaturali xerotermiche ricche di specie (habitat prioritario 6210*) del SIC "Oasi xerotermiche della Valle di Susa-Orrido di Chianocco e Foresto"; Làit Real - Il Latte Nobile delle Alpi piemontesi come strumento per migliorare la competitività delle aziende agricole montane (Regione Piemonte PSR 2007-2013 mis.124, anni 2013-2014), progetto per la valorizzazione della produzione casearia piemontese e dei prati-pascolo naturali e seminaturali del Piemonte; Wilderness, Aree aperte e Biodiversità Val Grande (Regione Piemonte PSR 2007-2013, misura 323), progetto per la valutazione della biodiversità dei pascoli dell'Alpe Straolgio (VCO), sito all'interno del Parco nazionale della Valle Grande, a seguito della ripresa delle utilizzazioni e di interventi mirati per il recupero degli habitat pascolivi; PROALPE - I terroir delle Alpi per la caratterizzazione e la difesa delle produzioni casearie d'alpeggio (progetto FISR, 2006-2009), progetto finalizzato alla caratterizzazione vegetazionale dei pascoli alpini e allo studio delle relazioni tra componente vegetazionale dei pascoli e composizione chimica del latte e dei prodotti caseari derivati. Il referente di progetto è inoltre direttamente  coinvolto (U.O. DISAFA) sul progetto Horizon 2020 "Developing SUstainable PERmanent Grassland systems and policies" - SUPER-G (grant agreement n° 774124).
 

La Provincia di Vercelli, promuove e attiva progetti per la riqualificazione ambientale e la gestione dell’agroecosistema risicolo compatibili con la conservazione della biodiversità, presso siti Rete Natura 2000 ed in particolare sito “Risaie vercellesi” (IT1120021); ha avviato il Progetto Reti EcoLogiche a livello locale che si sta attuando tramite un capillare processo di coinvolgimento della realtà socio-economica locale con la finalità di realizzare concretamente la rete ecologica sul territorio; cura l’aggiornamento e l'attuazione del progetto delle reti ecologiche attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico finalizzato allo svolgimento di attività di salvaguardia delle risorse naturali e della biodiversità, di conservazione e tutela dell’integrità degli ecosistemi e dei territori fluviali e per la realizzazione e il mantenimento della rete ecologica nell’ambito n.24 “Pianura Vercellese” del Piano Paesaggistico Regionale; ha coordinato diversi progetti partecipati a livello locale, nazionale e internazionale (Progetto LIFE+Ecorice, progetti proposti nell’ambito della misura 323 PSR 2017-2013; la Provincia parteciperà alla realizzazione del progetto mettendo a disposizione la sua competenza per l’attivazione e il coordinamento di gruppi di animazione, nell’organizzazione di iniziative di diffusione, coinvolgimento e animazione territoriale a livello locale e nazionale anche in collaborazione RRN e per l’ottimizzazione di indicatori di biodiversità e di paesaggio.
 

DNV GL, Ente di Certificazione Internazionale, che fa della sostenibilità la propria missione. Nell’ultimo decennio, DNV GL si è contraddistinto nel panorama italiano e internazionale per il supporto fornito a diversi clienti in merito a disciplinari di sostenibilità, quali ad esempio: i) sviluppo della certificazione RSCP Responsible Supply Chain Process, applicata da primaria azienda italiana produttrice di caffè per la propria filiera di approvvigionamento; ii) supporto al Ministero dell’Ambiente per la predisposizione del disciplinare e degli indicatori Acqua, Aria, Vigneto e Territorio di VIVA Sustainable Wine e per l’esecuzione delle verifiche per il rilascio della certificazione; iii) supporto ad uno dei più grandi gruppi vitivinicoli italiani per la predisposizione del proprio protocollo di sostenibilità ambientale e relativa verifica applicativa, per una Cantina; iv) supporto ad importante realtà del settore lattiero-caseario per la predisposizione del proprio protocollo di sostenibilità ambientale e relativa verifica applicativa presso lo stabilimento e presso la filiera del latte. DNV GL sarebbe coinvolta all’interno del progetto al fine di: a) garantire una critical review oggettiva e qualificata del disciplinare di sostenibilità e dei relativi indicatori; b) supportare il tema per la predisposizione di un regolamento di verifica solido e di un regolamento d’uso del marchio coerente con i requisiti definiti; c) coordinare ed effettuare le attività di verifica in campo per la conferma dell’adesione al disciplinare da parte delle aziende agricole interessate; d) assicurare all’intero progetto un punto di vista esterno e indipendente, nonché altamente qualificato nelle tematiche in oggetto.
 

L’azienda Musso, con una superficie di 70 ettari, aderisce al disciplinare DOP che prevede diversi controlli e limitazioni all'utilizzo di concimi e fitofarmaci. Produce e confeziona direttamente per la vendita esclusivamente RISO DOP di BARAGGIA. Dal 2015 aderisce alla misura ambientale della Regione Piemonte sulla produzione Integrata. L’azienda per vocazione e per appartenenza ad un ambiente molto ricco e variegato di flora e fauna (appunto BARAGGIA) cerca di svolgere il proprio lavoro nel rispetto dell'ambiente e degli animali.
 

L'azienda agricola Cerutti Alice, nasce nel 2012 in seguito ad insediamento nell'azienda materna.L'azienda segue da sempre i disciplinari dell'agroambiente ed è propositiva in numerose iniziative per la difesa della biodiversità e valorizzazione avifauna. Ha aderito alla misura 10.1.2 “Interventi a favore della biodiversità nelle risaie” realizzando oltre 10 chilometri di solchi in risaia. Nel 2013 ha aderito alla misura 216 ed al progetto ECORICE (www.ecorice.it) nell’ambito del programma Europeo Life Natura2000, che hanno  proprio come obiettivo salvaguardare l’ambiente e la biodiversità, ricreando il paesaggio rurale antico,  ha così rinaturalizzato due fontanili mediante l’ampliamento dell’occhio e il rimboschimento delle sponde oltre alla piantumazione di oltre 3500 piante tra arbusti ed alberi autoctoni di alto fusto sugli argini di risaia. Ulteriore azione di tutela è il mantenimento ad incolto di una parte della superficie a riso per tutelare e implementare la nidificazione degli uccelli ed in particolare della Pittima Reale, raro uccello migratore divenuto simbolo di Cascina Oschiena i cui campi sono ad oggi l’ultimo sito di nidificazione censito in Italia.
Per ridurre l'utilizzo di fitofarmaci e fertilizzanti semina cover crops autunno-vernine sopratutto veccia villosa e loietto mediante l'utilizzo di una macchina combinata dischiera-seminatrice idraulica e trattrice dotata di sistema di guida automatica paralella di precisione. Sperimenta la rotazione su parte dell'azienda seminando farro dicoccum, ampliando così la gamma di prodotti che vende direttamente a proprio marchio. Ha partecipato anche al progetto Life HelpSoil finalizzato alla sperimentazione di nuove tecniche di coltivazione che permettano minori lavorazioni, minori consumi, minori emissioni incrementando l'efficienza aziendale, la qualità dei suoli, la biodiversità, il carbon stocking. L'azienda inoltre si dedica all'accoglienza di scuole e di turisti, con l'obiettivo di condividere il paesaggio risicolo, la storia della Cascina Oschiena (la cui architettura è stata integralmente mantenuta e rispettata nelle opere di ristrutturazione eseguite dall'azienda), i metodi di coltivazione e gli aspetti ambientali.

L’azienda Agricola Una Garlanda è una azienda con una lunga storia di avvicinamento a pratiche colturali sostenibili e il più possibile vicine ai processi naturali. 
L’azienda alla fine del ventesimo secolo, si presentava come un moderno esempio di risicoltura convenzionale, ma nel nell’1995, Fulvio Stocchi e il Fratello Gianfranco decisero di aderire alla 2078, che proponeva la riduzione e la eliminazione di alcuni prodotti chimici, oltre alla rotazione dei terreni a diverse coltivazioni. Allora si considerò questa scelta come una opportunità per aumentare il valore qualitativo del riso. Nel contempo venne inaugurato, in alcune stanze restaurate della Cascina, un piccolo spaccio Aziendale, l’iniziale modo per condividere direttamente con le persone il frutto di un scelta lavorativa più rispettosa.
Nel tempo la tecnica colturale aziendale si è avvicinata sempre più alla natura ed oggi questo rappresenta un fiore all’occhiello per gli imprenditori dell’azienda che attraverso diverse iniziative diffonde i suoi metodi colturali sul territorio.
Informazioni di dettaglio sulla storia aziendale possono essere reperite sul sito web: http://www.unagarlanda.it/
 

L’azienda agricola Marco Oppezzo è una azienda gestita da un giovane agricoltore, molto interessato a definire pratiche sostenibili per la coltivazione del riso aziendale. Si è interessato da subito allo sviluppo del progetto, direttamente, o attraverso la collaborazione del padre che ha partecipato alle riunioni della prima fase. L’azienda rappresenta quindi un buon esempio di interesse verso nuove pratiche sostenibili, da valutare ed eventualmente attuare in una ottica imprenditoriale.
 

L’azienda Agricola Goio Stefania dispone di 40 ha di terreno ed è situata nell’alto Piemonte, ai piedi del Monte Rosa, terra di baraggia, dislocata tra le provincie di Vercelli e Biella. Le prime notizie storiche risalgono nel 1844 con la nascita di Goio Carlo, di seguito l’azienda continua con gli eredi Goio Francesco e Goio Mario. Nel 1970 Piero Goio prende le redini della azienda, coltivando in maniera convenzionale (con utilizzo di pesticidi e concimi), nei primi anni ‘90 iniziano i primi ripensamenti sulla coltivazione convenzionale, e l’azienda aderisce alla ex 20.78 una pratica che mette delle restrizioni sull’uso dei pesticidi nel 2012 Goio Piero decide di lasciare spazio alle nuove generazioni e nel dicembre 2012 subentra come titolare la Figlia Goio Stefania. Nel 2015 l’azienda decide di abbandonare concime e diserbi. Il nuovo metodo di coltivazione usa dei concetti semplici e di vecchia data, per prima cosa si è rinunciato all’idea della monocultura, lasciando a riposo metà dell’azienda. La terra che rimane a riposo viene lavorata nel mese di agosto, con la semina di un erbaio chiamato SOVESCIO (veccia, villosa e loietto), su questo erbaio l’anno successivo verrà seminato il riso che cosi nascerà e prospererà in un ambiente sano e vigoroso. L’azienda ha aderito alla misura 10.1.2 biodiversità in risaie e al progetto riso BioSystem.