PEI-AGRI

Giovani in Campo

Obiettivi
Obiettivi

L’obiettivo generale dell’intervento è aumentare l’occupazione attraverso la nascita di cooperative agricole giovanili e/o Associazioni che coltiveranno prodotti della filiera cerealicola, in particolare grani antichi, su terreni pubblici o privati inutilizzati o sottoutilizzati. Si punta così ad aumentare l’occupazione, specie giovanile, nelle aree dell’Alto e Medio Sele e zone limitrofe della Provincia di Salerno, recuperando i terreni marginali, creando filiere radicate nel territorio, preservando la biodiversità nell’ambito dei prodotti della filiera cerealicola della Regione Campania. Altri risultati attesi sono: frenare il dissesto idrogeologico, migliorare il paesaggio agrario, favorire la diversificazione.

Risultati
  • Selezione Ecotipi di grano: Risciola e Carosella (teneri) - Senatore Cappelli e Saragolla (duri)
  • Redazione Linee Guida per la Coltivazione dei Grani
  • Le evidenze sperimentali hanno messo in luce che opportuni trattamenti radiativi offrono la possibilità di sanificare i semi senza comprometterne caratteristiche come germinabilità e altre proprietà chimico-fisiche.
  • Protocollo d’Intesa Progetto «Terre dei Parchi»

Tra i risultati trasferibili alle aziende si possono annoverare:

  • Protocolli la coltivazione in regime biologico dei grani antichi
  • Promozione nella realtà Agricola della conoscenza e della fattibilità tecnica del metodo di stabilizzazione post raccolta dei grani mediante l’uso del riscaldamento assistito da microonde (apparecchiature, conduzione di processo in modo sicuro ed efficace)

E’ importante evidenziare che la tecnologia del riscaldamento a microonde ha caratteristiche di facile scalabilità e conduzione di processo in regime continuo, richiede installazioni relativamente poco costose;  risponde ai requisiti di processo sostenibile promossi nell’attuale quadro di politica socioeconomica AGENDA ONU 2030 per approcci di produzione responsabile.

Attività
  • Individuazione delle Varietà e/o Ecotipi di grani da coltivare;
  • Supporto alla nascita di cooperative giovanili;
  • Attività di Formazione dei Giovani impegnati nel progetto;
  • Sviluppo della rete degli Enti e dei Comuni proprietari di terreni incolti o sottoutilizzati interessati al progetto;
  • Avvio della coltivazione sperimentale dei terreni;
  • Valutazione delle diverse farine ottenute;
  • Realizzazione di innovazioni di processo nella lavorazione dei prodotti;
  • Diffusione del modello presso i giovani agricoltori ed i Comuni aderenti alla rete;
  • Disseminazione dei risultati presso le aziende agricole di piccola dimensione interessate alla diversificazione / riconversione produttiva.
Contesto

L’intervento sarà realizzato nella Provincia di Salerno e in particolare negli areali delle Colline dell’Alto Sele e del Val Calore che vantano una antica e consolidata tradizione di coltivazione dei cereali ed in particolare del grano. Molti sono i terreni sottoutilizzati e non mancano i terreni abbandonati. Attualmente i terreni destinati alla cerealicoltura (frumento, orzo, avena e mais) assommano a 2.950 Ha (concentrati nei comuni di Oliveto C., Palomonte, Colliano e Contursi T.) e rappresentano circa il 20% dell’intera superficie cerealicola della provincia di Salerno.

Non si registrano aziende cerealicole di grandi dimensioni ma la coltivazione del grano è praticata da molte aziende alcune delle quali coltivano grano utilizzando seme selezionato direttamente. Sono ancora molte le aziende che producono grano per autoconsumo. Nella provincia di Salerno, all’inizio del ‘900 venivano coltivati numerosi ecotipi locali, ognuno adattato alle particolari condizioni pedoclimatiche della zona di coltivazione. Queste varietà “antiche”, in un sistema di coltivazione biologico, hanno di recente dimostrato di avere una resa competitiva con le moderne varietà, per effetto della disponibilità dei consumatori a pagare un prezzo maggiore per prodotti salubri. Tali produzioni hanno infatti dimostrato di produrre rilevanti effetti benefici, come minore sviluppo di allergie (come la celiachia) e riduzione di malattie croniche cardiovascolari, diabete e cancro, (fonte Sofi et al, 2010) per prodotti a base di frumento integrale per la presenza, nella cariosside del frumento, di diverse classi di composti fitochimici, quali le fibre e gli antiossidanti (acidi fenolici, flavonoidi).

Secondo il RAPPORTO ISMEA-SVIMEZ 2017, l’agricoltura del Sud è la più giovane d’Italia ed invertendo la tendenza è diventata attrattiva per i giovani. Nel dato complessivo del Meridione la Campania fa ancora fatica, ma ha un potenziale giovanile che attende ancora di esplodere per il suo valore.

Partenariato
Ruolo
Capofila
Nome
Impresa sociale Europe Life coop. a r.l.
Responsabile
Antonio Di Cosmo
@email
Ruolo
Partner
Nome
Azienda Agricola Coglianese
Responsabile
Bernardo Coglianese
@email
Ruolo
Partner
Nome
Università degli Studi Di Salerno - Dipartimento di Farmacia
Responsabile
Matteo D'Amore
@email
Ruolo
Partner
Nome
Centro per la Ricerca Applicata in Agricoltura
Responsabile
Luca Sgroia
@email
Ruolo
Partner
Nome
WWF Oasi
Responsabile
Antonio Canu
@email
Ruolo
Partner
Nome
ENTE RISERVE NATURALI REGIONALI "FOCE SELE TANAGRO" E "MONTE EREMITA"
Responsabile
A Briscione
@email
Innovazioni
Descrizione

Progetto pilota per la promozione di nuova occupazione, specie giovanile, in aree rurali mediante la coltivazione di prodotti delle filiera cerealicola su terreni inutilizzati o sottoutilizzati.

L’obiettivo generale dell’intervento è aumentare l’occupazione attraverso la nascita di cooperative agricole giovanili e/o Associazioni che coltiveranno prodotti della filiera cerealicola, in particolare grani antichi, su terreni pubblici o privati inutilizzati o sottoutilizzati. Si punta così ad aumentare l’occupazione, specie giovanile, nelle aree dell’Alto e Medio Sele e zone limitrofe della Provincia di Salerno, recuperando i terreni marginali, creando filiere radicate nel territorio, preservando la biodiversità nell’ambito dei prodotti della filiera cerealicola della Regione Campania. Altri risultati attesi sono: frenare il dissesto idrogeologico, migliorare il paesaggio agrario, favorire la diversificazione.
L'articolazione delle attività è la seguente:
- Individuazione delle Varietà e/o Ecotipi di grani da coltivare;
- Supporto alla nascita di cooperative giovanili;
- Attività di Formazione dei Giovani impegnati nel progetto;
- Sviluppo della rete degli Enti e dei Comuni proprietari di terreni incolti o sottoutilizzati interessati al progetto;
- Avvio della coltivazione sperimentale dei terreni;
- Valutazione delle diverse farine ottenute;
- Realizzazione di innovazioni di processo nella lavorazione dei prodotti;
- Diffusione del modello presso i giovani agricoltori ed i Comuni aderenti alla rete;
- Disseminazione dei risultati presso le aziende agricole di piccola dimensione interessate alla diversificazione / riconversione produttiva.
La proposta progettuale è quindi un’azione integrata fra soggetti che operano in ambiti diversi e sono portatori di competenze differenziate, ma che sono uniti nel cercare modalità innovative per favorire nova occupazione soprattutto giovanile e creare filiere locali che valorizzano queste produzioni. Si tratta di un percorso difficile, che darà vita ad un’esperienza di sostenibilità, di diversificazione, di multifunzionalità, conservazione della biodiversità, e non ultimo, favorirà nuova occupazione.

Settore/comparto
Cereali
Area problema
Evoluzione economica e sociale degli ambienti rurali
Effetti attesi
Tutela della biodiversità
Inclusione sociale