InnovaInAzione

Il Parmigiano Reggiano a portata di click

Il Parmigiano Reggiano a portata di click

Azienda: Caseificio San Pier Damiani
Regione: Emilia-Romagna
Anno di realizzazione: 2020
Tipo di innovazione: Di marketing, Organizzativa
Ambito Innovazione: Vendita diretta
Comparto/Prodotto: Zootecnia - bovini/bufalini » Latte e derivati

La pandemia di coronavirus ha avuto un impatto senza precedenti sulla nostra società e sulla nostra economia. Nonostante le difficoltà da affrontare, i nostri agricoltori e tutti gli attori della catena di approvvigionamento alimentare ce l'hanno messa tutta per continuare a sostentare i cittadini.

Così mentre il mondo si è fermato, l'azienda agricola Delsante continuava la propria attività mungendo ogni giorno le proprie mucche e trasformando il latte in Parmigiano Reggiano. Il problema era quello di far arrivare il prodotto alle tavole dei consumatori, e allora si è deciso di puntare molto sulla vendita diretta e sul turismo incoming.

In un mondo fermo e chiuso in casa per evitare il diffondersi dei contagi, fondamentale è risultata la cura della presenza dell’azienda nella variegata realtà virtuale: dal web ai social media.

Caseificio San Pier Damiani

Nel 1965 a San Prospero, frazione del comune di Parma, è sorto il caseificio San Pier Damiani. L’azienda si occupa della produzione del Parmigiano Reggiano. Attraverso le visite guidate e possibile scoprire il re dei formaggi e le sue caratteristiche organolettiche. Degustandolo sarà possibile imparare a riconoscerlo a livello visivo, tattile, olfattivo e gustativo.

Il caseificio ospita un punto vendita dove è possibile acquistare prodotti tipici parmensi con Parmigiano Reggiano nelle varie stagionature 18, 22 e 30 mesi, miele biologico delle colline di Parma, aceto balsamico, burro e vini tipici del territorio come il vino Fortana del Casaro, il Bianco del Casaro (Vino bianco secco) e il Rosato. Inoltre è possibile acquistare Gadget per formaggio come coltelli, grattugie e formaggiere.

Il caseificio oggi è di proprietà dell'azienda agricola Delsante che da sei generazioni è impegnata in agricoltura. A partire dal 2021, il caseificio acquista anche latte di vacca bruna allo scopo di produrre, lavorandolo separatamente, un prodotto di nicchia, il Parmigiano Reggiano "di sola Bruna"..

L’azienda è stata inserita nel Registro delle imprese storiche d’Italia. I campi coltivati conservano i segni di una storia antica: tracciati con linee parallele e perpendicolari (cardines e decumani), un acquedotto e manufatti rinvenuti in loco risalgono all’epoca romana. Le terre un tempo paludose, sono oggi ricche d’acqua derivanti da risorgive e fontanili. Hanno una straordinaria capacità produttiva e grazie alle loro caratteristiche e alla loro posizione, permettono la fienagione delle tipiche essenze arboree fondamentali per l’alimentazione delle bovine e per la produzione di Parmigiano Reggiano Dop di altissima qualità.

La zona di origine del Parmigiano Reggiano è delimitata e si estende esclusivamente nelle 5 province italiane di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna (fino al confine del fiume Reno) e Mantova (nel suo territorio alla destra del fiume Po). Il Parmigiano Reggiano protetto dalla Dop - Denominazione di Origine Protetta - garantita dall'Unione Europea si può produrre solo in questo territorio.

Oggi l’allevamento  ha un'ottima capacità produttiva arrivando contare oltre 300 capi in stalla. Nel corso degli anni sono stati acquistati poderi confinanti arrivando a coltivare circa 120 ha di terreno. 

 

Altre informazioni

Classificazione RRN
Imprese agricole e forestali
Settore/comparto
Latte e prodotti lattiero-caseari
Tipo di ente (classificazione 2014-2022)
Impresa agricola

Parmaggrega: come accorciare la filiera del Parmigiano Reggiano

Azienda: Caseificio San Pier Damiani
Regione: Emilia-Romagna
Anno di realizzazione: 2020
Tipo di innovazione: Di marketing, Organizzativa
Ambito Innovazione: Vendita diretta
Comparto/Prodotto: Zootecnia - bovini/bufalini » Latte e derivati
Origine dell'idea innovativa

La scarsa organizzazione della filiera del Parmigiano Reggiano DOP, in particolare dell’offerta nella commercializzazione, rende difficile il trasferimento di parte del valore aggiunto finale al produttore di latte. Tutto questo viene amplificato nel caso di piccoli caseifici come il nostro. 

Per superare questa difficoltà abbiamo dato vita al Gruppo Operativo PARMAGGREGA, che ha avuto lo scopo di creare un canale diretto con il consumatore e l’obiettivo di permettere ad allevatori e caseifici di recuperare parte del valore aggiunto creato lungo filiera.

Si tratta di un piano di innovazione elaborato in collaborazione con l’Azienda Agricola Delsante e coordinato dalla Fondazione CRPA Studi Ricerche di Reggio Emilia e finanziato nell’ambito del programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 dell’Emilia-Romagna.

Descrizione innovazione

Il progetto nasce nel 2016. In quel periodo il Caseificio San Pier Damiani vendeva piccole quantità tramite lo spaccio aziendale. Avevamo iniziato a fare delle visite guidate durante la lavorazione del latte. Spesso i visitatori ci chiedevano dove trovare i nostri prodotti. Allora, attraverso la collaborazione del CRPA di Reggio Emilia abbiamo iniziato raccogliere tutte le informazioni produttive di allevamento e caseificio e completati tutti i processi di certificazione di filiera.

Abbiamo creato il sito web San Pier Damiani nel quale abbiamo inserito tutti i processi di certificazione ed in particolare abbiamo voluto spostare il focus del marketing dal prodotto al produttore cercando di veicolare altri elementi importanti e ancora poco sfruttati nel marketing del Parmigiano-Reggiano, come ad esempio gli aspetti sociali del processo produttivo e la responsabilità etica e sociale di impresa o la protezione della biodiversità.

Sul sito è stata inserita la sezione e-commerce in grado di far ordinare e arrivare il formaggio (+ i gadget + altri prodotti) ai clienti di tutta Italia e tutta Europa. Attraverso il sito è possibile prenotare e pagare anche le visite guidate.

Mentre, allo scopo di far aumentare la conoscenza del sito è stato implementato un piano di comunicazione supportato dai vari social (Facebook, Instagram, Twitter ecc). Le visite guidate sono state invece supportate da Tripadvisor e Airbnb.

 

 

Intervista

Saverio Delsante, affiancato al lavoro dal padre Elvezio (presidente del caseificio) e dalla moglie Roberta Sandroni portano avanti l'azienda di famiglia.

Saverio, quale è stato l'impatto della pandemia sulla vostra azienda?

Direi che dal punto di vista lavorativo non è cambiato molto, noi agricoltori abbiamo continuato a lavorare per garantire il cibo sulle tavole dei consumatori. Il cambiamento netto c’è stato, ovviamente, nelle vendite dirette, azzerate, e sul fronte dell’accoglienza turistica.

Come avete fatto a sopperire al calo delle vendite dirette?

L’e-commerce sul quale abbiamo deciso di puntare ci ha salvati, permettendoci di riuscire a coprire almeno i costi fissi dell’attività. Le vendite on-line sono raddoppiate nei mesi di lockdown, una crescita che ci ha sorpreso, ma che ci ha anche ripagato degli sforzi fatti un paio di anni fa quando abbiamo deciso di investire in comunicazione e promozione commerciale, specie sul web.

Nello specifico come vi siete mossi?

Abbiamo iniziato con il sito sanpierdamiani.com, con i social (Facebook ed Instagram) e attraverso portali come TripAdvisor o Airbnb abbiamo cercato di accontentare le continue richieste di quei turisti che manifestano il desiderio di visitare un caseificio, turisti alla ricerca di un’esperienza di valore per la quale bisogna essere preparati all’accoglienza, conoscere le lingue straniere, essere pronti a scendere nel dettaglio delle richieste avanzate talvolta anche da figure molto esperte come possono essere un casaro di un paese straniero, un maître fromager o un foodie.

Adesso con le riaperture avrete modo di accogliere i turisti interessati...

Prima della pandemia la strategia ha pagato con circa settemila visite all’anno in caseificio, con arrivi soprattutto da Usa e Francia, ma anche da Giappone e Brasile. Poi, in seguito alle restrizioni ci siamo fermati. Adesso siamo pronti a ripartire. Le agenzie di viaggio ci stanno già contattando e continueremo ad organizzare le visite. Lo faremo nel rispetto delle norme sul distanziamento sociale, in maniera responsabile, rispettando le regole dei vari decreti e delle ordinanze regionali. 

Quali sono i consigli che si sente di dare a chi opera nella filiera del Parmigiano reggiano?

Il nostro problema più grande è la disgregazione dell’offerta di prodotto che ci rende deboli al confronto con la Gdo con il prezzo all’ingrosso in caduta libera nonostante i consumi siano aumentati, specie negli ultimi mesi. Nel post Covid si deve tornare a lavorare sull’aggregazione dell’offerta di prodotto.