Strumenti innovativi di difesa a bassi input per la Barbabietola da zucchero

In questo periodo caratterizzato da limitazioni e preoccupazioni dovuti principalmente ai prezzi bassi e al clima avverso che imperversa sulla bieticoltura italiana, la nostra Cooperativa ha reagito soprattutto grazie alla fiducia dei bieticoltori nei tecnici della Coprob, supportati dalla sua divisione di ricerca e sperimentazione (Beta) che, unitamente a agromeccanici, sementieri, produttori di mezzi tecnici hanno fatto un lavoro incredibile di costruzione di una nuova bieticoltura 4.0 di precisione anche bio.
Tutto questo è stato permesso grazie al progetto "Messa a punto di strumenti innovativi di difesa a bassi input per la Barbabietola da zucchero in agricoltura biologica e integrata" sviluppato attraverso la misura 16 del PSR.
L’obiettivo generale del progetto è stata la messa a punto di tecniche di difesa per la barbabietola da zucchero in agricoltura biologica basati su un approccio agroecologico, al fine di razionalizzare l’uso dei prodotti fitosanitari.
Una delle innovazioni sviluppate è stata quella di testare un robot alimentato ad energia solare in grado di seminare 2 ettari al giorno e di memorizzare, a distanza di tempo, il punto preciso di semina per ritornarci dopo mesi per la sarchiatura. Un'innovazione di precision farming che permette di pulire le infestanti attorno senza danneggiare il seme, migliorando l'efficienza della coltivazione. Il robot lavora e si sposta a una velocità di mezzo chilometro orario, quindi, il consumo è ridotto e l’autonomia (in teoria) infinita. Esso funziona attraverso una serie di Gps e di antenne e conosce esattamente il punto preciso dove ha posizionato il seme mentre in fase di sarchiatura gira attorno alla bietola e tiene pulita la zona.
Inoltre, grazie a sistemi di mappatura satellitare, è stato possible impostare le guide dei trattori in modo che non avvenga una sovrapposizione dei trattamenti ottenendo un risparmio sia in termini ambientali che di costi di prodotto. Uno strumento utilizzato già da molti anni è il DSS (Decision Support System) che, attraverso il monitoraggio dell’andamento climatico (in particolare del tasso di umidità), aiuta l’agricoltore a capire quale sia il momento giusto per intervenire ad esempio nei trattamenti sempre in un’ottica di precision farming. Importanti nell’agricoltura 4.0 sono poi droni, sonde e sensori “di campo” che sono sfruttati al meglio a supporto degli agricoltori.
Infine possiamo dire che la genetica ha fatto un grande passo in avanti attraverso la creazione di varietali tolleranti alla cercosporiosi causata da un fungo che provoca la degradazione/distruzione dell'apparato fogliare e che incide negativamente sulla produzione in termini quantitativi e qualitativi.
L'uso del robot che riesce a coprire le esigenze di semina e diserbo di piccole ma anche di medie aziende agricole visto che è facilmente trasportabile, e oltre a non emettere emissioni nocive riduce il compattamento e l’uso di pesticidi e sostanze chimiche in campo.
L'uso del robot Aiuta gli agricoltori a ridurre i costi di semina e pulizia delle colture rendendo la CO2 neutra. La sostenibilità del robot è data dal pannello solare da 1 kW che alimenta la batteria con capacità di 2,4 kWh. L’energia si produce in campo e la macchina permette di lavorare senza interruzioni per 20 ettari ad una velocità che può arrivare ai 950 metri per ora. Insomma si tratta di un robot poco dispendioso dal punto di vista del consumo energetico.
Oltre l’autonomia un altro elemento interessante del robot è la tecnologia GPS che permette un’agricoltura di precisione ovvero determina la posizione di ogni singolo seme seminato. Oltre la propulsione anche le funzioni di lavoro sono automatizzate: in parole povere può diserbare sia dentro che tra le file delle piante e prima che queste abbiano germogliato.
Questo robot è particolarmente ricercato per le coltivazioni biologiche. Il diserbo manuale è costoso ed è difficile trovare la manodopera, per questo si è deciso di puntare sui robot.
Per quanto riguarda l'utilizzo di varietà tolleranti alla cercosporiosi si è visto che in campagnedove le condizioni climatiche rischiano di rovinare tutto il lavoro compiuto dagli agricoltori, le varietà con maggiore resistenza al fungo cercospora consentono di contenere la retrogradazione e avere comunque buone polarizzazioni (contenuto zuccherino) fino alla fine.
L'innovazione è assolutamente trasferibile a tutti gli areali bieticoli
Via Zamboni, 33
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44042 Cento FE
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Via Conca 73/b
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44039 Tresignana FE
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