PEI-AGRI

Innovazioni per miglioramento della produttività sostenibile delle aziende biologiche impegnate nel settore delle colture erbacee ed industriali pugliesi

Obiettivi
Obiettivi

La proposta intende perseguire la costruzione di un modello agro-ecologico basato sulla rotazione
delle principali colture erbacee pugliesi (frumento duro, leguminose e pomodoro da industria) da
trasferire alle aziende biologiche del territorio per aumentarne la produttività e la sostenibilità
ambientale. Per perseguire tale obiettivo saranno fondamentali la valutazione della sostenibilità
ambientale, economica e sociale del modello proposto e l’introduzione di un sistema a Rete di Imprese Biologiche Pugliesi.

Attività

Il Progetto si articola in tre attività essenziali:

  • Sviluppo ed ottimizzazione di un modello di rotazione Frumento/Leguminose/Pomodoro mediante adozione di mezzi tecnici
  • Selezione di varietà di frumento adeguate al metodo biologico di produzione, anche in vista di una loro maggior adattabilità ai cambiamenti climatici.
  • Sarà valutata la fattibilità ambientale del modello produttivo proposto attraverso un approccio LCA (Life Cycle Assessment). Sarà fatta una valutazione economica con relazione tra costi, ricavi e indicazioni sui margini economici a diversi scenari di prezzo Sarà infine valutata la sostenibilità sociale delle innovazioni introdotte
Contesto

Il mercato degli alimenti biologici in Italia è in continua crescita. L’incapacità dell’offerta di prodotti biologici nazionali di adeguarsi alla domanda ha determinato un forte aumento delle importazioni per far fronte alle richieste della trasformazione e distribuzione. Il comparto agricolo pugliese concorre all’offerta dei prodotti biologici nazionali in maniera consistente, con particolare riferimento alla produzione di frumento duro e pomodoro da industria che risulta concentrata soprattutto in Capitanata.
Tuttavia il sistema biologico pugliese presenta diverse criticità che ne limitano la produttività potenzialmente elevata: perdita della fertilità dei suoli causata da fattori abiotici (es. cambiamenti climatici) e dalla eccessiva specializzazione ed intensificazione delle colture che nel lungo periodo, soprattutto alle nostre latitudini, causano perdita di Corg associata a perdita di produttività; carente difesa sanitaria delle piante e dei prodotti nel post-raccolta, per cui per numerose patologie non esistono o non sono ancora diffuse tecniche di prevenzione e cure specifiche ammesse in agricoltura biologica. Inoltre, per il frumento duro, spesso si denuncia una bassa qualità (contenuto proteico) della granella che la rende poco adatta ai processi di pastificazione.

Partenariato
Ruolo
Capofila
Nome
DAUNIA & BIO SOCIETA' COOPERATIVA
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
BONASSISALAB S.R.L.
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
CASSANDRO S.R.L. UNIPERSONALE
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
CREA - AA Agricoltura e Ambiente (Sede di Bari)
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
Distretto Agroalimentare Regionale SOC. CONS. A R.L.
Responsabile
Milena Sinigaglia
@email
Ruolo
Partner
Nome
Università degli studi di Foggia
Responsabile
@email
Innovazioni
Descrizione

La realizzazione del Progetto avrà i seguenti risultati finali:
1. Ottimizzazione del modello di rotazione Frumento/Leguminose/Pomodoro;
2. Ampliamento del panorama varietale: individuazione ed introduzione nella rotazione di specie/varietà di leguminose;
3. Messa a sistema di un processo di valutazione della sostenibilità ambientale, economica e sociale del modello produttivo proposto.
4. Realizzazione e divulgazione del modello di buone pratiche agricole.
5. Intensificare legami relazionali, produttivi ed economici;
5. Costruzione di una Rete di Imprese Biologiche Pugliesi.
L’innovazione di metodo proposta si basa sulla realizzazione di un modello efficiente di coltivazione di frumento duro, leguminose e pomodoro da industria biologici in Capitanata, permettendo così un aumento della produttività e sostenibilità ambientale delle aziende biologiche coinvolte.
Il professionista potrà:
Informare le aziende biologiche trasferendo il modello delle Buone Pratiche Agricole Biologiche e dei benefici misurati per la costruzione della rete distrettuale
Veicolare i risultati tecnico scientifici ottenuti/validati al fine di poterli trasferire in territori con stesse caratteristiche o in contesti scientifici nazionali ed inyternazionali che approfondiscono tematiche d’interesse”.