PEI-AGRI

Innovazioni e soluzioni sostenibili per l'asparago pugliese

Obiettivi
Obiettivi

Il progetto si propone di contribuire alla redditività della produzione di asparago verde pugliese attraverso il miglioramento della sostenibilità economica, ambientale e tossicologica della gestione fitosanitaria della coltura. Nello specifico, il progetto mira all'ampliamento delle conoscenze sulla bioetologia del cosside dell'asparago, principale avversità e fattore limitante della coltura in Puglia, e allo sviluppo e trasferimento di strategie innovative di controllo biologico e/o integrato per l'ottenimento di un prodotto sano e sicuro, in linea con le attuali esigenze di mercato.

Attività
  • Ottimizzazione di un dispositivo di monitoraggio basato sull'impiego del feromone sessuale;
  • Definizione della durata degli stadi biologici del cosside dell'asparago;
  • Valutazione dell'efficacia della cattura massale dei maschi come mezzo di controllo di P. caestrum;
  • Valutazione dell'attività insetticida di ceppi di nematodi ed entomopatogeni;
  • Valutazione dell'attività insetticida di ceppi di funghi entomopatogeni;
  • Definizione di protocolli di controllo biologico e/o integrato del cosside dell'asparago;
  • Valutazione dell'impatto ambientale tramite LCA;
  • Valutazione dell'impatto economico e della redditività;
  • Analisi di mercato.
Contesto

Il mercato mondiale dell'asparago è in continua espansione, soprattutto per quanto riguarda la produzione biologica. La Capitanata, per le particolari condizioni pedoclimatiche, è la principale area di coltivazione di asparago verde in Europa contribuendo per circa il 50% alla produzione dell'intero continente. Da diversi anni, in vari contesti, gli agricoltori denunciano gravi e crescenti danni causati dal cosside dell'asparago, Parahypopta caestrum, che in Capitanata assume il ruolo di fitofago chiave dell'asparago. Favorito dalla diffusione della coltura, il lepidottero ha raggiunto livelli di dannosità molto elevati che determinano il diradamento delle asparagiaie, e nei casi più gravi, l'abbandono della coltura dopo solo 2-3 anni dall'impianto. Il controllo dell'insetto è difficile per la difficoltà di colpire le larve, che si sviluppano nelle radici, e gli adulti, che sfarfallano nel periodo della raccolta.

Partenariato
Ruolo
Capofila
Nome
Società cooperativa agricola Futuragri
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
Federazione Coldiretti Foggia
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
Università degli Studi di Bari Aldo Moro (UNIBA)
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
Università degli studi di Foggia
Responsabile
@email
Innovazioni
Descrizione

Dal punto di vista produttivo, i risultati del progetto si tradurranno in un aumento delle rese per ettaro a seguito, in una maggiore durata economica delle asparagiaie.
La limitazione della dannosità del principale parassita della coltura, inoltre, potrebbe incentivarne ulteriormente la diffusione sul territorio, per soddisfare le esigenze di mercato in costante crescita, 
La possibilità di produrre un asparago, con tecniche eco-friendly per un mercato sempre più orientato verso un prodotto biologico,
Dal punto di vista ambientale, la messa a punto e l'implementazione di mezzi biotecnici e microbiologici di controllo a basso impatto, permetterà di ridurre o eliminare l'impiego di insetticidi di sintesi, il cui rilascio in ambiente è notoriamente ritenuto responsabile dei gravi dissesti ecologici registrati negli ultimi decenni. Inoltre, la messa a punto di efficaci strumenti di monitoraggio dei vari stadi di sviluppo del parassita, permetterà di razionalizzare l'impiego di tutti i mezzi e le tecniche di controllo disponibili centrando appieno gli obiettividella difesa integrataobbligatoria prevista dal Piano di Azione Nazionale.