PEI-AGRI

Impianto e gestione agronomica di pascoli resilienti per la riduzione dei costi di produzione del latte ovino ed il miglioramento della qualità dei prodotti

Obiettivi
Obiettivi

L'obiettivo generale del progetto è contribuire ad incrementare il reddito delle aziende ovine regionali mediante la riduzione dei costi variabili di produzione e il miglioramento della qualità delle produzioni (latte e formaggio) utilizzando pascoli innovativi, resilienti e sostenibili, e definendo gli attributi del prodotto che soddisfano i gusti dei consumatori. Gli obiettivi specifici sono (i) favorire l'uso di miscugli innovativi perennanti, (ii) adottare la semina su sodo, (iii) valutare la qualità dei prodotti (latte e formaggi) ottenuti dal pascolamento degli ovini sui pascoli innovativi resilienti aziendali rispetto a prodotti ottenuti da erbai e da latte di massa e l’accettabilità da parte dei consumatori.
 

Attività

Verranno condotte prove di campo nelle 5 aziende del GO riguardanti il confronto tra 2 differenti miscugli da pascolo costituiti da varietà ed ecotipi prevalentemente selezionati in Sardegna dal CNR e l’erbaio autunno-vernino tradizionale. La fase critica dell’impianto del pascolo verrà affrontata anche con la semina su sodo ed una serie di buone pratiche agronomiche sostenibili. Seguiranno le analisi di qualità dei foraggi e del latte, la determinazione della resa in formaggio e le analisi sensoriali. Ampio spazio sarà dato al coinvolgimento dei portatori di interesse e disseminazione dei risultati attraverso molteplici modalità: giornate di campo, campi dimostrativi, brochure, video.
 

Contesto

Le aziende ovine regionali subiscono da anni una perdita di reddito netto determinato dal calo del prezzo del latte. In questo contesto, tutte le azioni tese a ridurre il costo variabile di produzione sono utili. Tra le soluzioni possibili, la valorizzazione delle risorse foraggere aziendali, riconosciute come la fonte alimentare più conveniente ed economica per la produzione di latte. In particolare l'uso di miscugli di foraggere perennanti native permetterebbe di stabilizzare le produzioni, aumentando la resilienza aziendale. Tuttavia, questi sono scarsamente diffusi nei sistemi ovini regionali per varie cause. Eppure, il loro impiego, abbinato a tecniche agronomiche più sostenibili anche dal punto di vista ambientale rispetto al sistema convenzionale (lavorazioni annuali), sarebbe un punto di svolta per l'aumento del reddito nel medio-lungo periodo. Tra le tecniche agronomiche più innovative ed interessanti, spicca la semina su sodo. Mancano, però, da parte di molti allevatori, le conoscenze necessarie per adottare con successo la tecnica, che richiede in realtà una profonda rivisitazione dei sistemi aziendali. Quest'ultima offre, inoltre, ulteriori vantaggi: la possibilità di tenere il terreno coperto tutto l’anno mediante effettuazione di trasemine (prati irrigui), oppure di infittire i pascoli aziendali, laddove le condizioni ambientali la rendano possibile. D'altra parte, l'adozione di sistemi di gestione agronomica innovativi influenza direttamente la qualità del alte e dei formaggi, modificandone gli attributi analitici e sensoriali e il gradimento da parte dei consumatori. Il presente progetto affronta le richieste degli imprenditori che vogliono condurre in modo più redditizio la propria attività
 

Partenariato
Ruolo
Capofila
Nome
Azienda agricola F.lli Riu Michele e Domenico SS
Responsabile
Michele Riu
@email
Ruolo
Partner
Nome
Società agricola F.lli Saba Pietro e Sergio
Responsabile
Ruolo
Partner
Nome
Azienda agricola Truvunittu SS
Responsabile
Ruolo
Partner
Nome
Società agricola F.lli Runchina SS
Responsabile
Ruolo
Partner
Nome
Fonsa Antonio
Responsabile
Ruolo
Partner
Nome
Cooperativa Allevatori Ovini Soc.Coop. Agr.
Responsabile
Ruolo
Partner
Nome
CNR ISPAAM Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto per il Sistema Produzione Animale in Ambiente Mediterraneo
Responsabile
Ruolo
Partner
Nome
KEYNES srl
Responsabile
Ruolo
Partner
Nome
Mangatia sas
Responsabile
Innovazioni
Descrizione

Si testeranno 2 miscugli per prati-pascoli resilienti e permanenti (4 ha/azienda), seminati con tecnica tradizionale (2 ha) e con semina su sodo (2 ha) e confrontati con un erbaio autunno-vernino a base di cereali. I miscugli si baseranno su specie appartenenti a famiglie e gruppi funzionali diversi: (i) specie a lento insediamento  come graminacee perenni a dormienza estiva (es. Dattile, Festuca); leguminose perenni aridoresistenti (es. nuove varietà di erba medica, Bituminaria); (ii) specie a rapido insediamento come graminacee annuali (es. loglio rigido, loiessa); leguminose annuali autoriseminanti  (es. Medica polimorfa, Trifoglio sotterraneo); (iii) specie perenni alternative (Cicoria e Plantago). I due miscugli innovativi si baseranno prevalentemente su specie pastorali native selezionate in Sardegna presso il CNR-ISPAAM, due di queste sono state recentemente iscritte al Registro Nazionale e vengono temporaneamente moltiplicate dallo stesso Ente costitutore. 
Benefici specifici attesi: 
- Aumento della resilienza del pascolo agli eventi meteorologici avversi ed ai cambiamenti climatici
- Miglioramento di struttura e fertilità del suolo, grazie all’azotofissazione, e della qualità del foraggio
- Miglioramento della qualità del latte (caratteristiche merceologiche, sensoriali, tecnologiche)
- Estensione del periodo di vegetazione verde ad inizio autunno ed in tarda primavera
Benefici complessivi per l’azienda:
- Risparmio sui costi di gestione dei pascoli resilienti rispetto all’erbaio grazie all’assenza di lavorazioni annuali per la semina (risparmio carburante, costi manutenzione delle macchine)
- Minore impegno per la gestione agronomica nel periodo dei parti (periodo critico per manodopera)

Settore/comparto
Latte e prodotti lattiero-caseari
Area problema
Miglioramento delle risorse da pascolo
Effetti attesi
Miglioramento qualità prodotto
Incremento dei margini di redditività aziendali
Miglioramento produttività
Descrizione

La semina su sodo abbinata all’uso delle sementi foraggere è ancora poco diffusa nelle aziende sarde. La causa principale, trascurando il costo della macchina, dipende dal fatto che molti agricoltori non sono consapevoli del profondo cambiamento gestionale del suolo che accompagna questa scelta tecnico-agronomica, pertanto associano gli insuccessi all’inefficacia della tecnica. L’innovazione sarà quindi applicata nelle aziende del G.O. attraverso una preventiva azione di formazione con partecipazione attiva degli agricoltori e di esperti (gruppi di discussione) che li prepari alla sua corretta applicazione. Nel dettaglio, saranno curati gli aspetti relativi alla gestione del suolo prima dell’adozione della pratica (scelta del tipo di seminatrice, gestione delle malerbe, determinazione del momento di semina) ed approfonditi i vantaggi offerti dalla pratica: tempestività di semina, rapidità di esecuzione, risparmio energetico, basse spese di manutenzione della macchina, maggiore disponibilità idrica nel suolo in primavera, maggiore portanza del suolo nei periodi piovosi. Anche gli aspetti critici della tecnica saranno discussi: necessità di programmare al primo anno il periodo di semina, per avere un pascolo utilizzabile in autunno, possibile compattamento del suolo e soluzioni per controllarlo. La semina su sodo sarà testata su 2 miscugli e gli erbai autunno-vernini. Saranno registrati i risultati della tecnica in termini di insediamento delle piante, avvio della stagione di crescita e produzione stagionale di foraggio, composizione floristica, così da determinare quale sia il miscuglio più idoneo per questa tecnica
 

Area problema
Miglioramento delle risorse da pascolo
Modificazioni climatiche e adattamento al clima delle coltivazioni
Effetti attesi
Risparmio energetico
Incremento dei margini di redditività aziendali
Miglioramento qualitativo dei suoli
Descrizione

È nota la relazione tra alimentazione degli ovini e qualità del latte e del formaggio; meno si sa su come il consumatore del prodotto finito percepisce queste differenze. Per indagare questo aspetto, sarà testata la produzione di formaggi provenienti da tre raccolte di latte diversificate per il tipo di pascolo delle pecore (2 da prati-pascoli resilienti e una da erbaio). Al riguardo è stato predisposto un protocollo sperimentale che prevede la partecipazione di cinque aziende di cui tre con mini-caseifici. Il latte e i formaggi prodotti saranno caratterizzati sia dal punto di vista chimico per contenuti in grassi, proteine, acidi grassi saturi ed insaturi, mono e polinsaturi sia dal punto di vista sensoriale con la collaborazione della Coop CAO Formaggi.
I formaggi sperimentali saranno prodotti secondo la tecnologia del Pecorino Sardo DOP maturo. Tutti i formaggi, stagionati per almeno 60 giorni, saranno analizzati in due periodi. Inoltre il formaggio sarà prodotto sia da latte crudo sia termizzato. 
Per caratterizzare i formaggi sarà utilizzata una tecnica analitica sensoriale descrittiva con la quale si otterrà un’analisi qualitativa e informazioni sulla percezione da parte dei consumatori. Inoltre su tutti i campioni di formaggio verrà misurato l’indice di gradimento attraverso un Consumer Test. I dati di accettabilità posti a confronto con le caratteristiche sensoriali daranno informazioni sugli attributi maggiormente correlati con la qualità del prodotto.
Con questa azione si intende perseguire lo scopo di connettere meglio i produttori e i consumatori, e sfruttare la possibilità di produrre latte e formaggio di alta qualità, in vista di una valorizzazione economica degli stessi rispetto alle produzioni standardizzate.

Settore/comparto
Latte e prodotti lattiero-caseari
Area problema
Nuovi e migliorati prodotti alimentari di origine animale (carni, latte, uova, pesce ecc.)
Produzioni animali con maggiore accettabilità dai consumatori
Effetti attesi
Miglioramento qualità prodotto
Incremento dei margini di redditività aziendali
Miglioramento commercializzazione