Az. Agr. Dott. Ottavio Lucifero
Via Castello 23
83030 ZUNGOLI AV
Italia
Grani Antichi per nuovi prodotti salutistici

L'obiettivo è l’individuazione di prodotti ad alto valore salutistico, ottenuti con farine di grani antichi opportunamente selezionati. Saranno individuati protocolli di coltivazione che prevedano l’introduzione di alcuni grani antichi e specifiche rotazioni per valutare il livello di fertilità dei suoli rispetto ad un triennio di monocoltura. I grani selezionati dovranno essere macinati in modo da mantenere intatte le proprietà benefiche del chicco per ottenere farine integrali, tipo 2 o tipo 1 dall'elevato valore nutritivo e contenenti più fibra dietetica, di grande importanza nelle prevenzioni di alcuni tipi di cancro e malattie neurovegetative.
Le attività del progetto sono sviluppate in 6 WP. Nel WP1 le aziende agricole coinvolte daranno la disponibilità all'implementazione delle varietà individuate, secondo le modalità suggerite dall'Isafom. Sarà compito di quest'ultimo programmare anche rotazioni grano antico-canapa-leguminosa al fine di limitare la perdita di fertilità dei suoli rispetto ad un triennio di monocoltura. Il WP2 prevede lo studio dei batteri lattici e dei lieviti dei grani antichi tipici dell’area irpina. Prevede il coinvolgimento dell'ISA-CNR e dei produttori primari. Nel WP3 è prevista la messa a punto di starter microbici per l’ottenimento di nuovi prodotti da forno/pane da grani antichi e prevede il coinvolgimento dell'ISA-CNR e delle imprese di trasformazione. Il WP prevede di mettere a punto starter microbici per la produzione di nuovi prodotti da forno/pane da grani antichi dell’area irpina attraverso l’impiego dei ceppi di batteri lattici e lieviti selezionati nel WP2. Le colture starter messe a punto saranno utilizzate in prove di micro-panificazione al fine di selezionare quelle in possesso delle migliori performances. Nel WP4 è previsto lo sviluppo e l'ottimizzazione di nuovi prodotti da grani antichi e verifica delle loro caratteristiche qualitative Il presente WP prevede l’utilizzo di quattro varietà di grani antichi (Risciola, Carosella, Cappelli, Saragolla) per la produzione di pasta fresca e birra artigianale. Le differenti varietà saranno utilizzate in prove di produzione di pasta fresca e birrificazione artigianale al fine di selezionare quella in grado di conferire al prodotto finito le migliori caratteristiche qualitative e sensoriali. Nel WP5 è prevista la valutazione delle caratteristiche chimico-nutrizionali delle materie prime e dei prodotti finiti che si realizzeranno seguendo le raccomandazione delle organizzazioni mondiali della sanità sulle linee guida di una corretta alimentazione. Il WP6 che coinvolge la Fondazione Idis - Città della Scienza, si occuperà della disseminazione dei risultati La disseminazione intende valorizzare gli output del progetto e sostenere il valore dell’innovazione generata, anche mediante la diffusione e l’affermazione del marchio di qualità “GRADITI”. È un’attività che opera in sinergia con gli altri WP del progetto e che si basa sulla realizzazione di una pluralità di azioni, che prevedono l’impiego di differenti canali e strumenti di comunicazione.
Ultimamente i coltivatori sono scesi nelle piazze di tutta Italia per lamentarsi dei prezzi del grano e bloccare le navi cariche di grano straniero. Con un prezzo di 18-20 euro al quintale, non riescono nemmeno a ripagarsi le spese. C'è una grossa responsabilità delle aziende di trasformazione, ma anche degli stessi consumatori, che ignorano la provenienza delle materie prime di spaghetti, pizza, cornetti e altre prelibatezze nostrane. In Italia le importazioni di grano tenero ammontano al 75% del totale. Quelle di grano duro, per la produzione di pasta made in Italy, sono tra il 50% e il 60%. A rischio non ci sono solo la produzione di grano e il futuro di oltre trecentomila aziende agricole che lo coltivano, ma anche un territorio di 2 milioni circa di ettari a rischio desertificazione. Noi dobbiamo tornare a coltivare il nostro grano, a fare qualità, a rendere davvero speciale e ricco di valori, il nostro made in Italy. Ma prima di tutto dobbiamo accorciare la filiera. Ognuno di noi dovrebbe assicurarsi che il pane provenga al 100% dal proprio territorio, questo è un modo per salvare il pianeta e la nostra economia, prima ancora del made in Italy. I presidi di sana agricoltura sono fondamentali in paesi come l'Italia, nelle nostre pianure, sulle aree più sperdute delle Alpi o degli Appennini. È straordinario il lavoro di recupero delle antiche varietà operato da tanti piccoli coltivatori nelle zone più impervie, ma anche nelle regioni dove il consumo di suolo divora ogni anno grosse fette di territorio. I grani antichi oggi sono un'ottima opportunità sotto molti profili, anche sul piano della remunerazione. L'accorciamento delle filiere, i mercati di prossimità, i gruppi d'acquisto, in questo processo, sono fondamentali. Oggi servono agricoltori che coltivano, che ripopolino le campagne, che riescono a darci prodotti sani. I grani antichi sono quindi un vero e proprio tesoro da preservare e riscoprire: a differenza delle altre tipologie di grano presenti sul mercato, infatti, non subiscono alterazioni e rimaneggiamenti da parte dell’uomo, mantenendo integra la loro autenticità. Inoltre, essendo meno raffinati e meno ricchi di glutine contribuiscono a ridurre l’insorgere e lo sviluppo di intolleranze e a prevenire l’insorgenza di patologie tumorali e lo sviluppo di intolleranze.
Az. Agr. Dott. Ottavio Lucifero
Via Castello 23
83030 ZUNGOLI AV
Italia
Azienda agricola Roberto Pompilio
VIA ALCIDE DE GASPERI 2
83030 SAVIGNANO IRPINO AV
Italia
Azienda Agricola Iuorio Luigia
C/da Toppoli snc
83030 Villamaina AV
Italia
Azienda Agricola Caccese Antonio
Via C. da Conca n.4
83037 Moltecalvo Irpino AV
Italia
Pastificio "Le vecchie tradizioni” di Immacolata Di Paolo
Piazza San Carlo
83047 Lioni AV
Italia
Panificio "Antica Forneria" Molettieri
so Vittorio Emanuele 241
80100 Napoli NA
Italia
Azienda Agricola VERDE SEGRETO di Graziosi Angelantonio
Via Tre Masserie n.16
83040 Frigento AV
Italia
Istituto Tecnico Agrario "G. De Gruttola"
Via di Villa Caracciolo 16
83030 Ariano Irpino AV
Italia
Birrificio Tradizionale Serrocroce
C.DA PIAZZE 4
83049 Monteverde AV
Italia
Fondazione IDIS Città della Scienza
Via Coroglio 57
80124 Napoli NA
Italia
EUROPROGRAM Società Agricola ARL
via mazzocchi 28
81055 Santa Maria Capua Vetere CE
Italia
Grani Antichi per nuovi prodotti salutistici
Az. Agr. Dott. Ottavio Lucifero
Via Castello 23
83030 ZUNGOLI AV
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Grani Antichi per nuovi prodotti salutistici

L'obiettivo è l’individuazione di prodotti ad alto valore salutistico, ottenuti con farine di grani antichi opportunamente selezionati. Saranno individuati protocolli di coltivazione che prevedano l’introduzione di alcuni grani antichi e specifiche rotazioni per valutare il livello di fertilità dei suoli rispetto ad un triennio di monocoltura. I grani selezionati dovranno essere macinati in modo da mantenere intatte le proprietà benefiche del chicco per ottenere farine integrali, tipo 2 o tipo 1 dall'elevato valore nutritivo e contenenti più fibra dietetica, di grande importanza nelle prevenzioni di alcuni tipi di cancro e malattie neurovegetative.
Le attività del progetto sono sviluppate in 6 WP. Nel WP1 le aziende agricole coinvolte daranno la disponibilità all'implementazione delle varietà individuate, secondo le modalità suggerite dall'Isafom. Sarà compito di quest'ultimo programmare anche rotazioni grano antico-canapa-leguminosa al fine di limitare la perdita di fertilità dei suoli rispetto ad un triennio di monocoltura. Il WP2 prevede lo studio dei batteri lattici e dei lieviti dei grani antichi tipici dell’area irpina. Prevede il coinvolgimento dell'ISA-CNR e dei produttori primari. Nel WP3 è prevista la messa a punto di starter microbici per l’ottenimento di nuovi prodotti da forno/pane da grani antichi e prevede il coinvolgimento dell'ISA-CNR e delle imprese di trasformazione. Il WP prevede di mettere a punto starter microbici per la produzione di nuovi prodotti da forno/pane da grani antichi dell’area irpina attraverso l’impiego dei ceppi di batteri lattici e lieviti selezionati nel WP2. Le colture starter messe a punto saranno utilizzate in prove di micro-panificazione al fine di selezionare quelle in possesso delle migliori performances. Nel WP4 è previsto lo sviluppo e l'ottimizzazione di nuovi prodotti da grani antichi e verifica delle loro caratteristiche qualitative Il presente WP prevede l’utilizzo di quattro varietà di grani antichi (Risciola, Carosella, Cappelli, Saragolla) per la produzione di pasta fresca e birra artigianale. Le differenti varietà saranno utilizzate in prove di produzione di pasta fresca e birrificazione artigianale al fine di selezionare quella in grado di conferire al prodotto finito le migliori caratteristiche qualitative e sensoriali. Nel WP5 è prevista la valutazione delle caratteristiche chimico-nutrizionali delle materie prime e dei prodotti finiti che si realizzeranno seguendo le raccomandazione delle organizzazioni mondiali della sanità sulle linee guida di una corretta alimentazione. Il WP6 che coinvolge la Fondazione Idis - Città della Scienza, si occuperà della disseminazione dei risultati La disseminazione intende valorizzare gli output del progetto e sostenere il valore dell’innovazione generata, anche mediante la diffusione e l’affermazione del marchio di qualità “GRADITI”. È un’attività che opera in sinergia con gli altri WP del progetto e che si basa sulla realizzazione di una pluralità di azioni, che prevedono l’impiego di differenti canali e strumenti di comunicazione.
Ultimamente i coltivatori sono scesi nelle piazze di tutta Italia per lamentarsi dei prezzi del grano e bloccare le navi cariche di grano straniero. Con un prezzo di 18-20 euro al quintale, non riescono nemmeno a ripagarsi le spese. C'è una grossa responsabilità delle aziende di trasformazione, ma anche degli stessi consumatori, che ignorano la provenienza delle materie prime di spaghetti, pizza, cornetti e altre prelibatezze nostrane. In Italia le importazioni di grano tenero ammontano al 75% del totale. Quelle di grano duro, per la produzione di pasta made in Italy, sono tra il 50% e il 60%. A rischio non ci sono solo la produzione di grano e il futuro di oltre trecentomila aziende agricole che lo coltivano, ma anche un territorio di 2 milioni circa di ettari a rischio desertificazione. Noi dobbiamo tornare a coltivare il nostro grano, a fare qualità, a rendere davvero speciale e ricco di valori, il nostro made in Italy. Ma prima di tutto dobbiamo accorciare la filiera. Ognuno di noi dovrebbe assicurarsi che il pane provenga al 100% dal proprio territorio, questo è un modo per salvare il pianeta e la nostra economia, prima ancora del made in Italy. I presidi di sana agricoltura sono fondamentali in paesi come l'Italia, nelle nostre pianure, sulle aree più sperdute delle Alpi o degli Appennini. È straordinario il lavoro di recupero delle antiche varietà operato da tanti piccoli coltivatori nelle zone più impervie, ma anche nelle regioni dove il consumo di suolo divora ogni anno grosse fette di territorio. I grani antichi oggi sono un'ottima opportunità sotto molti profili, anche sul piano della remunerazione. L'accorciamento delle filiere, i mercati di prossimità, i gruppi d'acquisto, in questo processo, sono fondamentali. Oggi servono agricoltori che coltivano, che ripopolino le campagne, che riescono a darci prodotti sani. I grani antichi sono quindi un vero e proprio tesoro da preservare e riscoprire: a differenza delle altre tipologie di grano presenti sul mercato, infatti, non subiscono alterazioni e rimaneggiamenti da parte dell’uomo, mantenendo integra la loro autenticità. Inoltre, essendo meno raffinati e meno ricchi di glutine contribuiscono a ridurre l’insorgere e lo sviluppo di intolleranze e a prevenire l’insorgenza di patologie tumorali e lo sviluppo di intolleranze.
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L'obiettivo è l’individuazione di prodotti ad alto valore salutistico, ottenuti con farine di grani antichi opportunamente selezionati. Saranno individuati protocolli di coltivazione che prevedano l’introduzione di alcuni grani antichi e specifiche rotazioni per valutare il livello di fertilità dei suoli rispetto ad un triennio di monocoltura. I grani selezionati dovranno essere macinati in modo da mantenere intatte le proprietà benefiche del chicco per ottenere farine integrali, tipo 2 o tipo 1 dall'elevato valore nutritivo e contenenti più fibra dietetica, di grande importanza nelle prevenzioni di alcuni tipi di cancro e malattie neurovegetative.
Le attività del progetto sono sviluppate in 6 WP. Nel WP1 le aziende agricole coinvolte daranno la disponibilità all'implementazione delle varietà individuate, secondo le modalità suggerite dall'Isafom. Sarà compito di quest'ultimo programmare anche rotazioni grano antico-canapa-leguminosa al fine di limitare la perdita di fertilità dei suoli rispetto ad un triennio di monocoltura. Il WP2 prevede lo studio dei batteri lattici e dei lieviti dei grani antichi tipici dell’area irpina. Prevede il coinvolgimento dell'ISA-CNR e dei produttori primari. Nel WP3 è prevista la messa a punto di starter microbici per l’ottenimento di nuovi prodotti da forno/pane da grani antichi e prevede il coinvolgimento dell'ISA-CNR e delle imprese di trasformazione. Il WP prevede di mettere a punto starter microbici per la produzione di nuovi prodotti da forno/pane da grani antichi dell’area irpina attraverso l’impiego dei ceppi di batteri lattici e lieviti selezionati nel WP2. Le colture starter messe a punto saranno utilizzate in prove di micro-panificazione al fine di selezionare quelle in possesso delle migliori performances. Nel WP4 è previsto lo sviluppo e l'ottimizzazione di nuovi prodotti da grani antichi e verifica delle loro caratteristiche qualitative Il presente WP prevede l’utilizzo di quattro varietà di grani antichi (Risciola, Carosella, Cappelli, Saragolla) per la produzione di pasta fresca e birra artigianale. Le differenti varietà saranno utilizzate in prove di produzione di pasta fresca e birrificazione artigianale al fine di selezionare quella in grado di conferire al prodotto finito le migliori caratteristiche qualitative e sensoriali. Nel WP5 è prevista la valutazione delle caratteristiche chimico-nutrizionali delle materie prime e dei prodotti finiti che si realizzeranno seguendo le raccomandazione delle organizzazioni mondiali della sanità sulle linee guida di una corretta alimentazione. Il WP6 che coinvolge la Fondazione Idis - Città della Scienza, si occuperà della disseminazione dei risultati La disseminazione intende valorizzare gli output del progetto e sostenere il valore dell’innovazione generata, anche mediante la diffusione e l’affermazione del marchio di qualità “GRADITI”. È un’attività che opera in sinergia con gli altri WP del progetto e che si basa sulla realizzazione di una pluralità di azioni, che prevedono l’impiego di differenti canali e strumenti di comunicazione.
Ultimamente i coltivatori sono scesi nelle piazze di tutta Italia per lamentarsi dei prezzi del grano e bloccare le navi cariche di grano straniero. Con un prezzo di 18-20 euro al quintale, non riescono nemmeno a ripagarsi le spese. C'è una grossa responsabilità delle aziende di trasformazione, ma anche degli stessi consumatori, che ignorano la provenienza delle materie prime di spaghetti, pizza, cornetti e altre prelibatezze nostrane. In Italia le importazioni di grano tenero ammontano al 75% del totale. Quelle di grano duro, per la produzione di pasta made in Italy, sono tra il 50% e il 60%. A rischio non ci sono solo la produzione di grano e il futuro di oltre trecentomila aziende agricole che lo coltivano, ma anche un territorio di 2 milioni circa di ettari a rischio desertificazione. Noi dobbiamo tornare a coltivare il nostro grano, a fare qualità, a rendere davvero speciale e ricco di valori, il nostro made in Italy. Ma prima di tutto dobbiamo accorciare la filiera. Ognuno di noi dovrebbe assicurarsi che il pane provenga al 100% dal proprio territorio, questo è un modo per salvare il pianeta e la nostra economia, prima ancora del made in Italy. I presidi di sana agricoltura sono fondamentali in paesi come l'Italia, nelle nostre pianure, sulle aree più sperdute delle Alpi o degli Appennini. È straordinario il lavoro di recupero delle antiche varietà operato da tanti piccoli coltivatori nelle zone più impervie, ma anche nelle regioni dove il consumo di suolo divora ogni anno grosse fette di territorio. I grani antichi oggi sono un'ottima opportunità sotto molti profili, anche sul piano della remunerazione. L'accorciamento delle filiere, i mercati di prossimità, i gruppi d'acquisto, in questo processo, sono fondamentali. Oggi servono agricoltori che coltivano, che ripopolino le campagne, che riescono a darci prodotti sani. I grani antichi sono quindi un vero e proprio tesoro da preservare e riscoprire: a differenza delle altre tipologie di grano presenti sul mercato, infatti, non subiscono alterazioni e rimaneggiamenti da parte dell’uomo, mantenendo integra la loro autenticità. Inoltre, essendo meno raffinati e meno ricchi di glutine contribuiscono a ridurre l’insorgere e lo sviluppo di intolleranze e a prevenire l’insorgenza di patologie tumorali e lo sviluppo di intolleranze.
Az. Agr. Dott. Ottavio Lucifero
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Azienda Agricola Iuorio Luigia
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Birrificio Tradizionale Serrocroce
C.DA PIAZZE 4
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Fondazione IDIS Città della Scienza
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80124 Napoli NA
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EUROPROGRAM Società Agricola ARL
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Grani Antichi per nuovi prodotti salutistici
Az. Agr. Dott. Ottavio Lucifero
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L'obiettivo è l’individuazione di prodotti ad alto valore salutistico, ottenuti con farine di grani antichi opportunamente selezionati. Saranno individuati protocolli di coltivazione che prevedano l’introduzione di alcuni grani antichi e specifiche rotazioni per valutare il livello di fertilità dei suoli rispetto ad un triennio di monocoltura. I grani selezionati dovranno essere macinati in modo da mantenere intatte le proprietà benefiche del chicco per ottenere farine integrali, tipo 2 o tipo 1 dall'elevato valore nutritivo e contenenti più fibra dietetica, di grande importanza nelle prevenzioni di alcuni tipi di cancro e malattie neurovegetative.
Le attività del progetto sono sviluppate in 6 WP. Nel WP1 le aziende agricole coinvolte daranno la disponibilità all'implementazione delle varietà individuate, secondo le modalità suggerite dall'Isafom. Sarà compito di quest'ultimo programmare anche rotazioni grano antico-canapa-leguminosa al fine di limitare la perdita di fertilità dei suoli rispetto ad un triennio di monocoltura. Il WP2 prevede lo studio dei batteri lattici e dei lieviti dei grani antichi tipici dell’area irpina. Prevede il coinvolgimento dell'ISA-CNR e dei produttori primari. Nel WP3 è prevista la messa a punto di starter microbici per l’ottenimento di nuovi prodotti da forno/pane da grani antichi e prevede il coinvolgimento dell'ISA-CNR e delle imprese di trasformazione. Il WP prevede di mettere a punto starter microbici per la produzione di nuovi prodotti da forno/pane da grani antichi dell’area irpina attraverso l’impiego dei ceppi di batteri lattici e lieviti selezionati nel WP2. Le colture starter messe a punto saranno utilizzate in prove di micro-panificazione al fine di selezionare quelle in possesso delle migliori performances. Nel WP4 è previsto lo sviluppo e l'ottimizzazione di nuovi prodotti da grani antichi e verifica delle loro caratteristiche qualitative Il presente WP prevede l’utilizzo di quattro varietà di grani antichi (Risciola, Carosella, Cappelli, Saragolla) per la produzione di pasta fresca e birra artigianale. Le differenti varietà saranno utilizzate in prove di produzione di pasta fresca e birrificazione artigianale al fine di selezionare quella in grado di conferire al prodotto finito le migliori caratteristiche qualitative e sensoriali. Nel WP5 è prevista la valutazione delle caratteristiche chimico-nutrizionali delle materie prime e dei prodotti finiti che si realizzeranno seguendo le raccomandazione delle organizzazioni mondiali della sanità sulle linee guida di una corretta alimentazione. Il WP6 che coinvolge la Fondazione Idis - Città della Scienza, si occuperà della disseminazione dei risultati La disseminazione intende valorizzare gli output del progetto e sostenere il valore dell’innovazione generata, anche mediante la diffusione e l’affermazione del marchio di qualità “GRADITI”. È un’attività che opera in sinergia con gli altri WP del progetto e che si basa sulla realizzazione di una pluralità di azioni, che prevedono l’impiego di differenti canali e strumenti di comunicazione.
Ultimamente i coltivatori sono scesi nelle piazze di tutta Italia per lamentarsi dei prezzi del grano e bloccare le navi cariche di grano straniero. Con un prezzo di 18-20 euro al quintale, non riescono nemmeno a ripagarsi le spese. C'è una grossa responsabilità delle aziende di trasformazione, ma anche degli stessi consumatori, che ignorano la provenienza delle materie prime di spaghetti, pizza, cornetti e altre prelibatezze nostrane. In Italia le importazioni di grano tenero ammontano al 75% del totale. Quelle di grano duro, per la produzione di pasta made in Italy, sono tra il 50% e il 60%. A rischio non ci sono solo la produzione di grano e il futuro di oltre trecentomila aziende agricole che lo coltivano, ma anche un territorio di 2 milioni circa di ettari a rischio desertificazione. Noi dobbiamo tornare a coltivare il nostro grano, a fare qualità, a rendere davvero speciale e ricco di valori, il nostro made in Italy. Ma prima di tutto dobbiamo accorciare la filiera. Ognuno di noi dovrebbe assicurarsi che il pane provenga al 100% dal proprio territorio, questo è un modo per salvare il pianeta e la nostra economia, prima ancora del made in Italy. I presidi di sana agricoltura sono fondamentali in paesi come l'Italia, nelle nostre pianure, sulle aree più sperdute delle Alpi o degli Appennini. È straordinario il lavoro di recupero delle antiche varietà operato da tanti piccoli coltivatori nelle zone più impervie, ma anche nelle regioni dove il consumo di suolo divora ogni anno grosse fette di territorio. I grani antichi oggi sono un'ottima opportunità sotto molti profili, anche sul piano della remunerazione. L'accorciamento delle filiere, i mercati di prossimità, i gruppi d'acquisto, in questo processo, sono fondamentali. Oggi servono agricoltori che coltivano, che ripopolino le campagne, che riescono a darci prodotti sani. I grani antichi sono quindi un vero e proprio tesoro da preservare e riscoprire: a differenza delle altre tipologie di grano presenti sul mercato, infatti, non subiscono alterazioni e rimaneggiamenti da parte dell’uomo, mantenendo integra la loro autenticità. Inoltre, essendo meno raffinati e meno ricchi di glutine contribuiscono a ridurre l’insorgere e lo sviluppo di intolleranze e a prevenire l’insorgenza di patologie tumorali e lo sviluppo di intolleranze.
Az. Agr. Dott. Ottavio Lucifero
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Azienda Agricola VERDE SEGRETO di Graziosi Angelantonio
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Fondazione IDIS Città della Scienza
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Grani Antichi per nuovi prodotti salutistici
Az. Agr. Dott. Ottavio Lucifero
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Grani Antichi per nuovi prodotti salutistici

L'obiettivo è l’individuazione di prodotti ad alto valore salutistico, ottenuti con farine di grani antichi opportunamente selezionati. Saranno individuati protocolli di coltivazione che prevedano l’introduzione di alcuni grani antichi e specifiche rotazioni per valutare il livello di fertilità dei suoli rispetto ad un triennio di monocoltura. I grani selezionati dovranno essere macinati in modo da mantenere intatte le proprietà benefiche del chicco per ottenere farine integrali, tipo 2 o tipo 1 dall'elevato valore nutritivo e contenenti più fibra dietetica, di grande importanza nelle prevenzioni di alcuni tipi di cancro e malattie neurovegetative.
Le attività del progetto sono sviluppate in 6 WP. Nel WP1 le aziende agricole coinvolte daranno la disponibilità all'implementazione delle varietà individuate, secondo le modalità suggerite dall'Isafom. Sarà compito di quest'ultimo programmare anche rotazioni grano antico-canapa-leguminosa al fine di limitare la perdita di fertilità dei suoli rispetto ad un triennio di monocoltura. Il WP2 prevede lo studio dei batteri lattici e dei lieviti dei grani antichi tipici dell’area irpina. Prevede il coinvolgimento dell'ISA-CNR e dei produttori primari. Nel WP3 è prevista la messa a punto di starter microbici per l’ottenimento di nuovi prodotti da forno/pane da grani antichi e prevede il coinvolgimento dell'ISA-CNR e delle imprese di trasformazione. Il WP prevede di mettere a punto starter microbici per la produzione di nuovi prodotti da forno/pane da grani antichi dell’area irpina attraverso l’impiego dei ceppi di batteri lattici e lieviti selezionati nel WP2. Le colture starter messe a punto saranno utilizzate in prove di micro-panificazione al fine di selezionare quelle in possesso delle migliori performances. Nel WP4 è previsto lo sviluppo e l'ottimizzazione di nuovi prodotti da grani antichi e verifica delle loro caratteristiche qualitative Il presente WP prevede l’utilizzo di quattro varietà di grani antichi (Risciola, Carosella, Cappelli, Saragolla) per la produzione di pasta fresca e birra artigianale. Le differenti varietà saranno utilizzate in prove di produzione di pasta fresca e birrificazione artigianale al fine di selezionare quella in grado di conferire al prodotto finito le migliori caratteristiche qualitative e sensoriali. Nel WP5 è prevista la valutazione delle caratteristiche chimico-nutrizionali delle materie prime e dei prodotti finiti che si realizzeranno seguendo le raccomandazione delle organizzazioni mondiali della sanità sulle linee guida di una corretta alimentazione. Il WP6 che coinvolge la Fondazione Idis - Città della Scienza, si occuperà della disseminazione dei risultati La disseminazione intende valorizzare gli output del progetto e sostenere il valore dell’innovazione generata, anche mediante la diffusione e l’affermazione del marchio di qualità “GRADITI”. È un’attività che opera in sinergia con gli altri WP del progetto e che si basa sulla realizzazione di una pluralità di azioni, che prevedono l’impiego di differenti canali e strumenti di comunicazione.
Ultimamente i coltivatori sono scesi nelle piazze di tutta Italia per lamentarsi dei prezzi del grano e bloccare le navi cariche di grano straniero. Con un prezzo di 18-20 euro al quintale, non riescono nemmeno a ripagarsi le spese. C'è una grossa responsabilità delle aziende di trasformazione, ma anche degli stessi consumatori, che ignorano la provenienza delle materie prime di spaghetti, pizza, cornetti e altre prelibatezze nostrane. In Italia le importazioni di grano tenero ammontano al 75% del totale. Quelle di grano duro, per la produzione di pasta made in Italy, sono tra il 50% e il 60%. A rischio non ci sono solo la produzione di grano e il futuro di oltre trecentomila aziende agricole che lo coltivano, ma anche un territorio di 2 milioni circa di ettari a rischio desertificazione. Noi dobbiamo tornare a coltivare il nostro grano, a fare qualità, a rendere davvero speciale e ricco di valori, il nostro made in Italy. Ma prima di tutto dobbiamo accorciare la filiera. Ognuno di noi dovrebbe assicurarsi che il pane provenga al 100% dal proprio territorio, questo è un modo per salvare il pianeta e la nostra economia, prima ancora del made in Italy. I presidi di sana agricoltura sono fondamentali in paesi come l'Italia, nelle nostre pianure, sulle aree più sperdute delle Alpi o degli Appennini. È straordinario il lavoro di recupero delle antiche varietà operato da tanti piccoli coltivatori nelle zone più impervie, ma anche nelle regioni dove il consumo di suolo divora ogni anno grosse fette di territorio. I grani antichi oggi sono un'ottima opportunità sotto molti profili, anche sul piano della remunerazione. L'accorciamento delle filiere, i mercati di prossimità, i gruppi d'acquisto, in questo processo, sono fondamentali. Oggi servono agricoltori che coltivano, che ripopolino le campagne, che riescono a darci prodotti sani. I grani antichi sono quindi un vero e proprio tesoro da preservare e riscoprire: a differenza delle altre tipologie di grano presenti sul mercato, infatti, non subiscono alterazioni e rimaneggiamenti da parte dell’uomo, mantenendo integra la loro autenticità. Inoltre, essendo meno raffinati e meno ricchi di glutine contribuiscono a ridurre l’insorgere e lo sviluppo di intolleranze e a prevenire l’insorgenza di patologie tumorali e lo sviluppo di intolleranze.
Az. Agr. Dott. Ottavio Lucifero
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Azienda agricola Roberto Pompilio
VIA ALCIDE DE GASPERI 2
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Pastificio "Le vecchie tradizioni” di Immacolata Di Paolo
Piazza San Carlo
83047 Lioni AV
Italia
Panificio "Antica Forneria" Molettieri
so Vittorio Emanuele 241
80100 Napoli NA
Italia
Azienda Agricola VERDE SEGRETO di Graziosi Angelantonio
Via Tre Masserie n.16
83040 Frigento AV
Italia
Istituto Tecnico Agrario "G. De Gruttola"
Via di Villa Caracciolo 16
83030 Ariano Irpino AV
Italia
Birrificio Tradizionale Serrocroce
C.DA PIAZZE 4
83049 Monteverde AV
Italia
Fondazione IDIS Città della Scienza
Via Coroglio 57
80124 Napoli NA
Italia
EUROPROGRAM Società Agricola ARL
via mazzocchi 28
81055 Santa Maria Capua Vetere CE
Italia
Grani Antichi per nuovi prodotti salutistici
Az. Agr. Dott. Ottavio Lucifero
Via Castello 23
83030 ZUNGOLI AV
Italia
Grani Antichi per nuovi prodotti salutistici

L'obiettivo è l’individuazione di prodotti ad alto valore salutistico, ottenuti con farine di grani antichi opportunamente selezionati. Saranno individuati protocolli di coltivazione che prevedano l’introduzione di alcuni grani antichi e specifiche rotazioni per valutare il livello di fertilità dei suoli rispetto ad un triennio di monocoltura. I grani selezionati dovranno essere macinati in modo da mantenere intatte le proprietà benefiche del chicco per ottenere farine integrali, tipo 2 o tipo 1 dall'elevato valore nutritivo e contenenti più fibra dietetica, di grande importanza nelle prevenzioni di alcuni tipi di cancro e malattie neurovegetative.
Le attività del progetto sono sviluppate in 6 WP. Nel WP1 le aziende agricole coinvolte daranno la disponibilità all'implementazione delle varietà individuate, secondo le modalità suggerite dall'Isafom. Sarà compito di quest'ultimo programmare anche rotazioni grano antico-canapa-leguminosa al fine di limitare la perdita di fertilità dei suoli rispetto ad un triennio di monocoltura. Il WP2 prevede lo studio dei batteri lattici e dei lieviti dei grani antichi tipici dell’area irpina. Prevede il coinvolgimento dell'ISA-CNR e dei produttori primari. Nel WP3 è prevista la messa a punto di starter microbici per l’ottenimento di nuovi prodotti da forno/pane da grani antichi e prevede il coinvolgimento dell'ISA-CNR e delle imprese di trasformazione. Il WP prevede di mettere a punto starter microbici per la produzione di nuovi prodotti da forno/pane da grani antichi dell’area irpina attraverso l’impiego dei ceppi di batteri lattici e lieviti selezionati nel WP2. Le colture starter messe a punto saranno utilizzate in prove di micro-panificazione al fine di selezionare quelle in possesso delle migliori performances. Nel WP4 è previsto lo sviluppo e l'ottimizzazione di nuovi prodotti da grani antichi e verifica delle loro caratteristiche qualitative Il presente WP prevede l’utilizzo di quattro varietà di grani antichi (Risciola, Carosella, Cappelli, Saragolla) per la produzione di pasta fresca e birra artigianale. Le differenti varietà saranno utilizzate in prove di produzione di pasta fresca e birrificazione artigianale al fine di selezionare quella in grado di conferire al prodotto finito le migliori caratteristiche qualitative e sensoriali. Nel WP5 è prevista la valutazione delle caratteristiche chimico-nutrizionali delle materie prime e dei prodotti finiti che si realizzeranno seguendo le raccomandazione delle organizzazioni mondiali della sanità sulle linee guida di una corretta alimentazione. Il WP6 che coinvolge la Fondazione Idis - Città della Scienza, si occuperà della disseminazione dei risultati La disseminazione intende valorizzare gli output del progetto e sostenere il valore dell’innovazione generata, anche mediante la diffusione e l’affermazione del marchio di qualità “GRADITI”. È un’attività che opera in sinergia con gli altri WP del progetto e che si basa sulla realizzazione di una pluralità di azioni, che prevedono l’impiego di differenti canali e strumenti di comunicazione.
Ultimamente i coltivatori sono scesi nelle piazze di tutta Italia per lamentarsi dei prezzi del grano e bloccare le navi cariche di grano straniero. Con un prezzo di 18-20 euro al quintale, non riescono nemmeno a ripagarsi le spese. C'è una grossa responsabilità delle aziende di trasformazione, ma anche degli stessi consumatori, che ignorano la provenienza delle materie prime di spaghetti, pizza, cornetti e altre prelibatezze nostrane. In Italia le importazioni di grano tenero ammontano al 75% del totale. Quelle di grano duro, per la produzione di pasta made in Italy, sono tra il 50% e il 60%. A rischio non ci sono solo la produzione di grano e il futuro di oltre trecentomila aziende agricole che lo coltivano, ma anche un territorio di 2 milioni circa di ettari a rischio desertificazione. Noi dobbiamo tornare a coltivare il nostro grano, a fare qualità, a rendere davvero speciale e ricco di valori, il nostro made in Italy. Ma prima di tutto dobbiamo accorciare la filiera. Ognuno di noi dovrebbe assicurarsi che il pane provenga al 100% dal proprio territorio, questo è un modo per salvare il pianeta e la nostra economia, prima ancora del made in Italy. I presidi di sana agricoltura sono fondamentali in paesi come l'Italia, nelle nostre pianure, sulle aree più sperdute delle Alpi o degli Appennini. È straordinario il lavoro di recupero delle antiche varietà operato da tanti piccoli coltivatori nelle zone più impervie, ma anche nelle regioni dove il consumo di suolo divora ogni anno grosse fette di territorio. I grani antichi oggi sono un'ottima opportunità sotto molti profili, anche sul piano della remunerazione. L'accorciamento delle filiere, i mercati di prossimità, i gruppi d'acquisto, in questo processo, sono fondamentali. Oggi servono agricoltori che coltivano, che ripopolino le campagne, che riescono a darci prodotti sani. I grani antichi sono quindi un vero e proprio tesoro da preservare e riscoprire: a differenza delle altre tipologie di grano presenti sul mercato, infatti, non subiscono alterazioni e rimaneggiamenti da parte dell’uomo, mantenendo integra la loro autenticità. Inoltre, essendo meno raffinati e meno ricchi di glutine contribuiscono a ridurre l’insorgere e lo sviluppo di intolleranze e a prevenire l’insorgenza di patologie tumorali e lo sviluppo di intolleranze.
Az. Agr. Dott. Ottavio Lucifero
Via Castello 23
83030 ZUNGOLI AV
Italia
Azienda agricola Roberto Pompilio
VIA ALCIDE DE GASPERI 2
83030 SAVIGNANO IRPINO AV
Italia
Azienda Agricola Iuorio Luigia
C/da Toppoli snc
83030 Villamaina AV
Italia
Azienda Agricola Caccese Antonio
Via C. da Conca n.4
83037 Moltecalvo Irpino AV
Italia
Pastificio "Le vecchie tradizioni” di Immacolata Di Paolo
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Grani Antichi per nuovi prodotti salutistici

L'obiettivo è l’individuazione di prodotti ad alto valore salutistico, ottenuti con farine di grani antichi opportunamente selezionati. Saranno individuati protocolli di coltivazione che prevedano l’introduzione di alcuni grani antichi e specifiche rotazioni per valutare il livello di fertilità dei suoli rispetto ad un triennio di monocoltura. I grani selezionati dovranno essere macinati in modo da mantenere intatte le proprietà benefiche del chicco per ottenere farine integrali, tipo 2 o tipo 1 dall'elevato valore nutritivo e contenenti più fibra dietetica, di grande importanza nelle prevenzioni di alcuni tipi di cancro e malattie neurovegetative.
Le attività del progetto sono sviluppate in 6 WP. Nel WP1 le aziende agricole coinvolte daranno la disponibilità all'implementazione delle varietà individuate, secondo le modalità suggerite dall'Isafom. Sarà compito di quest'ultimo programmare anche rotazioni grano antico-canapa-leguminosa al fine di limitare la perdita di fertilità dei suoli rispetto ad un triennio di monocoltura. Il WP2 prevede lo studio dei batteri lattici e dei lieviti dei grani antichi tipici dell’area irpina. Prevede il coinvolgimento dell'ISA-CNR e dei produttori primari. Nel WP3 è prevista la messa a punto di starter microbici per l’ottenimento di nuovi prodotti da forno/pane da grani antichi e prevede il coinvolgimento dell'ISA-CNR e delle imprese di trasformazione. Il WP prevede di mettere a punto starter microbici per la produzione di nuovi prodotti da forno/pane da grani antichi dell’area irpina attraverso l’impiego dei ceppi di batteri lattici e lieviti selezionati nel WP2. Le colture starter messe a punto saranno utilizzate in prove di micro-panificazione al fine di selezionare quelle in possesso delle migliori performances. Nel WP4 è previsto lo sviluppo e l'ottimizzazione di nuovi prodotti da grani antichi e verifica delle loro caratteristiche qualitative Il presente WP prevede l’utilizzo di quattro varietà di grani antichi (Risciola, Carosella, Cappelli, Saragolla) per la produzione di pasta fresca e birra artigianale. Le differenti varietà saranno utilizzate in prove di produzione di pasta fresca e birrificazione artigianale al fine di selezionare quella in grado di conferire al prodotto finito le migliori caratteristiche qualitative e sensoriali. Nel WP5 è prevista la valutazione delle caratteristiche chimico-nutrizionali delle materie prime e dei prodotti finiti che si realizzeranno seguendo le raccomandazione delle organizzazioni mondiali della sanità sulle linee guida di una corretta alimentazione. Il WP6 che coinvolge la Fondazione Idis - Città della Scienza, si occuperà della disseminazione dei risultati La disseminazione intende valorizzare gli output del progetto e sostenere il valore dell’innovazione generata, anche mediante la diffusione e l’affermazione del marchio di qualità “GRADITI”. È un’attività che opera in sinergia con gli altri WP del progetto e che si basa sulla realizzazione di una pluralità di azioni, che prevedono l’impiego di differenti canali e strumenti di comunicazione.
Ultimamente i coltivatori sono scesi nelle piazze di tutta Italia per lamentarsi dei prezzi del grano e bloccare le navi cariche di grano straniero. Con un prezzo di 18-20 euro al quintale, non riescono nemmeno a ripagarsi le spese. C'è una grossa responsabilità delle aziende di trasformazione, ma anche degli stessi consumatori, che ignorano la provenienza delle materie prime di spaghetti, pizza, cornetti e altre prelibatezze nostrane. In Italia le importazioni di grano tenero ammontano al 75% del totale. Quelle di grano duro, per la produzione di pasta made in Italy, sono tra il 50% e il 60%. A rischio non ci sono solo la produzione di grano e il futuro di oltre trecentomila aziende agricole che lo coltivano, ma anche un territorio di 2 milioni circa di ettari a rischio desertificazione. Noi dobbiamo tornare a coltivare il nostro grano, a fare qualità, a rendere davvero speciale e ricco di valori, il nostro made in Italy. Ma prima di tutto dobbiamo accorciare la filiera. Ognuno di noi dovrebbe assicurarsi che il pane provenga al 100% dal proprio territorio, questo è un modo per salvare il pianeta e la nostra economia, prima ancora del made in Italy. I presidi di sana agricoltura sono fondamentali in paesi come l'Italia, nelle nostre pianure, sulle aree più sperdute delle Alpi o degli Appennini. È straordinario il lavoro di recupero delle antiche varietà operato da tanti piccoli coltivatori nelle zone più impervie, ma anche nelle regioni dove il consumo di suolo divora ogni anno grosse fette di territorio. I grani antichi oggi sono un'ottima opportunità sotto molti profili, anche sul piano della remunerazione. L'accorciamento delle filiere, i mercati di prossimità, i gruppi d'acquisto, in questo processo, sono fondamentali. Oggi servono agricoltori che coltivano, che ripopolino le campagne, che riescono a darci prodotti sani. I grani antichi sono quindi un vero e proprio tesoro da preservare e riscoprire: a differenza delle altre tipologie di grano presenti sul mercato, infatti, non subiscono alterazioni e rimaneggiamenti da parte dell’uomo, mantenendo integra la loro autenticità. Inoltre, essendo meno raffinati e meno ricchi di glutine contribuiscono a ridurre l’insorgere e lo sviluppo di intolleranze e a prevenire l’insorgenza di patologie tumorali e lo sviluppo di intolleranze.
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L'obiettivo è l’individuazione di prodotti ad alto valore salutistico, ottenuti con farine di grani antichi opportunamente selezionati. Saranno individuati protocolli di coltivazione che prevedano l’introduzione di alcuni grani antichi e specifiche rotazioni per valutare il livello di fertilità dei suoli rispetto ad un triennio di monocoltura. I grani selezionati dovranno essere macinati in modo da mantenere intatte le proprietà benefiche del chicco per ottenere farine integrali, tipo 2 o tipo 1 dall'elevato valore nutritivo e contenenti più fibra dietetica, di grande importanza nelle prevenzioni di alcuni tipi di cancro e malattie neurovegetative.
Le attività del progetto sono sviluppate in 6 WP. Nel WP1 le aziende agricole coinvolte daranno la disponibilità all'implementazione delle varietà individuate, secondo le modalità suggerite dall'Isafom. Sarà compito di quest'ultimo programmare anche rotazioni grano antico-canapa-leguminosa al fine di limitare la perdita di fertilità dei suoli rispetto ad un triennio di monocoltura. Il WP2 prevede lo studio dei batteri lattici e dei lieviti dei grani antichi tipici dell’area irpina. Prevede il coinvolgimento dell'ISA-CNR e dei produttori primari. Nel WP3 è prevista la messa a punto di starter microbici per l’ottenimento di nuovi prodotti da forno/pane da grani antichi e prevede il coinvolgimento dell'ISA-CNR e delle imprese di trasformazione. Il WP prevede di mettere a punto starter microbici per la produzione di nuovi prodotti da forno/pane da grani antichi dell’area irpina attraverso l’impiego dei ceppi di batteri lattici e lieviti selezionati nel WP2. Le colture starter messe a punto saranno utilizzate in prove di micro-panificazione al fine di selezionare quelle in possesso delle migliori performances. Nel WP4 è previsto lo sviluppo e l'ottimizzazione di nuovi prodotti da grani antichi e verifica delle loro caratteristiche qualitative Il presente WP prevede l’utilizzo di quattro varietà di grani antichi (Risciola, Carosella, Cappelli, Saragolla) per la produzione di pasta fresca e birra artigianale. Le differenti varietà saranno utilizzate in prove di produzione di pasta fresca e birrificazione artigianale al fine di selezionare quella in grado di conferire al prodotto finito le migliori caratteristiche qualitative e sensoriali. Nel WP5 è prevista la valutazione delle caratteristiche chimico-nutrizionali delle materie prime e dei prodotti finiti che si realizzeranno seguendo le raccomandazione delle organizzazioni mondiali della sanità sulle linee guida di una corretta alimentazione. Il WP6 che coinvolge la Fondazione Idis - Città della Scienza, si occuperà della disseminazione dei risultati La disseminazione intende valorizzare gli output del progetto e sostenere il valore dell’innovazione generata, anche mediante la diffusione e l’affermazione del marchio di qualità “GRADITI”. È un’attività che opera in sinergia con gli altri WP del progetto e che si basa sulla realizzazione di una pluralità di azioni, che prevedono l’impiego di differenti canali e strumenti di comunicazione.
Ultimamente i coltivatori sono scesi nelle piazze di tutta Italia per lamentarsi dei prezzi del grano e bloccare le navi cariche di grano straniero. Con un prezzo di 18-20 euro al quintale, non riescono nemmeno a ripagarsi le spese. C'è una grossa responsabilità delle aziende di trasformazione, ma anche degli stessi consumatori, che ignorano la provenienza delle materie prime di spaghetti, pizza, cornetti e altre prelibatezze nostrane. In Italia le importazioni di grano tenero ammontano al 75% del totale. Quelle di grano duro, per la produzione di pasta made in Italy, sono tra il 50% e il 60%. A rischio non ci sono solo la produzione di grano e il futuro di oltre trecentomila aziende agricole che lo coltivano, ma anche un territorio di 2 milioni circa di ettari a rischio desertificazione. Noi dobbiamo tornare a coltivare il nostro grano, a fare qualità, a rendere davvero speciale e ricco di valori, il nostro made in Italy. Ma prima di tutto dobbiamo accorciare la filiera. Ognuno di noi dovrebbe assicurarsi che il pane provenga al 100% dal proprio territorio, questo è un modo per salvare il pianeta e la nostra economia, prima ancora del made in Italy. I presidi di sana agricoltura sono fondamentali in paesi come l'Italia, nelle nostre pianure, sulle aree più sperdute delle Alpi o degli Appennini. È straordinario il lavoro di recupero delle antiche varietà operato da tanti piccoli coltivatori nelle zone più impervie, ma anche nelle regioni dove il consumo di suolo divora ogni anno grosse fette di territorio. I grani antichi oggi sono un'ottima opportunità sotto molti profili, anche sul piano della remunerazione. L'accorciamento delle filiere, i mercati di prossimità, i gruppi d'acquisto, in questo processo, sono fondamentali. Oggi servono agricoltori che coltivano, che ripopolino le campagne, che riescono a darci prodotti sani. I grani antichi sono quindi un vero e proprio tesoro da preservare e riscoprire: a differenza delle altre tipologie di grano presenti sul mercato, infatti, non subiscono alterazioni e rimaneggiamenti da parte dell’uomo, mantenendo integra la loro autenticità. Inoltre, essendo meno raffinati e meno ricchi di glutine contribuiscono a ridurre l’insorgere e lo sviluppo di intolleranze e a prevenire l’insorgenza di patologie tumorali e lo sviluppo di intolleranze.
Az. Agr. Dott. Ottavio Lucifero
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L'obiettivo è l’individuazione di prodotti ad alto valore salutistico, ottenuti con farine di grani antichi opportunamente selezionati. Saranno individuati protocolli di coltivazione che prevedano l’introduzione di alcuni grani antichi e specifiche rotazioni per valutare il livello di fertilità dei suoli rispetto ad un triennio di monocoltura. I grani selezionati dovranno essere macinati in modo da mantenere intatte le proprietà benefiche del chicco per ottenere farine integrali, tipo 2 o tipo 1 dall'elevato valore nutritivo e contenenti più fibra dietetica, di grande importanza nelle prevenzioni di alcuni tipi di cancro e malattie neurovegetative.
Le attività del progetto sono sviluppate in 6 WP. Nel WP1 le aziende agricole coinvolte daranno la disponibilità all'implementazione delle varietà individuate, secondo le modalità suggerite dall'Isafom. Sarà compito di quest'ultimo programmare anche rotazioni grano antico-canapa-leguminosa al fine di limitare la perdita di fertilità dei suoli rispetto ad un triennio di monocoltura. Il WP2 prevede lo studio dei batteri lattici e dei lieviti dei grani antichi tipici dell’area irpina. Prevede il coinvolgimento dell'ISA-CNR e dei produttori primari. Nel WP3 è prevista la messa a punto di starter microbici per l’ottenimento di nuovi prodotti da forno/pane da grani antichi e prevede il coinvolgimento dell'ISA-CNR e delle imprese di trasformazione. Il WP prevede di mettere a punto starter microbici per la produzione di nuovi prodotti da forno/pane da grani antichi dell’area irpina attraverso l’impiego dei ceppi di batteri lattici e lieviti selezionati nel WP2. Le colture starter messe a punto saranno utilizzate in prove di micro-panificazione al fine di selezionare quelle in possesso delle migliori performances. Nel WP4 è previsto lo sviluppo e l'ottimizzazione di nuovi prodotti da grani antichi e verifica delle loro caratteristiche qualitative Il presente WP prevede l’utilizzo di quattro varietà di grani antichi (Risciola, Carosella, Cappelli, Saragolla) per la produzione di pasta fresca e birra artigianale. Le differenti varietà saranno utilizzate in prove di produzione di pasta fresca e birrificazione artigianale al fine di selezionare quella in grado di conferire al prodotto finito le migliori caratteristiche qualitative e sensoriali. Nel WP5 è prevista la valutazione delle caratteristiche chimico-nutrizionali delle materie prime e dei prodotti finiti che si realizzeranno seguendo le raccomandazione delle organizzazioni mondiali della sanità sulle linee guida di una corretta alimentazione. Il WP6 che coinvolge la Fondazione Idis - Città della Scienza, si occuperà della disseminazione dei risultati La disseminazione intende valorizzare gli output del progetto e sostenere il valore dell’innovazione generata, anche mediante la diffusione e l’affermazione del marchio di qualità “GRADITI”. È un’attività che opera in sinergia con gli altri WP del progetto e che si basa sulla realizzazione di una pluralità di azioni, che prevedono l’impiego di differenti canali e strumenti di comunicazione.
Ultimamente i coltivatori sono scesi nelle piazze di tutta Italia per lamentarsi dei prezzi del grano e bloccare le navi cariche di grano straniero. Con un prezzo di 18-20 euro al quintale, non riescono nemmeno a ripagarsi le spese. C'è una grossa responsabilità delle aziende di trasformazione, ma anche degli stessi consumatori, che ignorano la provenienza delle materie prime di spaghetti, pizza, cornetti e altre prelibatezze nostrane. In Italia le importazioni di grano tenero ammontano al 75% del totale. Quelle di grano duro, per la produzione di pasta made in Italy, sono tra il 50% e il 60%. A rischio non ci sono solo la produzione di grano e il futuro di oltre trecentomila aziende agricole che lo coltivano, ma anche un territorio di 2 milioni circa di ettari a rischio desertificazione. Noi dobbiamo tornare a coltivare il nostro grano, a fare qualità, a rendere davvero speciale e ricco di valori, il nostro made in Italy. Ma prima di tutto dobbiamo accorciare la filiera. Ognuno di noi dovrebbe assicurarsi che il pane provenga al 100% dal proprio territorio, questo è un modo per salvare il pianeta e la nostra economia, prima ancora del made in Italy. I presidi di sana agricoltura sono fondamentali in paesi come l'Italia, nelle nostre pianure, sulle aree più sperdute delle Alpi o degli Appennini. È straordinario il lavoro di recupero delle antiche varietà operato da tanti piccoli coltivatori nelle zone più impervie, ma anche nelle regioni dove il consumo di suolo divora ogni anno grosse fette di territorio. I grani antichi oggi sono un'ottima opportunità sotto molti profili, anche sul piano della remunerazione. L'accorciamento delle filiere, i mercati di prossimità, i gruppi d'acquisto, in questo processo, sono fondamentali. Oggi servono agricoltori che coltivano, che ripopolino le campagne, che riescono a darci prodotti sani. I grani antichi sono quindi un vero e proprio tesoro da preservare e riscoprire: a differenza delle altre tipologie di grano presenti sul mercato, infatti, non subiscono alterazioni e rimaneggiamenti da parte dell’uomo, mantenendo integra la loro autenticità. Inoltre, essendo meno raffinati e meno ricchi di glutine contribuiscono a ridurre l’insorgere e lo sviluppo di intolleranze e a prevenire l’insorgenza di patologie tumorali e lo sviluppo di intolleranze.
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