Biodiversità e valorizzazione dell’ortofrutta e degli ecosistemi nelle aree tipiche di produzione
Il problema è la conservazione della biodiversità del suolo mantenendo le rese nelle produzioni orticole. Nell'ambito dei prodotti orticoli, e individua tecniche di gestione colturale che conservano la biodiversità d con ricadute ambientali, economiche e sociali.
Gli obbiettivi sono:
• creare un modello di conservazione della biodiversità in agro-ecosistemi;
• definire linee tecniche codificabili e certificabili;
• promuovere pratiche agronomiche a ridotto impatto;
• aumentare la resilienza degli agro-ecosistemi.
I risultati attesi sono: riduzione di fertilizzanti chimici, uso di tecniche a basso impatto, incrementare la fertilità naturale dei suoli. Si redigerà un “prontuario”."
Questo progetto propone un nuovo modello per la regione Veneto, dove zone rurali e residenziali coesistono ma anche dove si coltivano produzioni di pregio: Radicchio di Treviso e Chioggia, Asparago, Lattuga e Kiwi. Proteggere e sviluppare la biodiversità è essenziale per la sostenibilità, e se il suolo ne è riserva centrale, le coperture vegetali sono uno strumento per rigenerare entrambi. Si propone agli agricoltori di adottare anche lavorazioni ridotte per aumentare biodiversità e fertilità del suolo, sequestrare carbonio, migliorare il ciclo dell’acqua. Pratiche già diffuse come l’uso di micorrize, microrganismi benefici, fasce tampone, siepi, verranno migliorate e validate.
Le analisi della fertilità del suolo saranno: quantità e qualità della sostanza organica, attività microbica con il Fertimetro PCT/IB2012/001157, diversità microbica con quantificazione e amplificazione del DNA. L’aumento della sostanza organica si vede nel tempo, mentre l’attività biologica reagisce rapidamente e può indicare l’inizio della rigenerazione del suolo. Queste pratiche agronomiche hanno effetti, positivi o negativi, anche sugli insetti: verranno misurati per i vari comparti secondo il protocollo Biodiversity Friend suolo, acqua, aria; verranno monitorati bioindicatori dei gruppi Apoidea o Coleoptera.
Nei tre anni di progetto l’ambizione è creare un modello che: valorizzi la biodiversità negli agroecosistemi; favorisca pratiche a basso impatto e forte efficacia nel migliorare fertilità e salute del suolo che diventa capace di produrre cibo nutriente; aumenti la produttività, la resilienza degli agroecosistemi e infine la redditività aziendale. Verrà redatto, infine, un manuale con le buone pratiche agronomiche individuate.
Titolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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DAFNAE - UNIPD
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Biodiversity Association
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