Italia

Tecniche eco-compatibili di gestione del vivaismo e del verde ornamentale

Abstract

Il progetto prevedeva diverse sperimentazioni che hanno fornito risultati molto utili per il settore florovivaistico. Con la prova riguardante l'influenza della concimazione e dell'irrigazione sulla crescita in vivaio di Acer pseudoplatanus si è potuto verificare come con le due pratiche realizzate contemporaneamente si ottengono alti livelli di sviluppo. Nelle prove di verifica dell'utilizzo di specie a rapido accrescimento come Miscanthus sinensis e Arundo donax è emerso che il miscanto è in grado di produrre un ottimo quantitativo di biomassa con una umidità di raccolta contenuta che non necessita di ulteriori processi di essiccazione. Utilizzare pacciamatura organica su alcune specie arboree (ippocastano e tiglio) ha dimostrato di incrementare gli accrescimenti, mentre la corteccia di conifere ed il sovvallo di compost hanno evidenziato una certa azione alternativa al diserbo chimico. Il confronto tra 47 cultivar di rose coprisuolo ha permesso di individuare quelle più adattabili a condizioni di minima manutenzione, come si richiede in impianti di aree urbane. In un contesto di bassa manutenzione la resistenza alle malattie della chioma risulta di fondamentale importanza per evitare la caduta anticipata delle foglie. Le piante colpite associano infatti ad uno scarso valore estetico una stentatezza di sviluppo, una scarsa fioritura ed una limitata capacità di competere con le erbe infestanti.

Contenuti
Obiettivi
Le sperimentazioni afferenti al primo sottoprogetto (gestione innovativa delle produzioni vivaistiche) si focalizzeranno sulla gestione ottimale del suolo nel vivaismo, sullo studio dell’ottimale livello di ombreggiamento nei tunnel di produzione e sulla ricerca di substrati per il vivaismo prodotti a partire da biomasse coltivabili in aree marginali. Il secondo sottoprogetto (modelli sostenibili per la gestione del verde urbano) prevede una serie di interventi volti ad individuare le specie arbustive in grado di assorbire metalli pesanti in ambiente urbano. Ci si propone inoltre di definire corretti parametri per l’estirpazione, la consegna e l’impianto di alberature e di studiarne la corretta tecnica di gestione dell’area di impianto, onde evitare problemi di mancato attecchimento o di comparsa dl patologie fungine. Infine si valuteranno specie e cultivar da alberatura resistenti agli stress idrici e si collauderanno specie e varietà di arbusti di nuova introduzione.
Classificazione
Tipologia di ricerca
Ricerca applicata / orientata
Area disciplinare
6.9 Altre ricerche sulla produzione e sulla tecnologia agricola
Area problema
102 Interrelazioni tra pianta, suolo, acqua e nutrienti
206 Controllo delle erbe infestanti ed altri organismi nocivi per le colture
401 Nuovi e migliorati prodotti forestali
Ambiti di studio
1.1.1. Modelli produttivi ecosostenibili
5.3.1. Fiori, fronde e piante ornamentali
7.4.1. Agrotecniche e relativi input
7.5.5. Difesa e relativi input in generale
Parole chiave
trapianto
substrati colturali
Ambito territoriale
Regionale
Destinatari dei risultati
Produttori vivaistici
Produttori di mezzi tecnici per l'agricoltura
Servizi di assistenza tecnica
Beneficiari indiretti dei risultati
Territorio, paesaggio e ambiente
Risultati Attesi
Prodotto innovativo atteso
Gli obiettivi del progetto erano i seguenti: - gestione ottimale del suolo nella produzione vivaistica di alberate, con riduzione d’uso di diserbanti; - aumento del tasso di crescita relativo delle specie coltivate in vivaio e sotto ombraio; - riduzione dell’impiego della torba – risorsa non rinnovabile – nei substrati per il vivaismo; - individuazione delle specie arbustive in grado di assorbire e/o accumulare metalli pesanti nei loro tessuti; - individuazione di specie e cultivar da alberatura resistenti agli stress idrici: - conoscenza dei meccanismi fisiologici innescati dallo stress idrico e dei loro riflessi sulla suscettibilità delle piante all’attacco di patogeni da stress; - indagare i meccanismi di infezione di Ganoderma sp., uno dei più temibili agenti di carie bianca del legno; - ottenere informazioni sulla corretta tecnica di gestione dell’area di impianto di alberature; - risoluzione dei problemi legati al mancato attecchimento delle piante in zolla; - collaudo e valutazione di specie e varietà di nuova introduzione.
Natura dell'innovazione
Innovazione di processo / prodotto
Caratteristiche dell'innovazione
Agronomiche
Tecnico-produttive
Forma di presentazione del prodotto
Rapporti e manuali
Pubblicazioni
Miglioramento qualitativo
Si
Mezzi tecnici
Diminuzione
Impatti ambientali e sociali dell'innovazione
Miglioramento qualità suoli
Risultati Realizzati
Prodotto innovativo realizzato
Il confronto tra diverse tipologie di gestione del suolo in vivaio non ha evidenziato differenze significative tra le tesi e questo risultato attesta che è preferibile utilizzare tecniche di conduzione che prevedono il minore utilizzo di manodopera e quindi: inerbimento dell’interfila e diserbo o pacciamatura sulla fila. Per quanto riguarda la sperimentazione dell’effetto dell’ombreggiamento sullo sviluppo di 6 differenti specie arbustive ornamentali, ha evidenziato che il tasso di crescita e la qualità finale del materiale vegetale sono profondamente influenzati dalle condizioni di irraggiamento in cui la pianta viene allevata in vivaio durante le prime fasi di sviluppo. Per quanto riguarda l’esito dell’influenza della concimazione e dell’irrigazione sulla crescita in vivaio di Acer pseudoplatanus è stato dimostrato che concimare in assenza di irrigazione può aggravare la crisi da trapianto; infatti solo abbinando le due pratiche si ottengono alti livelli di sviluppo e non si penalizza la qualità del prodotto vegetale. Nelle prove di verifica dell’utilizzo di specie a rapido accrescimento come Miscanthus sinensis e Arundo donax è emerso che il miscanto è in grado di produrre un ottimo quantitativo di biomassa con una umidità di raccolta contenuta, pari al 13%, che quindi non necessita di ulteriori processi di essiccazione. Nelle prove di coltivazione si evidenziata l’impossibilità di utilizzare sfibrati freschi di Arundo e di Miscanthus la preparazione di substrati. E’ probabile che un periodo di compostaggio di tale materiale dopo la sfibratura, unitamente ad una addizione di azoto, possa rendere i substrati più stabili dal punto di vista chimico. L’utilizzo della pacciamatura organica su alcune specie arboree ha dimostrato incrementare gli accrescimenti di ippocastano e tiglio, mentre la corteccia di conifere ed il sovvallo di compost hanno evidenziato una certa azione alternativa al diserbo chimico. Nelle prove di verifica della degradazione dei materiali di rivestimento della zolla di alberi destinati al trapianto, si è osservato che dopo tre anni di permanenza nel terreno sia la tela di juta che la rete metallica, singolarmente o in combinazione, sono risultate degradate a tal punto da non costituire ostacolo allo sviluppo delle radici. Il confronto tra 47 cultivar di rose coprisuolo ha permesso di individuare quelle più adattabili a condizioni di minima manutenzione come si richiede in impianti di aree urbane. In un contesto di bassa manutenzione la resistenza alle malattie della chioma risulta di fondamentale importanza per evitare la caduta anticipata delle foglie. Le piante colpite associano infatti ad uno scarso valore estetico una stentatezza di sviluppo, una scarsa fioritura ed una limitata capacità di competere con le erbe infestanti.
Natura dell'innovazione
Innovazione di processo / prodotto
Caratteristiche dell'innovazione
Agronomiche
Tecnico-produttive
Forma di presentazione del prodotto
Protocolli e disciplinari
Pubblicazioni
Impatti dell'innovazione
Miglioramento qualitativo
Si
Mezzi tecnici
Diminuzione
Impatti ambientali e sociali dell'innovazione
Miglioramento qualità suoli
Enti finanziatori/promotorI
Ente Contributo (€) %
Assessorato regionale
280.755,00
70,85%
6.000,00
1,51%
Partenariato
Ruolo
Capofila
Nome
Fondazione Minoprio
Responsabile

Piero Frangi

Francesco Ferrini

Ruolo
Partner
Nome
Università degli Studi di Milano - Dipartimento di Produzione Vegetale
Responsabile

Francesco Ferrini

Ruolo
Partner
Nome
Università degli Studi di Torino - Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agroforestali
Responsabile

Giovanni Nicolotti