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Le tecnologie 4.0 nel settore agroalimentare

Il settore agroalimentare italiano si colloca tra le “4A” del Made in Italy affiancando i settori dell’abbigliamento, dell’automazione e dell’arredamento. L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di prodotti agroalimentari a denominazione di origine e a indicazione geografica riconosciuti dall’Unione europea.  Non a caso il food Made in Italy è considerato un’eccellenza a livello internazionale.

L’Italia è la prima destinazione enogastronomica al mondo, è il secondo Paese al mondo, dopo la Spagna, per quota del settore agroalimentare sul Pil (12,2%), ed è il terzo in Europa per valore del fatturato (11,2 % del totale EU) dopo la Germania e la Francia.

Il sistema agroalimentare italiano, immerso nel contesto europeo, è chiamato ad affrontare molteplici sfide globali, amplificate dalla pandemia: la gestione sostenibile delle risorse naturali, l’attenzione alla salute e alla sicurezza alimentare, la bioeconomia circolare e l’efficienza del sistema che collega l’agricoltore al consumatore finale (Farm to Fork). A queste si aggiunge la competizione crescente con le nuove economie agroalimentari e le loro diverse regole (SDGs e WTO), ma la crisi energetica e l’aumento dei costi di produzione delle aziende non hanno arrestato la corsa del Made in Italy agroalimentare anche sui mercati esteri.

L’intelligenza artificiale nel settore agricolo

Dal 7° censimento generale dell’agricoltura condotto dall’Istat, emerge che in dieci anni è quadruplicata l’informatizzazione delle aziende agricole. Le imprese agricole giovani sono più digitalizzate, multifunzionali e competitive ma ancora troppo poche per tenere il passo con un settore che offre molte potenzialità.

In generale, nel settore agricolo c’è maggiore difficoltà ad innovare rispetto agli altri settori economici e questo è dovuto a tre principali fattori: ritardo nella digitalizzazione, inadeguata formazione professionale del capo d’azienda, forti discrepanze territoriali.

Le aziende con a capo un under 45 sono quattro volte più informatizzate rispetto a quelle gestite da un imprenditore ultrasessantaquattrenne (32,2% e 7,6%). Anche il titolo di studio è particolarmente significativo: la digitalizzazione prevale nelle aziende gestite da imprenditori istruiti e ancora di più nel caso in cui il percorso di studi sia orientato verso specializzazioni di tipo agrario.

Nonostante ciò, attualmente, almeno un’azienda su dieci realizza un investimento innovativo e la robotica e le tecnologie dell’intelligenza artificiale sono sempre più impiegate perché capaci di assicurare una maggiore qualità dei prodotti e dei servizi, ma anche pratiche di lavoro più efficienti.

Tuttavia, pur avendo già riscontrato ottime premesse, l’accettazione da parte degli utenti e le applicazioni pratiche della tecnologia continuano a porre sfide e saranno necessari ulteriori progressi per gestirne gli ostacoli e i rischi.

Le nuove tecnologie si affermano nel settore della trasformazione quanto in quello della produzione agricola. L’intelligenza artificiale sta contribuendo considerevolmente all’evoluzione e alla rivoluzione dell’industria del food, sia in termini di processo che in termini di prodotti. Grazie all’AI, i processi vengono automatizzati e l’intera filiera diventa più efficiente, partendo dalla produzione agricola fino ad arrivare alla distribuzione finale.

16 Ottobre 2022