PEI-AGRI

Linee guida per il contrasto della fusariosi su aglio bianco piacentino

Obiettivi
Obiettivi

Negli anni recenti Copap ha avuto sempre crescenti segnalazioni di problematiche di marciume dell’aglio, con ripercussioni soprattutto in post-raccolta. La causa di queste alterazioni, secondo le scarse conoscenze disponibili, è da ricercare nei funghi del genere Fusarium, in particolare F. proliferatum. Questo fungo è anche produttore di micotossine, le fumonisine, regolamentate a livello Europeo per il mais. Obiettivo generale del progetto è quello di stilare delle linea guida per la filiera aglio (seme e consumo) finalizzate a prevenire il marciume, con miglioramento quanti-qualitativo della produzione.

Risultati

Si riepilogano le principali metodiche da adottare sia in campo che in post raccolta al fine di ridurre le infezioni da fusariosi.
Si consigliano rotazioni ampie (4-5 anni) evitando per l’intero periodo specie della famiglia delle Lilliaceae.
Alte concimazioni azotate e produzioni elevate, sono legate ad una maggiore incidenza di patologie.
Durante le operazioni di raccolta è necessario evitare danni meccanici ai bulbi.
Durante le operazioni di selezione e confezionamento è necessario curare la gestione dei residui di lavorazione asportandoli tempestivamente al termine del turno di lavoro.
Prevedere interventi di pulizia con detergenti, specialmente sulle attrezzature utilizzate durante il taglio e sulla spicchiatrice.
Sui bulbilli destinati al seme, è auspicabile individuare prodotti e trattamenti di concia efficaci a contenere la malattia e garantire una loro maggiore sanità.

Attività

Le attività iniziano con un monitoraggio delle condizioni attuali, per individuare i punti critici sui quali intervenire cui seguirà la messa a punto buone pratiche sia agronomiche di campo sia nelle fasi successive di essiccazione, conservazione e trasformazione. Queste prassi verranno codificate in linee guida complete di un piano di monitoraggio di lungo periodo. Di tutti questi risultati verrà data diffusione tra i soci di COPAP, mediante un corso formativo ed azioni di coaching; il trasferimento verso l’esterno, verrà fatto mediante il sito web di COPAP, l’organizzazione di due eventi seminariali e la pubblicazione di due articoli su riviste tecniche.

Contesto

COPAP è una cooperativa costituita nel 1976 in un'area adatta alla coltivazione dell'"aglio bianco piacentino", con l'obiettivo di produrre e vendere aglio, scalogno, cipolla e pomodori prodotti dai 23 agricoltori associati. Negli ultimi anni, COPAP ha ricevuto crescenti avvertimenti sull'aglio marcio, specialmente durante la fase di post-raccolta. La causa di questa alterazione è correlata ai funghi appartenenti a Fusarium spp, e in particolare F. proliferatum. Questo fungo produce micotossine “fumonisine”, regolamentate a livello europeo per il mais destinato al consumo umano; inoltre, sono presenti indicazioni anche per quello destinato all'allevamento. Per prevenire la diffusione di Fusarium, COPAP presta grande attenzione alla rotazione delle colture e all'uso di "semi" certificati. Tuttavia, forse per cause agronomiche e climatiche, la diffusione del Fusarium sta migliorando sia sul campo che durante l'essiccazione, la conservazione e la lavorazione. Attualmente, la perdita della resa dell'aglio nei casi peggiori può arrivare fino al 50-60% e l'incidenza economica sul bilancio COPAP è in media di circa il 30%.

Partenariato
Ruolo
Capofila
Nome
Agrisilva s.c.r.l.
Responsabile
Claudio Piva
@email
Ruolo
Partner
Nome
CO.P.A.P. S.c.a. r.l.
Responsabile
Ruolo
Partner
Nome
IRECOOP Emilia- Romagna
Responsabile
Ruolo
Partner
Nome
Università Cattolica del Sacro Cuore - Dipartimento di Scienze delle produzioni vegetali sostenibili (DI.PRO.VE.S.) - Piacenza
Responsabile
Innovazioni
Descrizione

Il Progetto d’innovazione intende arrivare a definire una serie di buone prassi (linee-guida), riferite sia alle coltivazioni di pieno campo sia alle successive fasi di essiccazione/conservazione e lavorazione, al fine di contenere la diffusione della fusariosi dell’aglio.
Nelle intenzioni questo risultato contribuirà ad incrementare il dividendo alle aziende agricole socie COPAP salvaguardando la redditività della coltura.
Il risultato è il contenimento della diffusione del fusarium sia nelle colture di pieno campo (da seme e commerciali) sia nei locali di conservazione/trasformazione, con i seguenti obiettivi specifici.
Il primo obiettivo è impedire la scomparsa della coltivazione dell’aglio “bianco piacentino” dal panorama agrario piacentino, evitando sia la perdita di agro biodiversità sia la perdita di una produzione tipica.
Il secondo obiettivo, è quello di ridurre la carica d’inoculo del fungo prendendo in considerazione le migliori pratiche agronomiche valutate anche in relazione alle mutate condizioni climatiche, che sono tra le cause che potenzialmente influiscono sulla diffusione della fusariosi.
Il terzo obiettivo, connesso alla riduzione della carica micotica in tutte le fasi di produzione/lavorazione, è quello di migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti impiegati nei locali di conservazione e di lavorazione, ed abbattere i tenori nella produzione commercializzata e, quindi, incrementarne la food safety a vantaggio dei consumatori.

Settore/comparto
Prodotti ortofrutticoli
Area problema
Controllo delle malattie e dei nematodi delle coltivazioni erbacee, dei pascoli e dei fruttiferi
Effetti attesi
Miglioramento produttività
Risultati

Si riepilogano le principali metodiche da adottare sia in campo che in post raccolta al fine di ridurre le infezioni da fusariosi.
Si consigliano rotazioni ampie (4-5 anni) evitando per l’intero periodo specie della famiglia delle Lilliaceae.
Alte concimazioni azotate e produzioni elevate, sono legate ad una maggiore incidenza di patologie.
Durante le operazioni di raccolta è necessario evitare danni meccanici ai bulbi.
Durante le operazioni di selezione e confezionamento è necessario curare la gestione dei residui di lavorazione asportandoli tempestivamente al termine del turno di lavoro.
Prevedere interventi di pulizia con detergenti, specialmente sulle attrezzature utilizzate durante il taglio e sulla spicchiatrice.
Sui bulbilli destinati al seme, è auspicabile individuare prodotti e trattamenti di concia efficaci a contenere la malattia e garantire una loro maggiore sanità.