PEI-AGRI

Valutazione dei flussi di carbonio in terreni agricoli della Pianura Ferrarese e dell’Appennino Modenese e di strategie sostenibili per favorirne il sequestro nella sostanza organica dei suoli

Obiettivi
Obiettivi

Il progetto prevede la valutazione dei flussi di carbonio in diverse aziende agricole della pianura Ferrarese e dell’Appennino Modenese al fine di mitigare il depauperamento della SOM dei relativi terreni. Si prevede la creazione di nuovi indici di qualità della SOM ed il calcolo dell’impronta di carbonio di produzione valutando sia l’effetto delle diverse pratiche agricole (convenzionali ed innovative), che l’importanza del contesto pedo-climatico in coltivazioni biologiche. L’integrazione dei risultati ottenuti porterà alla definizione di nuovi protocolli di monitoraggio dei flussi di carbonio di “best practices” che concilino produttività aziendale e sostenibilità ambientale.

Risultati

Calcolo della carbon footprint e definizione di “linee guida per il monitoraggio dei flussi di carbonio nel suolo”. Per comprendere i flussi di carbonio nei suoli è stata individuata una serie di parametri analizzati in laboratorio e misure di CO2 rilasciate dal terreno. Nella loro totalità questi dati rappresentano una fotografia dello stato qualitativo dei terreni e aiutano a comprendere le dinamiche in atto. Sulla base delle esperienze maturate i responsabili scientifici del progetto hanno partecipato attivamente a una discussione inerente a tecniche agronomiche innovative che mirino a preservare la sostanza organica nei suoli, coinvolgendo anche operatori del settore extra-GO. Il gruppo di lavoro ha già effettuato al riguardo una tavola rotonda e un webinar sul “vertical tillage” e ha previsto l’organizzazione di un apposito convegno che si terrà il 29 ottobre 2020. Per quello che concerne i calcoli delle Carbon Footprint si è constato che gli algoritmi proposti in letteratura non tengono in debito conto le dinamiche relative alla sostanza organica nei suoli e al carbonio che questi possono rilasciare.
Un operatore dell’Azienda Maccanti Vivai ha effettuato una valutazione delle ore lavoro impiegate con macchinari agricoli dedicate alle lavorazioni convenzionali e lo stesso per le ore dedicate alla minimum tillage, al fine di valutare la diversa emissione di Gas Serra (GHG) nelle due situazioni estreme. Si è utilizzato uno strumento di calcolo: “The Greenhouse Gas Protocol”. Si è calcolato che tra le due tipologie di lavorazioni si ha una emissione di GHG doppia nel caso della lavorazione tradizionale rispetto a quella “minimum tillage”.

Attività

Il progetto sarà articolato in 9 azioni sinergiche che si svolgeranno nell’arco temporale di 24 mesi. A valle di una fase di pianificazione delle attività, la realizzazione del Piano prevede la sperimentazione di pratiche agricole “innovative”. Suoli, piante e gas emessi dal terreno saranno opportunamente caratterizzati attraverso metodologie analitiche avanzate allo scopo di definire indici di qualità della SOM e parametri necessari al calcolo dell’impronta di carbonio. Si prevede un’azione di formazione degli operatori delle aziende coinvolte ed attività di divulgazione a vari livelli per sensibilizzare l’opinione pubblica all’importanza della sostenibilità ambientale in agricoltura

Partenariato
Ruolo
Capofila
Nome
Università degli studi di Ferrara - Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra
Responsabile
Gianluca Bianchini
@email
Ruolo
Partner
Nome
Carla Tassinari
Responsabile
Carla Tassinari
@email
Ruolo
Partner
Nome
Francesco Ubertini
Responsabile
Ruolo
Partner
Nome
DINAMICA s.c.a r.l.
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
Azienda Agricola I Rodi di Raemy Helen
Responsabile
Ruolo
Partner
Nome
Maccanti Vivai
Responsabile
Ruolo
Partner
Nome
Consorzio Futuro in Ricerca
Responsabile
@email
Innovazioni
Descrizione

Il progetto si pone il duplice obiettivo di proporre soluzioni per incrementare la funzionalità e la produttività dei suoli delle aziende agricole coinvolte, nonché di attribuire una certificazione di impronta di carbonio ai loro prodotti. I principali benefici che le aziende trarranno dai risultati del progetto sono:
- Tutte le aziende coinvolte beneficeranno di uno studio quantitativo e qualitativo della SOM e, attraverso training dedicati, incrementeranno le conoscenze sulla funzionalità e produttività dei loro suoli in relazione alla preservazione della SOM;
- Sulla base dei risultati ottenuti, le aziende coinvolte beneficeranno di suggerimenti specifici inerenti le migliori pratiche agricole da adottare con lo scopo di ottimizzare/incrementare la quantità e la qualità della SOM e ridurre le emissioni di GHG;
- Tutte le aziende coinvolte beneficeranno del calcolo dell’impronta di carbonio, che costituirà in futuro una certificazione obbligatoria dell’impatto ambientale dell’azienda;
Da questi benefici le aziende coinvolte potranno trarre i seguenti vantaggi:
- Aumentare/consolidare la loro reputazione nei confronti dei consumatori;
- Differenziare i loro prodotti sul mercato;
- Incrementare la loro sostenibilità ambientale;
- Identificare le pratiche agricole caratterizzate da più basse emissioni di GHG e più elevata preservazione della SOM.

Settore/comparto
Settore orticolo
Area problema
Interrelazioni tra pianta, suolo, acqua e nutrienti
Effetti attesi
Diversificazione dei prodotti
Miglioramento produttività
Miglioramento qualitativo dei suoli
Miglioramento qualitativo dell’aria
Risultati

Quest’azione è stata presa in carico dall’unità di ricerca dell’Università di Ferrara che ha analizzato tutti i terreni campionati attraverso EA-IRMS (Elementar Analyzer Isotopic Mass Spectrometry), tecnica che consente di misurare le quantità di carbonio e di azoto e i relativi rapporti isotopici. È stato messo a punto un preciso protocollo analitico che consente di analizzare le diverse forme di carbonio (organico e inorganico) variando le temperature di esercizio dello strumento. Questo metodo risulta particolarmente innovativo in quanto altri laboratori effettuano la speciazione del carbonio con laboriosi pre-trattamenti, che rendono di difficile ripetibilità i risultati ottenuti. I risultati sono stati validati anche dall’utilizzo di un nuovo strumento (Soli TOC) che analizza i campioni di terreno in rampa di temperatura, speciando non solo l’inorganico dall’organico, ma anche differenziando distinte componenti nella matrice organica. Tali dati sono stati di fondamentale importanza per il calcolo degli stocks di carbonio, da cui è desumibile la quantità di gas a effetto serra che potrebbero essere rilasciati in atmosfera in caso di depauperamento della sostanza organica.