PEI-AGRI

Valorizzazione di sottoprodotti vegetali fibrosi come alimento zootecnico e a fini energetici

Obiettivi
Obiettivi

Il progetto mira a creare le condizioni per una economica ed efficiente utilizzazione di sottoprodotti e scarti fibrosi entro l’azienda agricola, per una loro diretta valorizzazione nell’alimentazione dei ruminanti e per lo sfruttamento energetico. Obiettivi specifici per la valorizzazione dei sottoprodotti vegetali sono:
1. Messa a punto di tecniche di conservazione ed uso dei sottoprodotti.
2. Determinazione del valore (nutritivo, energetico, biologico, sanitario ed economico) del materiale ottenuto.
Il risultato del piano consiste nel definire le condizioni di conservazione e stoccaggio e l'uso dei sottoprodotti fibrosi come alimento zootecnico e a fini energetici.

Risultati

Il Gruppo Operativo per l’Innovazione Bioeconomia a km 0 ha lavorato nell’ottica di sviluppo di una filiera agro-alimentare corta, integrata e sostenibile per il riutilizzo dei sottoprodotti e degli scarti di lavorazione all’interno dell’azienda agricola, per l’alimentazione dei bovini e per la produzione di biomasse utili all’impiego nei biodigestori. Ammontano a circa 500.000 tonnellate gli scarti agricoli e agroindustriali vegetali prodotti ogni anno in Emilia-Romagna; si tratta dei residui della trasformazione del pomodoro da industria e della bietola da zucchero e degli scarti della produzione dei cereali e dei foraggi. Le loro caratteristiche compositive li rendono particolarmente interessanti per varie soluzioni di recupero: alimentazione animale, biomassa per produrre energia da digestione anaerobica e come fertilizzanti organici. Per contro, un loro uso giornaliero e costante è condizionato dalla loro disponibilità stagionale e dalla deperibilità.

Attività

Le azioni del piano consistono nelle seguenti:

  • Esercizio della cooperazione;
  • Azione 1 – Prove per la conservazione
  • Azione 2 – Valutazione dell’uso del prodotto conservato
  • Azione 3 - Studio della logistica e degli impatti
  • Azione 4 – Divulgazione 
  • Formazione 

Il progetto permetterà lo sviluppo di un modello di previsione dello stato di conservazione e del valore nutritivo dei sottoprodotti dopo conservazione.

Partenariato
Ruolo
Capofila
Nome
C.R.P.A. S.p.A.
Responsabile
Maria Teresa Pacchioli
@email
Ruolo
Partner
Nome
Associazione Regionale Allevatori dell'Emilia Romagna - A.R.A.E.R.
Responsabile
Ruolo
Partner
Nome
Ferrari Giuseppe & C. s.s. Società Agricola
Responsabile
Ferrari Giuseppe
@email
Ruolo
Partner
Nome
Università Cattolica del Sacro Cuore
Responsabile
Innovazioni
Descrizione

Il progetto ha l’obiettivo di creare le condizioni per una economica ed efficiente utilizzazione di sottoprodotti e scarti fibrosi entro l’azienda agricola, per una loro diretta valorizzazione nell’alimentazione dei ruminanti come prima priorità, secondariamente per lo sfruttamento energetico.
I risultati delle diverse azioni andranno ad alimentare un modello di previsione dello stato di conservazione e del valore nutritivo dei sottoprodotti dopo conservazione.
I risultati sono costituiti da:
1.protocolli di gestione dell’approvvigionamento, dell’insilamento e dell’impiego – in alimentazione animale e in produzione di energia - delle biomasse a disposizione: si è orientati verso buccette di pomodoro, foraggi verdi, scarti di mais dolce e trebbie di birra, in associazione con altri sottoprodotti meno umidi;
2.indicazioni su valore nutritivo, energetico, biologico, sanitario ed economico dei sottoprodotti dopo conservazione, nonché sulle modalità di impiego nel razionamento;
3.studio relativo alla logistica di approvvigionamento;
4.risparmio di CO2 dei processi proposti, completa di un’analisi costi/benefici del processo complessivo.

Settore/comparto
Zootecnia
Area problema
Nuovi e migliorati mangimi, prodotti tessili, ed altri prodotti industriali derivati da produzioni agricole, per produrre carta, colle, manufatti tessili, pitture, additivi, ecc
Effetti attesi
Miglioramento produttività
Miglioramento qualitativo dell’aria
Salute consumatori
Risultati

Il Gruppo Operativo per l’Innovazione Bioeconomia a km 0 ha lavorato nell’ottica di sviluppo di una filiera agro-alimentare corta, integrata e sostenibile per il riutilizzo dei sottoprodotti e degli scarti di lavorazione all’interno dell’azienda agricola, per l’alimentazione dei bovini e per la produzione di biomasse utili all’impiego nei biodigestori. Ammontano a circa 500.000 tonnellate gli scarti agricoli e agroindustriali vegetali prodotti ogni anno in Emilia-Romagna; si tratta dei residui della trasformazione del pomodoro da industria e della bietola da zucchero e degli scarti della produzione dei cereali e dei foraggi. Le loro caratteristiche compositive li rendono particolarmente interessanti per varie soluzioni di recupero: alimentazione animale, biomassa per produrre energia da digestione anaerobica e come fertilizzanti organici. Per contro, un loro uso giornaliero e costante è condizionato dalla loro disponibilità stagionale e dalla deperibilità.

Tipologia