Sviluppo di un sistema di allevamento del vitellone da carne a basse emissioni di gas serra in Veneto
Il progetto si propone di: a) mettere a punto un modello di allevamento bovino da carne volto a minimizzare le emissioni di gas serra e di ammoniaca in atmosfera e che abbia come riferimento un processo produttivo certificabile; b) migliorare l'efficienza tecnica del processo di produzione della carne bovina in Veneto.
Con LowEMeat sono state testate delle buone pratiche agronomiche (valorizzazione degli effluenti, ottimizzazione dell’uso dei fertilizzanti chimici, controllo della fase di raccolta e stoccaggio degli alimenti a uso zootecnico) e alcune innovazioni da applicare in stalla (distribuzione automatizzata dell’unifeed, controllo da remoto di comportamento e temperatura corporea) con l’intento di aumentare la sostenibilità ambientale dell’allevamento del bovino da carne in Veneto. La sfida del progetto era dare una “misura” dell’efficacia ambientale a questi interventi! L’applicazione dell’analisi PEF si è dimostrata un valido strumento di misurazione dei benefici ambientali determinati dai cambiamenti gestionali testati. L’aspetto più interessante dell’applicazione di questa metodologia è che anche cambiamenti “marginali” o comunque gestionali hanno prodotto risultati misurabili su molteplici indicatori. Questo risultato deve incoraggiare gli allevatori ad una modifica della prassi operativa più che ad una scelta di investimenti. Considerando l’importanza che gli aspetti ambientali assumono nelle scelte gestionali degli allevamenti (normativa e salute pubblica) l’approccio PEF consentirà in primo luogo di individuare le aree prioritarie sulle quali intervenire e poi di effettuare una stima del costo/beneficio di possibili interventi di mitigazione da adottare. Più in generale i risultati di questo progetto potranno essere utili anche per una programmazione territoriale degli interventi da sostenere considerando il livello di applicabilità, l’investimento richiesto e gli effettivi risultati prodotti in termini dei benefici per la salute dell’ambiente e dell’uomo.
Il progetto valuterà innovazioni collegate all’agricoltura di precisione, considerando l’intero ciclo di produzione dal campo all’allevamento.
WP1: interventi agronomici:
- valutazione del grado di diffusione di pratiche a bassa emissione
- elaborazione di un protocollo di lavoro per gli allevatori
WP2: interventi in stalla
- controllo della composizione chimica degli alimenti e delle razioni
- verifica di un sistema automatico di preparazione e distribuzione delle razione
- sviluppo di un prototipo per il controllo del comportamento individuale e della temperatura corporea degli animali.
I dati raccolti nei WP1 e 2 saranno utilizzati per una certificazione ambientale di prodotto"
L'allevamento di bestiame, in particolare quelli confinati in abitazioni senza area di pascolo, è stato per anni oggetto di accuse ambientali ed etiche. Sebbene questo settore, specialmente nella Pianura Padana, abbia un'importanza cruciale, oltre il 40% della carne consumata in Italia proviene da altri paesi - questa importazione è sostenibile? In effetti, la mandria di manzo nazionale è rimasta stabile negli ultimi anni. Tuttavia, secondo un rapporto di Veneto Agricoltura sulla regione Veneto, il più grande produttore italiano di carni bovine, dal 2007 al 2017, il numero di allevamenti di bovini e di bovini da carne è diminuito rispettivamente del 37,5% e dell'11,9%. Nel frattempo, la dimensione media della mandria di manzo è aumentata da 48 a 68 unità. Ciò suggerisce che recentemente la politica agricola comune non ha aumentato la popolazione di bovini da carne, ma sta incoraggiando i restanti agricoltori a lavorare in modo più efficace, adottando buone pratiche.
L’agricoltura e la zootecnia contribuiscono in maniera significativa alla immissione nell’ambiente di sostanze inquinanti. Tra queste rientrano i gas responsabili del riscaldamento globale o gas climalteranti (anidride carbonica, metano, protossido di azoto), le sostanze responsabili dell’eutrofizzazione delle acque (composti dell’azoto) e dell’acidificazione dei suoli e delle acque (ammoniaca). Le istituzioni chiedono maggiore sostenibilità dei sistemi produttivi e i consumatori sono sempre più attenti alle tematiche ambientali orientando le proprie scelte di acquisto verso prodotti che offrono maggiori garanzie di sostenibilità ambientale. Con il progetto LowEMeat si intende sviluppare un sistema di gestione degli allevamenti bovini da carne in grado di diminuire in modo significativo le emissioni di gas serra. Questo sistema si baserà su soluzioni innovative per la riduzione dell’impatto ambientale del settore agro-zootecnico, mantenendo nel contempo l’elevata efficienza raggiunta dal settore. D’altro canto promuoverà una corretta informazione e visibilità dei risultati al consumatore, con la creazione di una linea di prodotti “sostenibili” facilmente identificabile.
Le attività previste sono:
- coinvolgimento delle parti interessate attraverso riunioni, presentazione di questionari, gruppi di discussione (temi: produzione di colture, salute degli animali, alimentazione degli animali in un contesto sostenibile / organico)
- scambio di buone pratiche nell'allevamento sostenibile delle carni bovine;
- sviluppo e sperimentazione del nuovo sistema prototipo di allevamento di carni bovine a "bassa emissione";
- diffusione di informazioni tramite newsletter, social media e una pagina web.
| Titolo/Descrizione | Url | Tipologia |
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Development of a low-greenhouse gas emissions system for beef cattle farms located in Veneto Region
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Sito web del progetto
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Targa Informativa progetto LOWeMEAT
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Low Emission Meat
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AZOVE presenta LOWeMEAT
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Il risultato finale del progetto
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Il Video del progetto
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Evaluation of the automatic feeding system 1
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Evaluation of the automatic feeding system 2
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Veneto Agricoltura - LOWeMEA T presentation
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I risultati del progetto
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