PEI-AGRI

Competitività e sostenibilità della coltura del melograno in Puglia

Obiettivi
Obiettivi

COSMEL guarda alla valorizzazione della produzione del melograno in Puglia, ove le condizioni
pedo-climatiche sono particolarmente favorevoli alla crescita di questa coltura ed alla produzione di
melagrane di eccellente qualità sensoriale, nutrizionale e funzionale, che si inseriscono a pieno titolo
nella categoria dei così detti “super food”. Verranno messe a punto tecniche agronomiche e sistemi di trasformazione e conservazione innovativi, ed al contempo “cuciti su misura” sul melograno pugliesi, per la produzione di frutti freschi e arilli sgranati pronti per l’uso, di eccellente qualità.

Attività

L’obiettivo generale del progetto è quello di migliorare la competitività e la redditività della
filiera del melograno in Puglia. La valorizzazione della coltura verrà perseguita attraverso la
messa a punto ed il trasferimento di tecniche d’impianto, di coltivazione e di difesa, con il
fine migliorare i risultati della produzione sia in termini quantitativi che in termini qualitativi,
per poi proseguire con la messa a punto di tecnologie per prolungare la conservazione del
frutto ed incentivarne il consumo mediante lo sviluppo di arilli ready-to-use.

Contesto

Con il crescere della domanda degli alimenti nutraceutici, anche il melograno ha notevolmente
aumentato la sua presenza nella dieta degli italiani. Le sostanze antiossidanti ed i polifenoli presenti in questo frutto gli conferiscono effetti benefici sui radicali liberi responsabili dell'invecchiamento
cellulare e svolgono funzioni epatoprotettrici e protettrici dell'apparato urinario, in più l'alto contenuto
di vitamina C svolge azioni immunostimolanti e antibatteriche. Per tali motivi, il consumo europeo ed
italiano di tale prodotto ha registrato incrementi dal 2014 al 2015 intorno al 25% (Il Sole 24 Ore).
Dal lato della produzione, nel 2017 la regione Puglia si è confermata come secondo produttore
nazionale dopo la Sicilia, con un volume di circa 2.000 tonnellate su un totale nazionale di 7.000
(30%) (ISTAT). Il melograno si adatta infatti molto bene all'ambiente pugliese e salentino in
particolare, in quanto tollera la siccità anche se solo per brevi periodi. Le superfici nel 2013 di
melograno coltivato a livello regionale si attestavano sui 67 ettari facendo della Puglia il primo
produttore nazionale, ma, grazie all'iniziativa dell'imprenditoria agricola, in breve tempo si è osservato un rapido incremento delle superficie con 313 ettari nel 2017 (ISTAT).
Per cogliere fino in fondo questa opportunità il GO chiede di mettere a punto linee guida tecniche per
gli attori della filiera nell’impianto del frutteto e nella conservazione e trasformazione dei frutti, il tutto
nell’ottica di produrre frutti di elevata qualità, rispettosi della vocazione e dell’identità della regione
pugliese.

Partenariato
Ruolo
Capofila
Nome
DURANTE ANTONIO
Responsabile
Antonio Durante
@email
Ruolo
Partner
Nome
ALIMENTA S.R.L.
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
Areté srl
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
CASSANDRO S.R.L. UNIPERSONALE
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
Confederazione Italiana Agricoltori Puglia
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
Distretto Agroalimentare Regionale SOC. CONS. A R.L.
Responsabile
Michela Sinigaglia
@email
Ruolo
Partner
Nome
NATURE S.R.L.
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
OP NATURE DROPS SOCIETA' CONSORTILE A RESPONSABILITA' LIMITATA
Responsabile
@email
Ruolo
Partner
Nome
Università degli studi di Foggia
Responsabile
Maurizio Ricci
@email
Ruolo
Partner
Nome
Università degli Studi di Torino
Responsabile
@email
Innovazioni
Descrizione

Il valore aggiuto derivante dalla realizzazione del progetto seriva dai seguenti risultati attesi:
- sotto l’aspetto produttivo si attende un miglioramento della produzione ettariale, in termini di quantità e qualità, unitamente ad un incremento della superficie coltivata e ad un aumento delle strutture di conservazione e lavorazione delle melagrane.
- sotto l’aspetto economico, l’efficientamento della filiera, dovrebbe favorire la redditività di tutti gli stakeholders, anche per via della riduzione dei costi di produzione e della miglior valorizzazione del prodotto (allungamento della catena del valore, conoscenza dei mercati).
- dal punto di vista ambientale, si attende un miglioramento della sensibilità degli operatori della filiera rispetto a questo tema e una riduzione dell’impatto dell’intera filiera per via dell’adozione delle nuove tecniche messe a punto con il progetto.
- si attende infine un aumento delle opportunità di lavoro e dell’occupazione lungo tutta la filiera, unitamente a un miglioramento della qualità dei posti di lavoro. - il miglioramento della “conoscenza”, soprattutto per quanto riguarda le tematiche ambientali, di mercato, tecnologiche ed economiche e l’arricchimento del panorama di prodotti salutistici offerti ai consumatori completano il quadro dei risultati attesi dal progetto.
La realizzazione del progetto e il raggiungimento dei risultati previsti consente di:
1. Innovare la tecnica agronomica,
2. Implementare il controllo sostenibile dei fitofagi dannosi.
3. Armonizzare soluzioni tecnologiche per la conservazione
4. Valutare gli impatti ambientali ed economici del processo produttivo.
5. Valorizzare i nuovi prodotti individuando i mercati di destinazione più interessanti.