Analisi di gestione tecnico-economica delle imprese che compongono la filiera suinicola dell'Emilia-Romagna
Obiettivo generale del GO è di sviluppare strumenti innovativi per analizzare e monitorare tempestivamente la redditività delle diverse tipologie di imprese che verticalmente compongono le filiere suinicole dell’EmiliaRomagna e di sviluppare uno strumento innovativo di assistenza alla gestione (benchmarking) per le aziende suinicole orientato al calcolo del costo di produzione.
Obiettivo generale del Gruppo Operativo PORK MONITOR è stato lo sviluppo di strumenti analitici
di monitoraggio della redditività delle imprese che verticalmente compongono la filiera suinicola
dell’Emilia Romagna. A questo proposito, nell’ambito del progetto sono stati sviluppati indici per il
monitoraggio mensile del l’andamento della redditività in tutte le fasi della filiera, dall’allevamento
suinicolo, nelle sue diverse specializzazioni (ciclo chiuso, riproduzione e ingrasso), alla macellazione e
alla produzione di salumi. Con riferimento alle ultime fasi della filiera sono state individuate le
principali strategie competitive adottate dalle imprese (leadership di costi, diversificazione,
focalizzazione, differenziazione), al fine di comprendere la possibile evoluzione della loro attività e
analizzare le potenziali ricadute sugli stadi a monte della filiera. L’applicazione Pig money è stata
concepita e sviluppata come servizio agli allevatori per la verifica e il confronto puntuale delle
perfomance economiche e produttive delle proprie aziende.
Per ogni azienda sono stati: (i) acquisiti dati riguardanti il consumo di antimicrobici (ii) rilevati i parametri di biosicurezza interna ed esterna (iii) registrati i parametri concernenti il benessere animale tramite checklist predisposte dall’IZSLER o opportunamente modificati. Successivamente alla raccolta dei dati riferibili all’anno 2016, si è provveduto al rilevamento dei dati aziendali così come previsto dal Piano anche per gli anni 2017 e 2018. I dati sono stati raccolti in un database. All’ottenimento di tutti i dati sono stati redatti dei report specifici per ogni azienda e prodotti al termine del progetto una serie di documenti che costituiscono il mauale operativo dello stesso.
Le aziende suinicole e le imprese di macellazione, di trasformazione e di distribuzione delle carni suine dell’Emilia-Romagna partecipano a diverse filiere suinicole nazionali. Fra queste la filiera dei prodotti a DOP è predominante e orienta la strategia della maggiore parte degli operatori. La distintività che la DOP è in grado di conferire alle carni trasformate è fondamentale per la redditività della produzione di carne suina italiana, ottenuta da un suino pesante i cui costi di produzione sono necessariamente più elevati di quelli di un suino leggero. Tuttavia, considerando che in alcuni anni i prodotti a DOP non hanno dato delle soddisfazioni economiche, fra alcune aziende suinicole ğ ĐƌesĐiuto l’iŶteƌesse peƌ la filiera alternativa non-DOP basata sulle importazioni di suinetti. Questa tendenza ha creato una base produttiva di aziende suinicole più diversificata.
Obiettivo generale del GO è di sviluppare strumenti innovativi per analizzare e monitorare tempestivamente la redditività delle diverse tipologie di imprese che verticalmente compongono le filiere suinicole dell’EŵiliaRomagna e di sviluppare uno strumento innovativo di assistenza alla gestione suinicole orientato al calcolo del costo di produzione.
Analisi della percezione dei consumatori nei confronti dei salumi DOP mediante interviste presso
punti vendita specializzate di carni e salumi.
È stato valutato il ruolo che l’offerta dei salumi DOP svolgono nel qualificare il posizionamento dei
punti vendita al dettaglio rispetto ad altri punti di distribuzione, la cui offerta si basa prevalentemente
su salumi generici e di prezzo inferiore. In media, le aziende hanno riferito che i salumi concorrono
alla realizzazione del 23% del fatturato complessivo. I salumi a marchio d’origine rivestono
un’importanza rilevante nella formazione dell’assortimento dei punti vendita; in media, essi
rappresentano il 63% dei salumi presenti in negozio. Per il 38% dei negozi intervistati, le DOP e le
IGP superano l’80% dell’assortimento complessivo. Il 69% del campione analizzato ha evidenziato
come la qualità e il gusto sono i due punti di forza maggiori delle produzioni a marchio d’origine. La
certificazione del processo di produzione, infine, è stata ritenuta importante da metà degli intervistati.
La medesima indagine è stata realizzata mediante interviste con buyer e responsabili vendite di catene
della Grande Distribuzione, al fine di cogliere il ruolo che i salumi DOP e quelli privi di
denominazione di origine ricoprono in termini di quota sul fatturato del comparto salumi, di redditività
e di posizionamento del punto vendita. Dall’analisi è emerso l’importante ruolo che questo settore
riveste all’interno dei punti vendita della catena. Mediamente i salumi prodotti in Emilia-Romagna
sono presenti nei punti vendita delle catene con una quota che supera il 50%. In termini di fatturato i
salumi DOP/IGP concorrono mediamente per il 34-35% del fatturato totale del reparto salumi.
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