Report dell'AKIS Italia realizzato nell'ambito del progetto H2020 i2connect

Nell’ambito del progetto H2020 i2connect, di cui il CREA-PB è partner, è stato realizzato uno studio sullo stato di attuazione degli AKIS in Italia, con un particolare focus sui servizi di consulenza. Lo studio ha coinvolto diversi attori chiave degli AKIS italiani a livello nazionale e regionale (Organizzazioni professionali, Università, consulenti, RRN, amministrazioni, Istituti tecnici, enti di ricerca, ect ) e i prestatori di servizi di consulenza e supporto ai processi di innovazione. I risultati evidenziano la pluralità degli attori che compongono gli AKIS italiani e la diversità di questi ultimi, frutto, evidentemente della ricchezza e della varietà dei sistemi agricoli e, anche, socio-economici e ambientali delle aree rurali che contraddistinguono il Paese. Una pluralità di attori (es: ricercatore, imprenditore, consulente) la cui capacità di cooperazione e interazione all’interno dei sistemi rurali e agricoli è sicuramente in crescita e differenziata in relazione alla tipologia di attore, dei territori di provenienza e del quadro politico in cui operano. Il supporto politico alla cooperazione per l’innovazione sta sicuramente concorrendo al rafforzamento delle capacità e dei rapporti tra attori diversi e, in particolare, tra imprenditori agricoli e consulenti da un lato e il mondo della ricerca dall'altro. Emergono, inoltre, attori chiave degli AKIS che operano a livello nazionale e territoriale e che svolgono funzioni strategiche, di facilitazione della circolazione e della co-produzione di conoscenza, supportando l’innovazione e la transizione dei sistemi agricoli e rurali. Per quanto riguarda i consulenti, l'indagine condotta tra i prestatori di servizi fa emergere un livello non ancora soddisfacente di connessione con il mondo della ricerca e con le esigenze di conoscenza degli agricoltori (l'82% degli intervistati l'ha classificata come media o bassa). D'altra parte, i consulenti hanno un background forte e variegato che permette loro di affrontare una grande varietà di questioni, da un punto di vista tecnico e gestionale. Il 60% degli intervistati accede con sistematicità a programmi di sviluppo delle competenze, anche grazie alla formazione regolarmente organizzata dagli ordini professionali regionali.

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20 Novembre 2020