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Luppolo, la nuova eccellenza del Made in Italy

C’è una nuova eccellenza nel panorama delle produzioni agricole del nostro territorio: il Luppolo. La rivoluzione del gusto della Birra artigianale si può arricchire di un nuovo ingrediente di alta qualità, a chilometro zero e al 100% italiano.

La Rete di imprese ‘Luppolo Made in Italy’, formata da 13 tra aziende agricole, agroalimetari e di innovazione tecnologica in agricoltura, è arrivata al secondo anno di attività e sabato 12 ottobre a Citerna, al Teatro comunale, a partire dalle ore 16, presenterà i dati del primo raccolto nell’iniziativa “Il Luppolo: una nuova eccellenza del Made in Italy”.

Si tratta di un convegno di disseminazione dei risultati raggiunti dal progetto “Luppolo Made in Italy”, finanziato dalla Misura 16.2.1, sulla cooperazione e innovazione delle Reti di nuova costituzione del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Umbria. Il convengo è organizzato nell’ambito della manifestazione “La Bisaccia del Tartufaio”, in collaborazione con la Pro Loco di Citerna.

È Enrico Prenni, responsabile tecnico dei prototipi, che anticipa i dati della prima, seppur limitata, produzione di Luppolo: “Siamo veramente molto soddisfatti e quasi sorpresi dalla qualità del prodotto, sia in termini di alpha acidi che di ricchezza e quantità degli olii presenti nella luppolina dei nostri fiori, anche se si tratta comunque del primo anno e la piena produzione e la stabilità di un Luppoleto si raggiunge solo al terzo anno, quindi siamo ancora cauti ma molto ottimisti”. Stefano Fancelli, presidente della Rete, spiega la strategia: “Costruire la Filiera del Luppolo italiano è la scommessa della Rete Luppolo Made in Italy, una sfida che sta suscitando sempre più interesse e attenzione da parte delle imprese agricole e delle multinazionali del settore. Il Luppolo infatti è una commodity agroindustriale ad altissimo valore aggiunto, i quasi 60.000 ettari di produzione nel mondo producono più di tre miliardi di fatturato: una produzione di nicchia ma di altissima qualità, che nel nostro paese è ancora molto poco diffusa“.

11 Ottobre 2019