InnovaInAzione

Le Bandite di Scarlino...come dar vita a una filiera del latte di asina

Le Bandite di Scarlino...come dar vita a una filiera del latte di asina

Azienda: Complesso Agricolo Forestale Regionale Bandite di Scarlino
Regione: Toscana
Anno di realizzazione: 2014
Tipo di innovazione: Di processo, Di prodotto, Organizzativa
Ambito Innovazione: Biodiversità
Comparto/Prodotto: Zootecnia - allevamenti minori (conigli, equidi, selvaggina, altro) » Animali da vita e da riproduzione

La creazione di una filiera del latte di asina sul territorio toscano allo scopo di valorizzare economicamente la filiera produttiva e al contempo recuperare la popolazione asinina autoctona amiataina, rappresentano gli scopi principali che hanno dato vita al progetto FILAMI. Questi obiettivi, inoltre, non prescindono da una serie di ricadute positive per il territorio come la sostenibilità ambientale, economica e sociale. Gli obiettivi del progetto, infatti, si configurano anche quale scelta alternativa, innovativa e sostenibile per il sistema produttivo di quelle imprese agricole che oggi hanno la necessità di individuare nuovi sbocchi di mercato. E il latte d'asina, come hanno dimostrato anche le ricerche di marketing svolte nell'ambito del progetto, rappresentano un prodotto molto ricercato.

Altri aspetti positivi legati al progetto riguardano le ricadute indirette dal punto di vista sociale, nell'uso dell'animale, grazie proprio alle sue caratteristiche di docilità, intelligenza e disponibilità. Come l'onoterapia, dove l'animale rappresenta un forte aiuto per ragazzi, adulti e anziani in difficoltà psicologiche o di disagio sociale. Oppure nel Trekking someggiato, o ancora nella pulizia del sottobosco. In relazione a questo l'azienda "le Bandite" collabora con alcune associazioni del territorio tra le quali AsiniAmo che si occupa di terapie riabilitative con gli asini dedicate a soggetti disabili.

Complesso Agricolo Forestale Regionale Bandite di Scarlino

L'azienda occupa una superficie di circa 8700 ettari, di cui circa 3900 nel comune di Scarlino, 3000 in quello di Follonica, 1450 in quello di Castiglione della Pescaia e 380 in quello di Gavorrano.
Le attività svolte sono di tipo agricolo e forestale tese alla valorizzazione, conservazione e salvaguardia degli ecosistemi.

Da oltre un decennio si allevano pernici rosse in purezza e fagiani per il ripopolamento nelle aree protette e nel territorio libero della provincia di Grosseto. Dal 2005 è iniziato l'allevamento di asini amiatini con lo scopo di conservare la biodiversità, favorire la produzione di latte, l'onoterapia ed il trekking someggiato.

Da circa un decennio è presente in azienda un nucleo di vacche Maremmane allevate allo stato brado nell'aria umida di Scarlino.

FILAMI - La filiera latte dell'asino amiatino: valorizzazione, innovazione tecnologica sostenibile e conservazione della biodiversità

Azienda: Complesso Agricolo Forestale Regionale Bandite di Scarlino
Regione: Toscana
Anno di realizzazione: 2014
Tipo di innovazione: Di processo, Di prodotto, Organizzativa
Ambito Innovazione: Biodiversità
Comparto/Prodotto: Zootecnia - allevamenti minori (conigli, equidi, selvaggina, altro) » Animali da vita e da riproduzione
Origine dell'idea innovativa

Nel contesto zootecnico l'allevamento asinino è una realtà in continuo accrescimento e può rappresentare un'alternativa produttiva per le aziende agricole.

L'asino, da sempre utilizzato come animale da lavoro è un animale versatile, rustico e si adatta bene alle zone marginali. Oggi, l'asino, è impiegato nell'onoterapia, nel trekking someggiato e per la produzione di latte; quest'ultima continua a suscitare interesse in campo medico per gli effetti positivi riscontrati nell'alimentazione umana, soprattutto per bambini allergici alle proteine del latte vaccino (APLV). 

Alla luce di quanto esplicitato in precedenza è nata l'idea di creare una filiera del latte di asina nella regione Toscana sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale.

Descrizione innovazione

Il progetto è stato realizzato attraverso la creazione di una azienda-tipo e di una struttura idonea alla mungitura per le asine da latte.

L’area di mungitura è costituita da uno spazio esterno dove le madri vengono separate dai puledri dove stazionano per un paio d’ore. Da questa si sviluppa un corridoio interno alla struttura di mungitura, in cui gli animali transitano per raggiungere le postazioni di mungitura. La fossa di mungitura è stata calibrata per trattare contemporaneamente 6 asine indirizzate in un doppio corridoio realizzato in metallo. Il latte passa direttamente dalla mammella attraverso un sistema automatico ad un’ampolla di raccolta. A fine delle operazioni il latte viene spedito attraverso un apposito lattodotto direttamente nel pastorizzatore. La sala destinata alla conservazione e trasformazione del latte è costituita da una macchina di trattamento termico (pastorizzazione), per poi essere imbottigliato, etichettato e consumato come prodotto fresco. Una parte dello stesso viene inserito in apposite sacche per la successiva fase di congelamento da utilizzare nell’industria della cosmesi. L’intera struttura è dotata di un sistema autonomo di approvvigionamento energetico mediante un sistema di pannelli fotovoltaici posti sulla parte ovest del tetto che garantiscono circa 20 Kwh di produzione. Ciò genera un notevole risparmio sui costi di gestione e soprattutto è ecocompatibile.

Inoltre è stato la realizzato un prototipo di una unità mobile per la mungitura adatta alla specie in oggetto, di facile trasporto e con possibilità di integrazione nelle strutture fisse, e di un prototipo di struttura leggera per la zona mungitura destinata alla permanenza per periodi più estesi. 

Sono stati effettuati controlli sanitari sugli animali quanti–qualitativi ed igienico sanitari del latte, è stata messa a punto la gestione dell’attività riproduttiva e sono stati individuati programmi alimentari per gli animali in relazione alle disponibilità aziendali. Infine, sono stati realizzati dei corsi di formazione, gratuiti, per allevatori di asini proprio allo scopo di formare le persone ma soprattutto di creare una rete stabile di allevatori, per creare lavoro e reddito.

Dal 2016 lo stabilimento di lavorazione e trasformazione ha ottenuto il riconoscimento ai sensi del Reg. CE 853/2004 (Pacchetto Igiene) per il trattamento termico del latte che lo autorizza alla vendita e commercializzazione in tutti i Paesi della UE. A tale proposito è stato predisposto un manuale di autocontrollo (HACCP) a cui ogni singola fase o attività deve sottostare. Considerato che i destinatari del latte sono principalmente soggetti sensibili, il manuale prevede un sistema di controlli ed analisi in continuo sia sul prodotto primario che sul prodotto trasformato e lavorato.

Intervista

Patrizio Biagini, direttore dell'azienda "Le Bandite di Scarlino", di proprietà della Regione Toscana che si occupa principalmente della valorizzazione, conservazione e salvaguardia degli ecosistemi agricoli e forestali.

Patrizio, come nasce questo progetto?

La creazione di una filiera del latte di asina sul territorio toscano allo scopo di valorizzare economicamente la filiera produttiva e al contempo recuperare la popolazione asinina autoctona amiataina, rappresentano le motivazioni principali che ci hanno permesso di dar vita al progetto. Nel contempo abbiamo colto le opportunità offerte dal PSR Toscana 2007-2013 ed in particolare dalla Misura 124 "Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie nei settori agricolo e alimentare e in quello forestale", per poterlo realizzare. 

Quali ricadute ha avuto il progetto per le aziende del territorio?

Il progetto ha rappresentato per le imprese agricole una scelta alternativa, innovativa e sostenibile per il sistema produttivo delle stesse. Aziende che oggi hanno la necessità di individuare nuovi sbocchi di mercato. E il latte d'asina, come hanno dimostrato anche le ricerche di marketing svolte nell'ambito del progetto, rappresentano un prodotto molto ricercato.

Avete pensato anche a formare le aziende del territorio?

Ovviamente questo aspetto è stato oggetto del progetto. Abbiamo realizzato dei corsi di formazione, gratuiti, per allevatori di asini proprio allo scopo di formare le persone ma soprattutto di creare una rete stabile di allevatori, per creare lavoro e reddito. Questo è il fulcro del nostro progetto. L’obiettivo principe, come Amministrazione Pubblica, è sempre stato quello di creare le giuste sinergie, quindi fungere da volano, per lo sviluppo del territorio.  

Altri aspetti positivi legati al progetto riguardano le ricadute indirette dal punto di vista sociale..

Esattamente. L'asino, grazie alle sue caratteristiche di docilità, intelligenza e disponibilità, viene utilizzato per l'onoterapia. In quest'ambito l'animale rappresenta un forte aiuto per ragazzi, adulti e anziani in difficoltà psicologiche o di disagio sociale. Oppure nel Trekking someggiato, o ancora nella pulizia del sottobosco.In relazione a questo l'azienda "le Bandite" collabora con alcune associazioni del territorio tra le quali AsiniAmo che si occupa di terapie riabilitative con gli asini dedicate a soggetti disabili.