InnovaInAzione

Diradamento del melo

Diradamento del melo

Azienda: Mazzoni Group
Regione: Emilia-Romagna
Anno di realizzazione: 2021
Tipo di innovazione: Di processo, Organizzativa
Ambito Innovazione: Agricoltura di precisione
Comparto/Prodotto: Frutticoltura » Pomacee (mele, pere)

Le operazioni di diradamento del melo sono indispensabili per il conseguimento di un carico produttivo adeguato e per offrire alla pianta la possibilità di tornare a fiorire nella stagione successiva. Intervenire sul melo mediante la pratica del dirado permetterà quindi di ottenere mele di pezzatura migliore e di ottima qualità, dalla colorazione e dal sapore zuccherino adeguati. Gli agricoltori potranno così massimizzare la resa dei loro meleti insieme ai propri investimenti economici.

Ad oggi le operazioni di dirado del melo possono essere eseguire manualmente oppure con l’ausilio di agrofarmaci.

Se il dirado viene eseguito manualmente si stima l’impiego di 150/180 ore per ettaro, raggiungendo in alcuni casi anche 300 ore per ettaro: è facile quindi comprendere quanto questa operazione risulti estremamente lunga e complessa e, inoltre, è indispensabile agire in un intervallo di tempo ristretto.

Al contrario l’impiego di fitofarmaci appositamente studiati per il dirado del melo è in grado di accelerare notevolmente questa pratica (1.5 ore per ettaro), ma dall'altro lato non consente di godere dei vantaggi di un diradamento differenziato.

Da qui nasce l'idea di monitorare e di quantificare, attraverso un sistema di telerilevamento da drone, i corimbi fiorali presenti su tutta la superficie frutticola d'interesse, ottenendo una mappa che rappresenti la densità di fioritura in campo e che permetta quindi di determinare quelle che sono le zone prioritarie per il diradamento.

Mazzoni Group

IL GRUPPO

Una filiera lunga 60 anni

Oltre 60 anni di attività hanno reso il Gruppo Mazzoni leader nella filiera dell’ortofrutta fresca e surgelata. Mazzoni inizia ad esportare frutta fresca italiana nei mercati europei negli anni ’50. E’ fra le prime realtà italiane a capire l’importanza dell’integrazione lungo tutta la filiera del fresco: oggi il Gruppo Mazzoni gestisce attività di ricerca e sviluppo di nuove varietà (Vai al sito del CIV – Consorzio Italiano Vivaisti), produce piante da frutto e piante di fragola, è tra i principali produttori di ortofrutta italiani, conserva, confeziona e commercializza in tutto il mondo una grande varietà di prodotti ortofrutticoli freschi convenzionali e biologici, commercializza frutti di bosco surgelati. Tutto rispettando i più alti standard di qualità.

Investire in ricerca e tecnologia

Fare ricerca nel settore ortofrutticolo richiede risorse, tempo e passione. Mazzoni investe nella ricerca varietale dai primi anni ’80 (Vai al sito del CIV – Consorzio Italiano Vivaisti): questo impegno costante permette alle aziende Mazzoni di essere coinvolte nei principali progetti di innovazione e valorizzazione ortofrutticoli europei, e di garantire ai propri clienti prodotti innovativi.

Il Gruppo Mazzoni ha sempre investito in innovazione: oggi ogni passaggio della filiera è dotato di tecnologie all’avanguardia, e curato fino nei minimi dettagli per garantire il meglio ai propri clienti.

Mazzoni è partner dei principali operatori della moderna distribuzione europea, perché conosce a fondo l’origine dei propri prodotti e garantisce qualità e salubrità al consumatore.

Mazzoni è partner dei produttori, ai quali fornisce piante sane e produttive, adatte alle reali richieste di mercato e attente alle esigenze dell’ambiente, e una assistenza tecnica aggiornata e qualificata.

 

Ottimizzare il diradamento del meleto mediante remote sensing

Azienda: Mazzoni Group
Regione: Emilia-Romagna
Anno di realizzazione: 2021
Tipo di innovazione: Di processo, Organizzativa
Ambito Innovazione: Agricoltura di precisione
Comparto/Prodotto: Frutticoltura » Pomacee (mele, pere)
Origine dell'idea innovativa

L'idea innovativa nasce dalla collaborazione tra il mondo della ricerca dell'Università di Bologna (DISTAL) e quello agricolo della Mazzoni Group, rapporto che fornisce alla filiera un valore aggiunto e la possibilità di dare visibilità a quelli che sono i reali problemi e le necessità di campo su cui fare focus per ottenere innovazioni tecnologiche di tipo market – pull (richieste dal mercato).

Questa relazione professionale, inoltre, permette di utilizzare le risorse come il denaro e il tempo in modo efficiente, evitando quindi investimenti nella ricerca e sviluppo (R&S) di prodotti che devono poi essere promossi e pubblicizzati per la loro adozione, comportando ulteriori esborsi.

Ad aprile 2021, in seguito a svariate gelate tardive, la realtà agricola della Mazzoni Group ha espresso il desiderio di individuare un processo tecnologico veloce ed affidabile, che permettesse di quantificare e rappresentare graficamente la fioritura dei frutteti in modo da poter:

  • distinguere zone ad alta e bassa fioritura per ottimizzare le tecniche di diradamento meccanico, chimico, e manuale, al fine di massimizzare lo sviluppo e la pezzatura dei frutti, quindi i ricavi unitari;
  • avere un'indicazione di produzione potenziale e valutare frequenza e distribuzione in campo del fenomeno fisiologico di alternanza di produzione;
  • tentare di valutare in modo più razionale i danni delle gelate tardive confrontando la reale presenza di infiorescenze con i danni che hanno subito;

L'innovazione tecnologica nasce quindi con l'obiettivo di automatizzare e velocizzare la raccolta di informazioni rilevanti dal punto di vista manageriale, che in passato l’azienda svolgeva mediante il conteggio georeferenziato dei corimbi fiorali per pianta, ed introdurre concetti di Smart Agriculture (SA) e digitalizzazione dei processi all'interno della filiera produttiva rimanendo coerenti con il progresso del moderno settore agricolo.

Descrizione innovazione

La sperimentazione ha avuto come obiettivo principale la quantificazione dei corimbi fiorali mediante remote sensing (telerilevamento) da drone, ovvero, attraverso immagini RGB, simili a quelle ottenute con uno smartphone, che vengono poi analizzate e filtrate da un algoritmo che ha la funzione di individuare e quantificare i fiori su tutta la superficie fotografata (ortomosaico). Successivamente, la quantità di fiori viene utilizzata per ottenere una mappa che rappresenti la densità di fioritura su tutta la superficie in analisi, permettendo quindi di determinare quelle che sono le zone prioritarie per il diradamento. Normalmente, infatti, quelle con una maggiore fioritura sono caratterizzate da un carico di frutti per pianta più elevato rispetto al crop load target (numero di frutti per pianta desiderato in seguito al diradamento). La priorità viene attribuita in quanto, al fine di ottenere il migliore prezzo di mercato, è necessario che i frutti siano nella classe di pezzatura target e questa è raggiunta mediante un carico produttivo ottimale che permette al frutto di svilupparsi in modo ideale nelle sue differenti fasi fenologiche (divisione ed estensione cellulare).

Le zone caratterizzate da un elevato carico di frutti per pianta mostrano una competizione tra i frutticini maggiore, risultando in un accrescimento giornaliero del singolo frutto inferiore rispetto a quanto desiderato. Agendo mediante un diradamento differenziato, ovvero intervenendo dapprima nei settori ad alta carica fruttifera e poi in quelli a bassa, è possibile rimuovere l’eccessiva competizione, massimizzare l’accrescimento dei frutti e omogeneizzare le pezzature su tutta la superficie coltivata. In questo modo, se potatura, irrigazione, fertilizzazione e protezione delle colture sono eseguite in modo ottimale vengono raggiunti profitti ad ettaro potenzialmente maggiori.

Intervista

Mirko Piani, un agronomo che ama la natura, la sostenibilità e le tecnologie è un ricercatore che opera presso l'Università di Bologna e che ha contribuito all'implementazione dell'innovazione tecnologica sviluppata per mappare la fioritura dei frutteti.

Mirko quali sono le principali applicazioni di questa tecnologia?

Questa tecnologia oggi la possiamo applicare per diversi scopi: la gestione del diradamento, la valutazione dei danni da gelate tardive e le previsioni di raccolta. Per essere più chiari, trova impiego in tutte quelle attività pratiche ed estimative che richiedono come base dati informazioni sulla fioritura. Adesso raccogliere questo tipo di dati in modo automatico è finalmente possibile! basta impiegare un drone.

Come si muove la ricerca scientifica in questo ambito?

A livello internazionale, sono molti i gruppi di ricerca che stanno sviluppando metodi che considerano l'integrazione dell'intelligenza artificiale per valutare la densità di fioritura in frutteto, ora pure noi, come Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, abbiamo dato il nostro contributo proponendo uno dei primi metodi che si applica direttamente a livello di campo (e non di pianta) e che produce una mappa da interpretare.

Per il futuro, quali sono le attività e i settori di ricerca a cui state dedicando la vostra attenzione 

Il gruppo di ecofisiologia degli alberi da frutto sta lavorando da anni alla "precision Orchard Management" ovvero una gestione del frutteto basata sull'applicazione  di sensoristica che riesca a fornire una soluzione per gli evidenti problemi di gestione dei frutteti legati al cambiamento climatico, alle richieste quali-quantitative del mercato ed alla carenza di personale specializzato.
Nel mirino delle nostre attività si trova quindi l'applicazione della computer vision per sviluppare tecniche innovative di gestione del frutteto che mirano sia alla meccanizzazione dei processi produttivi, che alla raccolta dei dati di campo utili a rendere l'azienda frutticola più sostenibile.

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