InnovaInAzione

INNOVAZIONE NELLA FILIERA OLIVOLEICA CON RECUPERO DEI SOTTOPRODOTTI A FINI ENERGETICI: BIOGAS COME SOLUZIONE ECO-SOSTENIBILE

Impianto di biogas
Origine dell'idea innovativa

L’obiettivo del progetto è stato quello di sperimentare una nuova linea di lavorazione dei sottoprodotti derivanti dal processo di estrazione degli olii vergini d’oliva (sanse e acque di vegetazione) allo scopo di renderli utilizzabili ai fini energetici per la produzione di biogas.

Particolare attenzione è stata prestata ai benefici ambientali ed economici di questa nuova filiera di recupero dei sottoprodotti della lavorazione delle olive a fini energetici.

Descrizione innovazione

Attraverso il progetto, infatti, si sono ottenuti dati fondamentali per l’intera filiera olivoleica la quale risolve contemporaneamente due problemi che sono diventanti sempre più importanti per il bilancio economico ed ambientale del settore: le acque di vegetazione e la sansa vergine umida. Il loro ritiro ed utilizzo conforme sono garantiti dalla filiera agroenergetica (impianto di biogas).

Durante il progetto sono stati analizzati i sottoprodotti della filiera olivoleica trattati in una linea innovativa locata nello stabilimento dell’Associazione Laziale Frantoi Oleari. La linea è costituita da 3 unità rappresentate da un denocciolatore, una gramola e un decanter.

Il processo prevede la lavorazione di sanse a due fasi o di miscele di acque di vegetazione e sanse a tre fasi, per ottenere prima la separazione del nocciolino e poi della parte «polposa» da quella «fibrosa», nonché l’estrazione dell’olio d’oliva residuo contenuto nella sansa.

Il beneficio più importante per i frantoiani è la risoluzione del problema dello smaltimento di questi reflui, mentre per gli utilizzatori la disponibilità è di 3 distinte frazioni, da destinare a usi diversi e ottimizzati.

I monitoraggi sono stati realizzati in tre mesi (nov. 2012 – gen. 2013) per 5 sessioni di campionamento, lungo la linea di trattamento. Attraverso analisi di laboratorio sono stati valutati il potenziale metanigeno (BMP) di ciascun prodotto nonché la composizione chimico-fisica della stessa.

Nel dettaglio, la resa in metano della sansa a due fasi (denocciolata), pari a 312,6 Nm3CH4/ton SV, è risultata decisamente più alta di quella riportata in letteratura che risulta essere pari a circa 200 Nm3CH4/ton SV. E’ stato possibile stimare un valore di sostituzione rispetto al silomais, in termini puramente energetici, di 0,73 t di sansa denocciolata tal quale per tonnellata di silomais tal quale “standard” (33% di ST, 4% di ceneri e BMP pari a 350 Nm3CH4/ton SV, ovvero 110,9 Nm3CH4/ton SV). La degradabilità della sostanza organica è stata calcolata dal rapporto fra la quantità in peso del biogas prodotto e la quantità di solidi volatili caricati; dal test è risultata una degradabilità massima pari a 56,2% a 34 giorni dall’avvio del test.

La centrifugazione della sansa denocciolata permette di concentrare nella parte fibrosa la sostanza organica meno degradabile, elevando la degradabilità massima della sostanza organica residua nel paté di sansa. Nelle prove di laboratorio la degradabilità massima del paté di sansa è stata pari al 79,4% a 34 giorni dall’avvio del test. In tal senso le rese in metano per unità di sostanza organica avviata a digestione anaerobica come paté sono più elevate di quelle della sansa a due fasi denocciolata, anche se il valore di sostituzione rispetto al silomais, in termini puramente energetici, risulta penalizzato e pari a 0,64 t/t a causa della elevata umidità residua del paté (circa l’80%).

La fibra di sansa separata con la centrifugazione, stante il suo tenore di sostanza secca più elevato, mantiene un valore rispetto al silomais, in termini puramente energetici, di 0,54 t/t pur avendo una produzione di metano per unità di sostanza organica più bassa rispetto alla sansa denocciolata e al paté, in quanto la degradabilità massima della sua sostanza organica è risultata di circa il 35% a 33 giorni dall’avvio del test.

Benefici dell'Innovazione
Per l'ambiente

Il beneficio più importante per i Frantoi è la risoluzione del problema dello smaltimento dei reflui delle lavorazioni delle olive, mentre per gli utilizzatori è la disponibilità di 3 distinte frazioni di sottoprodotto, da destinare a usi diversi e ottimizzati.

Trasferibilità/replicabilità dell'innovazione

L'Agri Power Plus è composta da un gruppo affiatato e dinamico composto da giovani coordinati dallo Staff di ESCO Biogas.

Le competenze della squadra spaziano dalle più moderne tecnologie nel settore della digestione anaerobica e della cogenerazione, alle tecniche agricole innovative, in grado di massimizzare la produzione delle biomasse, rispettando l'ambiente. Questa miscela di innovazione e tradizione agricola rappresenta la base per il raggiungimento della mission aziendale: produrre energia da fonte rinnovabile.

La crescita che il team sta evidenziando nel tempo, unita all'etica "verde" che caratterizza ESCO Biogas e Agri Power Plus, rappresenta la pietra angolare e il punto di partenza per lavorare nella logica della sostenibilità economica, sociale e ambientale.

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