InnovaInAzione

INNOVAZIONE DI PRODOTTO E DI PROCESSO PER UNA CINARICOLTURA SOSTENIBILE E DI QUALITÀ

Origine dell'idea innovativa

Il carciofo rappresenta in Sicilia una delle colture di maggiore rilevanza economica. La sua particolare configurazione fa sì che tale coltura, in diversi areali siciliani, risulti la risorsa più rappresentativa del sistema produttivo, nonché il principale supporto economico del tessuto sociale. Tuttavia nell’ottica di un potenziamento della competitività del prodotto siciliano, è stato necessario superare delle criticità strutturali riconducibili ai seguenti fattori:

  •  diffusione in coltura di poche varietà, per lo più a propagazione agamica, il cui prodotto risulta non sempre pienamente rispondente alle esigenze dei mercati nazionali ed esteri, in termini di quantità, caratteristiche qualitative e disponibilità temporale;
  • basse produzioni areiche a fronte di elevati o ingiustificati livelli di input agronomici (irrigazioni, concimazioni etc.);
  • elevato fabbisogno in manodopera durante le fasi di autoapprovvigionamento dei corpi riproduttori, impianto della coltura e raccolta del prodotto;
  • assente o inadeguata gestione del prodotto durante la fase di postraccolta (lavaggio, refrigerazione, packaging), realizzata per lo più in un contesto di carente automazione delle varie fasi del processo. Tutto ciò si riflette negativamente sui tempi e sui costi di confezionamento del prodotto e, conseguentemente, sulla shelf-life dello stesso. Inoltre, a causa di tipologie di packaging non adeguate, il prodotto si presenta di scarsa identità e di difficile tracciabilità.

L’insieme di tali punti di debolezza, limitava fortemente l’identità e la competitività del prodotto regionale, precludendone la possibilità di acquisire nuovi spazi sui mercati nazionali ed esteri.

Allo scopo di superare le debolezza e i limiti della cinaricoltura siciliana, nasce il progetto che mira, in primis, a realizzare un ampliamento e una migliore regolazione del calendario di produzione del carciofo da consumo fresco, a diversificare le caratteristiche di qualità dei capolini da destinare ai mercati nazionali ed esteri, ad ammodernare le tecniche agronomiche, nonché ad implementare ed automatizzare i trattamenti durante la fase di post-raccolta (lavaggio, refrigerazione e confezionamento del prodotto).

Descrizione innovazione

La prima azione ha previsto il trasferimento alle aziende produttrici di protocolli colturali basati su un impiego più efficiente delle concimazioni e delle irrigazioni, al fine di incrementare i margini di profitto ed abbassare l’impatto ambientale scaturente dalle attività agricole. Detta azione ha inteso promuovere l’ammodernamento e la razionalizzare dei protocolli di coltivazione del carciofo, con particolare riferimento alle tecniche di concimazione ed irrigazione.
In particolare, i protocolli di concimazione sono stati forniti dall’Università degli Studi di Catania – Dipartimento DISPA e sono stati formulati sulla base delle esigenze colturali e della dotazione iniziale del terreno considerato. I genotipi scelti sono stati Violetto di Sicilia, Tema 2000, Romanesco, Exploter ed Apollo, aventi un diverso calendario di produzione (dal tardo autunno agli inizi della primavera in Violetto e Tema 2000, da fine inverno a tarda primavera in Romanesco, Exploter ed Apollo).
Per quanto concerne l'aspetto irriguo, è stato implementato un sistema di irrigazione innovativo (a micro portata di erogazione, corredato da impianto di nebulizzazione), che si è dimostrato adeguato nell'utilizzo delle risorse idriche e nel prevenire l’insorgenza dell’atrofia dei capolini di carciofo, fisiopatia molto comune nelle carciofaie mediterranee.

La seconda azione ha riguardato l’introduzione in coltura di nuovi genotipi di carciofo. I genotipi in fase di diffusione negli areali cinaricoli siciliani (segnatamente ‘Apollo’ ed ‘Exploter’) hanno mostrato una buona adattabilità alle condizioni climatiche e colturali dell’areale ramacchese, che si è concretizzata in una produzione di capolini elevata, se raffrontata a quella delle varietà di tipo ‘Romanesco’, e una discreta qualità dei capolini. Ciò fa di queste varietà delle risorse non prive di interesse per gli areali cinaricoli siciliani.

La terza azione ha riguardato il miglioramento del trattamento post-raccolta dei capolini di carciofo.
Ciò ha previsto il trasferimento di tecniche di condizionamento automatizzato del prodotto in post-raccolta (lavaggio in acqua ozonizzata e condizionamento in atmosfera modificata con ozono), migliorando le caratteristiche igieniche, merceologiche e prolungare la shelflife (o “vita di scaffale”) del prodotto attraverso il mantenimento delle sue caratteristiche qualitative durante l’intero periodo della distribuzione commerciale. I protocolli di lavorazione sono stati forniti dall’Università degli Studi di Catania – Dipartimento DISPA.
L’impianto è composto da un generatore di ozono, la cui produzione è regolata dal potenziale di ossido-riduzione (o potenziale redox) rilevato nell’acqua di contatto, nonché da un sistema di ricircolo e di ipoconcentrazione dell’ozono per assicurare la perfetta miscelazione dell’ozono con l’acqua di lavaggio. Contestualmente, in alcune celle climatiche della cooperativa, adibite alla frigo-conservazione dei capolini, è stato installato un sistema di erogazione di ozono.
In particolare, l’impiego dell’ozono permette la riduzione della carica microbica e l’allontanamento di altri inquinanti (es. polveri) presenti negli alimenti, nonché aumenta la shelf-life dei prodotti, ne mantiene inalterate le caratteristiche sensoriali ed inibisce la crescita dei microrganismi.

Benefici dell'Innovazione
Economici

La riduzione degli apporti fertilizzanti non ha causato sostanziali riduzioni delle produzioni areiche, e in due casi (Apollo ed Exploter), la riduzione del livello di concimazione ha portato addirittura ad un apprezzabile incremento del numero di capolini prodotti per pianta rivelando l’opportunità, anche sotto il profilo agronomico, di ridurre l’apporto di input al fine di aumentare la sostenibilità ambientale ed economica dei sistemi cinaricoli siciliani.

Il trattamento del prodotto in post-raccolta (lavaggio in acqua ozonizzata e condizionamento in atmosfera modificata con ozono), ha migliorato le caratteristiche igieniche, merceologiche e ha prolungato la shelflife del prodotto attraverso il mantenimento delle sue caratteristiche qualitative durante l’intero periodo della distribuzione commerciale.

Per il benessere

Dalle analisi microbiologiche è emerso come il trattamento effettuato con acqua ozonizzata ha immediatamente ridotto, rispetto al semplice lavaggio in acqua, sia la carica batterica che i lieviti e le muffe.

Nell’ambito dei parametri chimico-nutrizionali, sono stati analizzati il contenuto in polifenoli totali, vitamina C e zuccheri (inulina), poichè da una parte l’esposizione all’ozono (potente ossidante) stimola nei prodotti vegetali la sintesi di sostanze antiossidanti (polifenoli e vitamina C, in particolare), dall’altra tali composti, unitamente all’inulina, sono sostanze “nutraceutiche” la cui dimostrata presenza nei capolini di carciofo può rappresentare un “valore aggiunto” da promuovere in fase di marketing del prodotto.

Tali risultati hanno permesso di confermare sia l’effetto sanificante del trattamento con ozono (lavaggio e/o atmosfera modificata) sulla carica microbica dei capolini di carciofo, sia l'effetto stimolante sulla biosintesi polifenolica.

 

Dati Partner
Dipartimento di Scienze delle Produzioni Agrarie e Alimentari (DISPA), Università degli Studi di Catania
Indirizzo

Piazza Università, 2
95131 Catania CT
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Organizzazione Produttori Rossa di Sicilia
Indirizzo

Via G. A. Costanzo, 41
95128 Catania CT
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