InnovaInAzione

BIOCONVITO: Introduzione e collaudo di tecniche di lotta biologica per un controllo efficace e sostenibile di insetti dannosi alla vite in Toscana

Origine dell'idea innovativa

n Italia la superficie viticola ammonta a circa 740.000 ettari di cui circa il 90% è destinato alla produzione di uva da vino e il circa il 10% alla produzione di uva da tavola (OIV, 2014). In entrambi i contesti, la tignoletta della vite Lobesia botrana e la cocciniglia farinosa Planococcus ficus si configurano tra le principali avversità della vite, sia per i danni diretti che per quelli indiretti che le loro popolazioni sono in grado di determinare sulle uve da vino e da tavola, predisponendo il grappolo allo sviluppo di marciumi e fumaggini, sia svolgendo un ruolo importante nella trasmissione di pericolose virosi, come nel caso del planococco. A questo quadro, già di per sé preoccupante, si è aggiunta negli ultimi anni una nuova avversità biotica, che nei vigneti toscani, ma non solo, ha assunto una valenza importante, contribuendo al danneggiamento delle uve in via di maturazione, con grosse perdite in termini di quantità e qualità, per sviluppo di marciumi primari e secondari del grappolo: si tratta del lepidottero piralide Cryptoblabes gnidiella, insetto polifago che compare nel vigneto ad estate inoltrata, e contro il quale è necessaria la definizione di una strategia adeguata e tempestiva.

La ricerca ha recentemente messo a disposizione dei viticoltori alcuni agenti di controllo biologico che, quando opportunamente impiegati, possono svolgere un ruolo determinante nel controllo della cocciniglia. Si tratta di un parassitoide, l’Imenottero Encirtide Anagyrus sp. near pseudococci, e di un predatore, il Coleottero Coccinellide Cryptolaemus montrouzeri .

Gli obiettivi del progetto sono quelli di fare ricorso alla confusione sessuale per il controllo della tignoletta della vite Lobesia botrana, alla lotta biologica inoculativa contro la cocciniglia farinosa Planococcus ficus mediante impiego mirato di Anagyrus sp. near pseudococci e Cryptolaemus montrouzeri e l’adozione di tecniche di lotta integrata (monitoraggio con trappole a feromoni e utilizzo di Bacillus thuringiensis) contro la tignola rigata della vite Cryptoblabes gnidiella sono ritenute, se attuate con professionalità e tempestività, strategie efficaci ed ecosostenibili da proporre alle aziende viticole della nostra Regione.

Tale impostazione, inoltre, raccoglie in pieno gli intendimenti della DIRETTIVA Europea 2009/128/CE, che promuove, tra le altre cose, l’uso della difesa integrata e invita a ricorrere sempre più ad approcci o tecniche sostenibili, quali le alternative non chimiche ai pesticidi.

Descrizione innovazione

Per risolvere le problematiche citate in precedenza sono state adottate le seguenti metodologie:

  • Applicazione del metodo della confusione sessuale per il controllo della tignoletta della vite (Lobesia botrana)

In tutte le aree è stato compiuto un monitoraggio capillare degli adulti di tignoletta con trappole a feromoni installate prima dell’inizio dei voli (metà marzo) e controllate con ritmo settimanale fino alla fine della stagione produttiva.
Erogatori Isonet L (Shinetsu) per confusione sessuale contro Lobesia sono stati installati entro la fine di marzo, antecedentemente all’inizio del primo volo, ad una densità di 500 per ettaro. Questi sono stati appesi alle viti, all’altezza della fascia dei futuri grappoli, e omogeneamente distribuiti nei filari.
Le valutazioni di efficacia sono state condotte mediante osservazione dei grappoli, direttamente in vigneto, intorno alla fine di ciascuna generazione, nella fase di piena fioritura-inizio allegagione (generazione antofaga), in quella di chiusura grappolo (prima generazione carpofaga) e in quella di piena maturazione (seconda generazione carpofaga). Tali osservazioni sono state condotte in contemporanea sia nei vigneti a confusione che in quelli testimone e sulle stesse varietà di vite. I valori di riferimento, utilizzati per la valutazione di efficacia, sono stati il numero dei grappoli infestati da uova e larve di tignoletta e il numero di larve per grappolo.

  • Lotta biologica alla cocciniglia farinosa (Planococcus ficus)

In questo caso si è provveduto al rilascio in vigneto di insetti predatori (il Coleottero Coccinellide Cryptolaemus montrouzeri) e parassitoidi (l’Imenottero Encirtide Anagyrus sp. near pseudococci).  Su questa base, gli adulti dell’Encirtide sono stati rilasciati in vigneto, nei due anni, intorno alla metà di maggio, alla dose di 1000 individui per ettaro. Considerando il fatto che il planococco dà luogo ad infestazioni aggregate, interessando spesso solo aree limitate di un dato filare, che vengono tuttavia infestate ad alta densità (hot spots), in queste è stato utilizzato anche il criptolemo, mediante rilasci mirati effettuati nella seconda metà di giugno, ad una densità di 20 adulti per pianta infestata.
Nelle prime fasi successive al rilascio di Anagyrus sp. near pseudococci, sono stati evitati interventi con zolfo in polvere, ritenuto altamente tossico per gli adulti di questo minuscolo Encirtide. Per il controllo dell’oidio è stato dunque preferibile rifarsi a prodotti a base di zolfo bagnabile.
Opportuni campionamenti sono stati svolti nei mesi successivi ai rilasci, e sono stati rivolti a valutare l’insediamento delle specie suddette, la loro capacità di contenimento nei confronti delle popolazioni di planococco e la capacità di ciascuna delle due specie di insediarsi stabilmente in vigneto da un anno all’altro. I risultati sono stati posti a confronto con vigneti contigui, simili per caratteristiche agronomico-colturali ma diversi per strategia di contenimento adottata.

  • Lotta integrata a Cryptoblabes gnidiella

Presso l’azienda Le Mortelle, che più delle altre – per motivi climatici e agronomico-colturali – risente delle infestazioni di questo lepidottero, sono state installate numerose trappole a feromoni (1 per zona omogenea) a partire dalla metà di aprile; queste sono state lasciate in campo fino ad autunno inoltrato e controllate con cadenza settimanale. La superficie minima di vigneto monitorata è stata di 10 ettari. Sulla base delle catture sono stati condotti tempestivi rilievi sul e nel grappolo allo scopo di identificare il momento esatto di inizio delle ovideposizioni, la presenza di larve delle diverse età, la fenologia dell’insetto ed il progresso delle infestazioni su vite fino alla raccolta. Queste osservazioni hanno consentito un uso mirato ed efficace dei prodotti a base di Bacillus thuringiensis kurstaki che, utilizzati al momento opportuno, hanno contribuito a ridurre il rischio in modo sostanziale, come provato da recenti osservazioni condotte a cura dei ricercatori dell’Università di Pisa. Questa strategia “biologica” è stata posta a confronto con sistemi di controllo convenzionali, basati su insetticidi di sintesi (neurotossici, avermectinici, analoghi degli ormoni, antranilammidi).

Benefici dell'Innovazione

A circa due anni dalla data ufficiale di inizio di Bioconvito non possiamo non essere soddisfatti per i risultati raggiunti. In particolare, i risultati ottenuti dalla confusione sessuale per il controllo della tignoletta sono stati ampiamente soddisfacenti in gran parte dei vigneti “a confusione”, richiedendo interventi insetticidi cautelativi soltanto su una decina di ettari nei quali, nel mese di agosto 2017, l’infestazione era leggermente sopra soglia.

Anche per quanto riguarda il planococco si è passati nei due anni ad una gestione basata interamente sul controllo biologico, abbandonando completamente gli interventi insetticidi. Complessivamente, in ciascuno dei due anni, i rilasci del parassitoide (Anagyrus sp. near pseudococci) sono stati fatti su 150 ettati, quelli del predatore (Cryptolaemus montrouzieri) su 120 ettari. I rilievi invernali condotti di recente (periodo novembre 2017-marzo 2018) hanno evidenziato una presenza considerevole di forme vitali delle due specie all’interno delle colonie svernanti di planococco. Questo ci conforta sulla capacità dei due insetti di diffondersi autonomamente sul territorio e sopravvivere alle “nostre” temperature invernali. La strategia adottata è stata condivisa negli ultimi due anni da altre importanti aziende del bolgherese, portando a circa 900 ettari la superficie “a confusione” per il controllo della tignoletta e a circa 600 ettari quella in cui sono stati utilizzati i due agenti di controllo biologico.

Una diversa questione riguarda il controllo della tignola rigata Cryptoblabes gnidiella mediante il ricorso a preparati a base di Bacillus thuringiensis kurstaki (Btk). Le infestazioni registratesi in alcuni vigneti nell’agosto 2016 sono state gestite con Btk a confronto con un insetticida a base di clorantraniliprolo, evidenziando una sostanziale maggiore efficacia di quest’ultimo a confronto col primo. L’osservazione accurata sul comportamento di ovideposizione del lepidottero ha in parte chiarito le ragioni della ridotta efficacia del Btk. Si è potuto constatare, infatti, che nei nostri contesti e con le nostre varietà le uova vengono deposte dalla femmina nelle parti più interne del grappolo, su rachidi, peduncoli e cercini. Questo fatto, soprattutto in presenza di grappoli grandi e compatti, rende difficile un efficace utilizzo del Btk che, come è noto, deve giungere a contatto con la larvetta per essere mangiato e poter svolgere così la sua azione insetticida.

Economici

Al di là dei risultati raggiunti in termini di difesa fitosanitaria, con drastica riduzione degli insetticidi di sintesi a beneficio della salute degli operatori del settore viticolo e della biodiversità animale in vigneto, l’ambizione di Bioconvito era quella di giungere nel breve periodo anche ad una riduzione dei costi. I costi sostenuti a Guado al Tasso nell’applicazione della strategia Bioconvito, a confronto con il sistema convenzionale. In particolare, il costo annuo del controllo biologico (€ 417,00) è superiore a quello del convenzionale (€ 219,00), dato che sul primo incide in modo considerevole l’acquisto dei due agenti di controllo biologico (anagiro e criptolemo). Occorre tuttavia considerare che, dopo due anni di rilasci su superfici sufficientemente ampie e contigue, non sarà più necessario proseguire con l’acquisto dei due insetti utili che, nel frattempo, come sopra accennato, avranno potuto insediarsi autonomamente e riprodursi nei vigneti oggetto dei rilasci. Per questo motivo, dal terzo anno in poi, il costo del controllo biologico si porterà a livelli notevolmente inferiori a confronto con il convenzionale (417 € - 279 € = 138 €), consentendo possibili margini di manovra per l’acquisto di anagiro o criptolemo laddove, per qualche motivo, si verificassero nuove infestazioni di cocciniglia farinosa.

Trasferibilità/replicabilità dell'innovazione

L'innovazione implementata attraverso il progetto è assolutamente replicabile in altre aree vocate alla viticoltura 

Dati Partner
Avignonesi srl società agricola
Indirizzo

Via Colonica 1
53045 Montepulciano SI
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Tenuta Guado al Tasso
Indirizzo

Tenuta Guado al Tasso
57022 Bolgheri LI
Italia

Università di Pisa - Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agroambientali
Indirizzo

Via del Borghetto 80
56124 Pisa PI
Italia