Una delle politiche dell’Unione europea, caratterizzata da 2 pilastri, 2 fondi e 2 diversi approcci. Il primo pilastro, finanziato interamente dal Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA), comprende le misure di sostegno al mercato e pagamenti diretti, che rappresentano la principale fonte di finanziamento per l’agricoltura. Dalla riforma Fischler (2003) i pagamenti diretti sono disaccoppiati, cioè disgiunti dai livelli di produzione e da cosa si produce. Il secondo pilastro, cofinanziato dal Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale (FEASR) e fondi nazionali o regionali, deve contribuire al raggiungimento di tre obbiettivi generali (1. promuovere la competitività dell'agricoltura; 2. garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali e l'azione per il clima; 3. conseguire uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e comunità rurali, compresi la creazione e il mantenimento di posti di lavoro) stabiliti dalla Commissione e declinati poi in 6 priorità.  La promozione dello sviluppo rurale sostenibile viene realizzato attraverso l’attuazione da parte degli Sati membri o delle Regioni, dei programmi pluriennali di sviluppo rurale (PSR), che prevedono una strategia di intervento finalizzata al raggiungimento delle 6 priorità tematiche e 18 focus area a cui finalizzare tutte le misure e azioni previste dal Regolamento (Ce) n. 1305/2013 (INEA, La nuova PAC 2014-2020. Una guida pratica per una visione d’insieme, 2014).