Viticoltura di precisione per la regolazione degli equilibri vegeto-produttivi, la protezione del suolo e l’adattamento al cambiamento climatico.
Incrementare la competitività aziendale mediante il ricorso a tecniche di viticoltura di precisione
Testare in alcuni distretti vitivinicoli lombardi, nuove tecniche di adattamento ai cambiamenti climatici
Veicolare tecniche di gestione del suolo economicamente sostenibili volte a promuovere produttività e stabilità idrologica dei versanti
Introdurre protocolli gestionali innovativi compatibili con la destinazione enologica e rispettosi della tipicità delle produzioni di territorio
Test di nuove tecniche di stabilizzazione del vino efficaci nel mantenere la freschezza gustativa
Valutazione di varie tecniche di gestione del suolo per aumentare la resilienza ad eventi piovosi e siccitosi estremi dei vigneti in forte pendenza.
Sperimentazione di una potatura invernale tardiva per posticipare il germogliamento, evitare danni da gelate primaverili e conseguire una maggiore freschezza delle uve.
Analisi della variabilità spaziale della vigoria nel vigneto per valutare la relazione di quest’ultima sulla fertilità dei nodi basali del vitigno Croatina.
Applicazione di tecniche di micro-irrigazione di precisione per ottimizzare la risorsa idrica e la qualità delle uve.
l territorio della D.O. Oltrepò pavese si caratterizza per la presenza di litotipi e di pendenze anche molto elevate che predispongono ad un elevato rischio erosivo e di frana con perdita di fertilità organica e, in ultima analisi di potenzialità produttiva e qualitativa. Il secondo fabbisogno di questo territorio è legato alla aleatorietà produttiva del vitigno Croatina. Questa è tuttora la varietà a bacca nera più coltivata in provincia di Pavia con oltre 2700 ettari. È, da sempre, un vitigno considerato “ostico” a causa di una ridotta fertilità delle gemme basali che, oltre a renderlo non idoneo a potature medio-corte, aumenta anche il rischio di cicli di produzione alternanti in termini sia quantitativi che qualitativi
La Franciacorta ha una vocazionalità enologica alla produzione di metodo classico e i vitigni destinati a questo tipo di vinificazione risentono in maniera particolarmente negativa degli effetti del cambio climatico che causa un generale anticipo del ciclo vegetativo. Questo da un lato tende a favorire i danni da gelo tardivo e dall’altro rende più complicata la gestione del vigneto poiché aumenta il rischio di arrivare a maturazione delle uve con un tasso di acidità totale non adeguato alla produzione di vini metodo classico. Un altro aspetto critico è quello della corretta gestione dell’irrigazione di soccorso, poiché non vi è in quest’area viticola una diffusa conoscenza della corretta modalità di applicazione di questa pratica. Inoltre quest’area richiede una gestione particolarmente oculata della risorsa idrica, poiché scarsamente disponibile per l’irrigazione.
Si intende elevare a “sistema” le applicazioni di viticoltura di precisione (nella fattispecie mappe di vigore e di prescrizione da differenti piattaforme sia da remote che da proximal sensing ) che, ad oggi, nonostante formidabili progressi tecnologici, trovano ancora rarissime applicazioni in vigneto. Queste ultime si concretizzano solo mettendo a punto protocolli consolidati che, unendo la parte di sensoristica con quella agronomica, consentano di sviluppare SSD basati sui livelli di vigore e di equilibrio vegeto-produttivo che, in un determinato ambiente, ottimizzano l’uso delle risorse e massimizzano sostenibilità economica e
ambientale dell’impianto consentendo al tempo stesso di raggiungere gli obbiettivi produttivi e qualitativi preposti. Soluzione da ritenersi “nuova” per l’areale considerato.
Linee guida per l'utilizzo di pratiche agronomiche in vigneti in pendenza, che, saldando gli aspetti idrologici, geologici e pedologici con quelli agronomici, permettano di ottenere: a) riduzione del rischio associato a
fenomeni di instabilità idrogeologica che possono coinvolgere vigneti in pendenza, in particolare in termine di controllo dell'erosione e della perdita di sostanza organica e di diminuzione della suscettibilità
da frana superficiale; b) mantenimento o miglioramento degli indici di biodiversità e di qualità biologica del suolo; c) migliori caratteristiche di “resilienza” idrica degli impianti, al fine di mantenere condizioni idrologiche nel suolo efficaci per la produttività delle piante. Soluzioni da ritenersi “incrementale rispetto all’esistente”
Linee guida per la gestione del vitigno Croatina che portino ad un incremento sensibile della fertilità dei nodi basali o, per lo meno, un incremento della produttività di un capo a frutto lungo che, nella porzione
basale che risulta sempre inferiore e/o variabile. L’individuazione della più corretta metodica di gestione per questo vitigno consentirebbe di attenuare le variazioni di produttività permettendo così produzioni
maggiormente costanti sia dal punto di vista produttivo che qualitativo. Implementazione di soluzioni già presenti
Protocolli di strategia per l’ottimizzazione della nutrizione idrica 4.0 che consentano di incrementare la resilienza della coltura alla carenza idrica e allo stesso tempo definiscano le più opportune modalità (epoca ed intensità dell’intervento) e, soprattutto, si aprono ad un uso polivalente e flessibile dell’impianto d’irrigazione ad ala fissa (funzione di “soccorso” per risolvere casi di palese carenza idrica ma anche di aumento della resilienza della piante nei confronti di eccessi termici, ondate di calore, con l’obiettivo di mantenere, in maturazione, freschezza e vivacità delle uve). Soluzione da ritenersi “nuova” e altresì decisiva a supportare le produzioni in tradizionali aree viticole lombarde a fronte dei cambiamenti climatici.
Tecniche colturali innovative finalizzate ad adattare la gestione del vigneto alle esigenze imposte dal surriscaldamento globale. Il progetto punta su una strategia di potatura invernale tardiva calibrata nel tempo, applicabile su sistemi che adottano sia potatura mista tipo Guyot sia potatura corta a sperone.Questa tecnica non si deve confondere con una potatura invernale semplicemente ritardata (eseguita al massimo a gemma gonfia),solitamente inefficace nell’estendere il ritardo di avvio del ciclo annuale anche alla successive fasi fenologiche, e, in particolare, alla maturazione in modo di realizzare la vendemmia in condizioni di clima più adatte ad una maturazione di uve di qualità. Date le tipologie di vinificazioni più diffuse, l’innovazione attesa si ritiene esiziale per i distretti viticoli coinvolti. Soluzione da ritenersi “nuova”.
Innovative strategie di vinificazione delle uve, in risposta al cambiamento climatico e all’elevata competitività del mercato del vino. Soluzione da ritenersi “nuova”.
Titolo/Descrizione | Url | Tipologia |
---|---|---|
Sito web del progetto
|
Sito web
|
|
Infowine - Rivista internet di Viticoltura ed Enologia
|
Link ad altri siti che ospitano informazioni del progetto
|